DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

COMMISSIONE INTERNAZIONALE DI INCHIESTA SU MEDJUGORJE. COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

È stata costituita presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, sotto la presidenza del Cardinale Camillo Ruini, una Commissione internazionale di inchiesta su Medjugorje.

Detta Commissione, composta da Cardinali, Vescovi, periti ed esperti, lavorerà in maniera riservata, sottoponendo l’esito del proprio studio alle istanze del Dicastero.

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Il Vaticano indaga su Medjugorje. E si affida a Ruini


Andrea Tornielli

Sul Giornale di oggi parlo della notizia confermata ieri dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi, che ha annunciato l’inizio dei lavori della commissione sulle apparizioni di Medjugorje guidata dal cardinale Camillo Ruini. Lombardi non ha detto nulla sulla composizione del gruppo guidato dall’ex Vicario di Roma. Secondo quanto apprende Il Giornale, tra i membri della commissione vi sono i cardinali Vinko Pulijc, arcivescovo di Sarajevo; Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria; Julián Herranz, già presidente del Pontificio consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi. È stato chiamato a farne parte anche Tony Anatrella, gesuita e psicologo francese, insieme ad altri esperti di mariologia. Tra i membri vi sono pure dei laici. Ma la notizia più significativa è l’assenza, nell’elenco delle circa venti persone scelte guidate dal cardinale Ruini, dell’attuale vescovo di Mostar, Ratko Peric, fermamente contrario al riconoscere l’autenticità delle apparizioni e convinto che nulla di soprannaturale accada nel paesino dell’Erzegovina. Non è possibile fare previsioni sui tempi necessari per raggiungere un verdetto, ma l’intenzione di Ruini è quella di non perdere tempo e di arrivare a una prima sintesi alla fine del 2010. L’ex Vicario di Roma non ha posizioni pregiudiziali sul caso Medjugorje: il suo segretario – oggi vescovo – Mauro Parmeggiani, vi si era recato con alcuni pellegrini, e lo stesso cardinale ha vicino a sé persone emotivamente coinvolte nel fenomeno. Il punto di partenza imprescindibile è però quello della contrarietà espressa da entrambi i vescovi che si sono succeduti alla guida della diocesi di Mostar dall’inizio delle apparizioni, al contrario di quanto accadde ad esempio a Lourdes, dove fu proprio il vescovo diocesano a riconoscere l’autenticità delle visioni di santa Bernadette Soubirous. Il vescovo di Mostar all’epoca delle apparizioni, Pavao Zanic, era arrivato a definire Medjugorje «la più grande truffa nella storia della Chiesa». Ma nell’aprile 1991, la Conferenza episcopale jugoslava era stata molto più cauta e aveva utilizzato nella sua dichiarazione la classica espressione prudenziale, non essendo in grado né di approvare né di bocciare, segno che se non vi erano elementi sufficienti per dire «sì», non vi erano nemmeno prove che si trattasse di una truffa come sostenuto invece dal vescovo: «Sulla base delle ricerche sin qui compiute, non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali». Secondo diverse testimonianze, invece, Papa Wojtyla sarebbe stato personalmente convinto dell’autenticità.


