DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Studiare l’escatologia elettorale per capire dove si nascondono i cattolici ipocredenti

Confidavo nella solita rassicurante
campagna scatologica, a base di candidati
fetenti e colpi bassi, eccomi invece
precipitare verso l’incandescenza di
elezioni escatologiche. Speravo di potermi
limitare a chiosare pigramente il folclore
democratico, ammesso si possa catalogare
come folcloristico il sodomita
patentato e orecchinato Nichi Vendola
che si permette di rovesciare le accuse
di “impudicizia e indecenza” addosso a
Berlusconi, colpevole di amare gli stessi
“seni come cerbiatti”, i “seni come grappoli
d’uva” che ama l’autore biblico e
che amo io. Speravo di trovare la forza di
prendere non so quanti treni per andare
a trovare Magdi Allam e dirgli di non
scaldarsi troppo che non ne vale la pena,
i lucani contemporanei sono tra i meno
prolifici del pianeta e i più televisivi d’Italia,
moribondi simili non sanno che
farsene dell’entusiasmo di un convertito,
vogliono solo pensioni e divani. Speravo
soprattutto di parlar d’altro, di scrivere
d’altro, di cominciare un nuovo libro stavolta
né religioso né politico bensì spensierato,
dolce, romantico. Il sogno si è infranto
quando ho cominciato a leggere
l’inchiesta di Marianna Rizzini fra i cattolici
del Lazio, una serie di articoli che
ormai mi tiene sveglio la notte. Mi sento
come Salvatore Quasimodo durante la
Seconda guerra mondiale. Ve lo ricordate?
“E come potevamo noi cantare / con
il piede straniero sopra il cuore…”. Oggi
non ci sono morti abbandonati nelle
piazze né figli crocifissi sui pali del telegrafo
ma non riesco a scrivere nulla di
frivolo perché il piede straniero è sopra
il cervello: questa settimana la classifica
della saggistica (sarebbe meglio chiamarla
stoltistica) è capeggiata da un libro
di Vito Mancuso lanciato nel programma
di Fabio Fazio.
Fazio non inviterà padre Livio Fanzaga
a presentare “I segreti di Medjugorje”
(Piemme). L’animatore di Radio Maria,
la Radio Londra dei nostri giorni, la voce
della resistenza cattolica al nichilismo,
si colloca agli antipodi di chi nega
il peccato originale. In questo suo nuovo
libro il peccato è onnipresente, il Male si
scrive con la M maiuscola e chiaramente
l’inferno è pieno (seguendo perciò
l’insegnamento non dei teologi mondani
ma dell’unico maestro che in Matteo 25,
41 grida sdegnato: “Via, lontano da me,
maledetti, nel fuoco eterno”). Fazio forse
fa bene a non invitarlo perché un
pubblico che ride con la Littizzetto, con
padre Livio che fa? Ghigna e si tocca, siccome
gli atei sono volgari e superstiziosi.
Il sacerdote lombardo dovrebbe raccontare
fra i risolini che la Madonna ha
comunicato ai veggenti di Medjugorje
dieci segreti (due ammonimenti, un segno
e sette castighi) che realizzandosi costituiranno
“un estremo appello alla
conversione”, il momento in cui l’umanità
“verrà divisa in credenti e non credenti”.
Non è l’annuncio della fine del
mondo, per fortuna o purtroppo. Io personalmente
sarei per sbaraccare subito,
a me sembra che il mondo quello che poteva
dare lo ha dato (ad esempio la lingua
italiana anche campasse altri mill’anni
non credo che riuscirebbe a partorire
un nuovo Dante, se bisogna tirare
avanti solo per scoprire che cosa pubblicheranno
in futuro Nanni Balestrini e
Maurizio Cucchi tanto vale piantarla lì).
Ma non sono io a decidere. Quello di
Medjugorje è semplicemente, semplicemente
si fa per dire, l’annuncio di un periodo
di prove, durante il quale emergerà
con estrema nettezza il ruolo del
“piccolo gregge dei credenti forti”. Padre
Livio riprende Matteo 24 (“Sorgeranno
molti falsi profeti e inganneranno
molti. Ma chi persevererà sino alla fine,
sarà salvato”) e Paolo VI (“Se anche accadesse
che nella chiesa si affermasse
un pensiero non cristiano, tuttavia sussisterà
sempre un piccolo gregge, piccolo
ma fedele, che non verrà mai cancellato”).
Profezie abbondantemente inveratesi
dalla Tuscia al Garigliano, come raccontato
da Marianna. Parlando di “credenti
forti” padre Livio conferma l’esistenza
di una categoria che ho identificato
da qualche tempo, quella degli
“ipocredenti”, gli aderenti al cattolicesimo
chitarristico e parrocchiale, affezionatissimi
alla comunione nella mano, alle
candele elettriche e alle sedie che negano
la Presenza Reale (in verità spadroneggianti
non solo nelle desolate periferie
e nel desolato Sud ma perfino in
illustrissimi chiesoni turistico-romani,
San Giovanni in Laterano, Santa Maria
Maggiore, eccetera). I segreti di Medjugorje,
dieci come le piaghe d’Egitto e già
questo dovrebbe inquietare, al momento
sono segreti altrimenti non si chiamerebbero
così: verranno annunciati all’umanità
tre giorni prima degli eventi, con
una tempistica inedita, forse studiata
per evitare la confusione che ha segnato
la storia dei segreti di Fatima, sui quali
ho letto il libro di Antonio Socci ma lo
stesso non ci ho capito niente. Le modalità
di annuncio (queste sì svelate nel
dettaglio dal direttore di Radio Maria)
fanno pensare che la Madonna non si fidi
più tanto del clero e abbia deciso di
scavalcare i vescovi puntando sul piccolo
gregge raccolto intorno al suo santuario
balcanico, “il centro spirituale del
mondo” come disse Giovanni Paolo II. Il
cristianesimo del futuro è mariano, ovvio,
mariano e anti-anticristico. Padre Livio
spiega che “l’Anticristo si afferma
anche perché una parte della chiesa non
è fedele al Vangelo e si presta ai piani
del Maligno”, ecco perché sono assolutamente
certo che Fazio non lo inviterà
nel suo programma. Non potrebbe farlo
nemmeno se lo volesse: in televisione,
durante la campagna elettorale, al di
fuori degli spazi appositi non è consentito
nominare Emma Bonino.
Camillo Langone