Miracoli a Medjugorje? Pronta a indagare una task force del Papa

di Andrea Tornielli

Il Vaticano indaga sulle apparizioni mariane di Medjugorje e il Papa ha deciso di affidare al cardinale Camillo Ruini, già Vicario di Roma e presidente della Cei, la guida di una commissione internazionale d’inchiesta. La notizia è stata confermata ufficialmente ieri dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. La commissione è composta «da una ventina di membri» e al termine dei suoi lavori riferirà i risultati del proprio studio alla Congregazione per la dottrina della fede. Lombardi ha chiarito che «non è la commissione stessa che prende delle decisioni, delle pronunce definitive, ma essa offre il risultato del suo studio, un suo voto – come si dice in termine tecnico – alla Congregazione che poi adotterà le decisioni del caso».
C’era stata all’inizio delle apparizioni una commissione diocesana, la quale aveva poi passato la mano alla Conferenza episcopale della Jugoslavia, che però non era riuscita a pronunciarsi sulla soprannaturalità o meno dei fenomeni. Per questo «i vescovi di Bosnia ed Erzegovina hanno chiesto alla Congregazione per la dottrina della fede, a Roma, di prendere in mano la situazione».
Il portavoce vaticano non ha detto nulla sulla composizione del gruppo guidato da Ruini. Secondo quanto apprende Il Giornale, tra i membri della commissione vi sono i cardinali Vinko Pulijc, arcivescovo di Sarajevo; Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria; Julián Herranz, già presidente del Pontificio consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi. È stato chiamato a farne parte anche Tony Anatrella, gesuita e psicologo francese, insieme con altri esperti di mariologia. Tra i membri vi sono pure dei laici. Ma la notizia più significativa è l’assenza, nell’elenco delle circa venti persone scelte guidate dal cardinale Ruini, dell’attuale vescovo di Mostar, Ratko Peric, fermamente contrario al riconoscere l’autenticità delle apparizioni e convinto che nulla di soprannaturale accada nel paesino dell’Erzegovina.
Non è possibile fare previsioni sui tempi necessari per raggiungere un verdetto, ma l’intenzione di Ruini è quella di non perdere tempo e di arrivare a una prima sintesi alla fine del 2010. L’ex Vicario di Roma non ha posizioni pregiudiziali sul caso Medjugorje: il suo segretario – oggi vescovo – Mauro Parmeggiani, vi si era recato con alcuni pellegrini, e lo stesso cardinale ha vicino a sé persone emotivamente coinvolte nel fenomeno. Il punto di partenza imprescindibile è però quello della contrarietà espressa da entrambi i vescovi che si sono succeduti alla guida della diocesi di Mostar dall’inizio delle apparizioni, al contrario di quanto accadde ad esempio a Lourdes, dove fu proprio il vescovo diocesano a riconoscere l’autenticità delle visioni di santa Bernadette Soubirous. Il vescovo di Mostar all’epoca delle apparizioni, Pavao Zanic, era arrivato a definire Medjugorje «la più grande truffa nella storia della Chiesa». Ma nell’aprile 1991, la Conferenza episcopale jugoslava era stata molto più cauta e aveva utilizzato nella sua dichiarazione la classica espressione prudenziale, non essendo in grado né di approvare né di bocciare, segno che se non vi erano elementi sufficienti per dire «sì», non vi erano nemmeno prove che si trattasse di una truffa come sostenuto invece dal vescovo: «Sulla base delle ricerche sin qui compiute, non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali». Secondo diverse testimonianze, invece, Papa Wojtyla sarebbe stato personalmente convinto dell'autenticità.
Le presunte apparizioni, iniziate il 24 giugno 1981, continuano ancora, seppure limitatamente, per alcuni dei veggenti che assicurano di incontrare la Madonna a un’ora determinata del giorno, dovunque si trovino. Maria si definisce «Regina della Pace», ha iniziato ad apparire in una parrocchia, gestita dai frati francescani, e il paese di Medjugorje, che è piuttosto arduo raggiungere ancora oggi, ha attirato milioni di persone, nonostante le pubbliche sconfessioni dell’attuale vescovo Peric. Nel 1998, l’allora Segretario della Congregazione per la dottrina della fede, Tarcisio Bertone, chiarì che i pellegrinaggi erano permessi, «a condizione che non siano considerati come una autenticazione degli avvenimenti in corso e che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa». Tante persone testimoniano di aver riscoperto la fede e di essere tornate cambiate da Medjugorje.

© Copyright Il Giornale, 18 marzo 2010


Articolo di Zenit

CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 17 marzo 2010 (ZENIT.org).- “È stata costituita presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, sotto la presidenza del Cardinale Camillo Ruini, una Commissione internazionale di inchiesta su Medjugorje”. E' quanto ha annunciato questo mercoledì la Sala Stampa vaticana.

La Commissione vaticana studierà i fatti legati a Medjugorje, un piccolo villaggio della Bosnia-Erzegovina, situato a circa trenta chilometri dal capoluogo di Mostar, che dal 1981 è meta di pellegrinaggio di milioni di persone.

“Detta Commissione – continua la nota vaticana –, composta da Cardinali, Vescovi, periti ed esperti, lavorerà in maniera riservata, sottoponendo l’esito del proprio studio alle istanze del Dicastero”, guidato dal Cardinale statunitense William Levada.

“Il lavoro è molto discreto, data la delicatezza dell'argomento, e durerà un bel po' di tempo”, ha precisato il direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi, S.I.

Interpellato dai giornalisti, il portavoce vaticano ha ricordato che, in passato, esisteva una Commissione diocesana che, in ragione della vastità del fenomeno, decise di affidare l'indagine alla Conferenza episcopale della Jugoslavia, che in seguito alla dissoluzione del Paese balcanico, non potè concludere i propri lavori.

In una sua dichiarazione su Medjugorje del 10 aprile del 1991, l'episcopato affermò di non poter constatare nulla di soprannaturale in quanto accadeva e sottolineò la necessità di assistere a livello pastorale, sotto la responsabilità del parroco e del Vescovo locale, tutti coloro che si recavano a pregare in quel luogo.

“Per questo motivo – ha ricordato padre Lombardi - i Vescovi della Bosnia ed Erzegovina hanno chiesto alla Congregazione per la Dottrina della Fede di prendere in mano la questione”.

La Commissione sarà quindi presieduta dal Presidente emerito della Conferenza Episcopale Italiana e sarà composta da una ventina circa di membri.

A novembre dello scorso anno, l'Arcivescovo di Sarajevo e Presidente della Conferenza Episcopale Bosniaca, il Cardinale Vinko Puljić, in una intervista a ZENIT aveva espresso il desiderio di poter avere indicazioni dalla Santa Sede “sulla costituzione di una commissione che segua il fenomeno, registrando i contenuti delle apparizioni e dei messaggi tenuto conto che ad oggi sono più di trentamila”.

Le apparizioni di Medjugorje avrebbero avuto inizio il 24 giugno del 1981, Solennità di san Giovanni Battista, quando la Madonna sarebbe apparsa su una collina chiamata in croato Podbrdo ad alcuni ragazzi dai 12 ai 20 anni, presentandosi loro come Regina della Pace.

Secondo quanto si racconta, da quel 1981 le apparizioni continuerebbero fino ad oggi. Si dice, inoltre, che ci siano stati solo cinque giorni senza apparizioni nel 1981-1982. I nomi dei sei veggenti sono: Vicka Ivankovic, Marija Pavlovic, Mirjana Dragicevic, Ivan Dragicevic, Ivanka Ivankovic e Jakov Colo.

Attualmente tre dei sei veggenti avrebbero ancora le apparizioni quotidiane (Vicka, Marija e Ivan), mentre agli altri la Madonna apparirebbe solo una volta all'anno.

La veggente Mirjana riceverebbe le apparizioni il due di ogni mese, durante le quali la Madonna prega con lei per i non credenti.

La Madonna lascerebbe ai veggenti molti messaggi che hanno come tema: la preghiera, il digiuno, la conversione, la riconciliazione e la confessione.

Stando ai dati raccolti, dal 1984 al 1987 la Madonna dà alla parrocchia di Medjugorje un messaggio ogni giovedì. Dal 1987 tramite la veggente Marija, la Madonna continua a dare i suoi messaggi il 25 di ogni mese, dalla parrocchia a tutto il mondo.

Ai sei veggenti la Madonna avrebbe rivelato anche dieci segreti. A tre di loro che non hanno più le apparizioni quotidiane (Ivanka, Mirjana, Jakov), la Madonna avrebbe rivelato tutti e dieci i segreti; agli altri tre (Vicka, Marija e Ivan), solo nove.

Il contenuto dei segreti è conosciuto solo dai veggenti. Si conosce solo il terzo segreto: un segno indelebile, visibile da tutti, indistruttibile e bellissimo, che la Madonna promette di lasciare sulla collina delle apparizioni, come conferma della loro veridicità.

Questi segreti verranno rivelati al mondo da un sacerdote francescano, padre Petar Ljubicic, scelto dalla veggente Mirjana, la quale comunicherà i segreti al francescano quando arriverà il tempo stabilito.