Il Forum delle Associazioni Familiari dell’Umbria condivide con gli elettori e con le associazioni che aderiscono al Forum i risultati della campagna “Una regione a misura di famiglia”. Il nucleo del manifesto politico si può riassumere nelle istanze irrinunciabili per la tutela della famiglia, l’incentivazione di politiche familiari concrete e la difesa della vita in ogni sua fase, nuovamente ricordate nei giorni scorsi quali valori non negoziabili. Non tutte le forze politiche hanno risposto in egual modo e hanno fornito pari garanzie in ordine a temi tanto sensibili. Il centro-sinistra in particolare, pur avendo mostrato inizialmente interesse per l’argomento, ha poi mandato segnali contrastanti: solo quattro righe dedicate alla famiglia nelle 84 pagine del suo programma elettorale. Nessun riferimento alla famiglia in nessun altro ambito, neppure nei capitoli che riguardano l’educazione e il fisco anche se il prof. Bracco ha pubblicamente assicurato l’esame di una fiscalità a misura di famiglia da parte della prossima consiliatura. Due soli candidati al consiglio regionale nelle file della coalizione che appoggia Catiuscia Marini hanno sottoscritto il manifesto politico del Forum: Sauro Cristofani e Maria Prodi, entrambi del PD. Inoltre – fa notare Simone Pillon – Catiuscia Marini non ha ad oggi sottoscritto alcun impegno in favore della famiglia. Nella compagine di centro-sinistra sono sorti anche altri problemi: Luigi Masci uno dei consiglieri del PD che nella scorsa consiliatura si era battuto per le politiche familiari, tanto da esser nominato quale relatore di maggioranza della legge sulla famiglia, è stato escluso all’ultimo momento dalle liste elettorali del partito. Siamo preoccupati da tutti questi segnali che paiono preludere ad una chiusura su temi tanto sensibili per il popolo del Forum; non vorremmo – conclude Pillon – che l’asse della coalizione di centro-sinistra che si candida a governare l’Umbria per altri 5 anni si sia spostato più a sinistra che al centro, come paiono dimostrare anche l’entusiastica partecipazione della Marini all’assemblea nazionale delle associazioni gay lo scorso gennaio e la recente approvazione al consiglio comunale di Perugia del registro comunale del c.d. “testamento biologico”. Abbiamo chiesto un incontro urgente con la candidata per avere rassicurazioni in ordine ai “valori non negoziabili” ma ad oggi siamo senza risposta. Anche il programma elettorale del PDL-Lega non può certo considerarsi esaustivo: si trova un capitolo titolato “bene comune” con due paragrafi titolati “asili nido” e “aiuti alle famiglie” senza tuttavia alcuna specificazione in proposito. In compenso numerosi candidati al consiglio regionale nelle file del centro-destra hanno sottoscritto il manifesto politico del Forum, a cominciare dalla candidata presidente Fiammetta Modena. Tra le file del PDL hanno sottoscritto a Perugia Maria Rosi, Enrico Sebastiani, Andrea Lignani, Armando Fronduti, Franco Zaffini, Massimo Mantovani Roberta Ricci e Valentino Rocco e a Terni Alfredo De Sio e Raffaele Nevi. Per la Lega Nord hanno sottoscritto Chiara Tomassini, Elia Francesco Fiorini e Massimo Ziarelli. Un po’ meglio il programma dell’UDC la cui candidata alla presidenza Paola Binetti ha sottoscritto il manifesto. Quest’ultima tuttavia ha già fatto intuire che in caso di mancata elezione alla presidenza darà le dimissioni in favore del primo dei non eletti. Tra i candidati nel suo schieramento hanno sottoscritto il manifesto politico del Forum Sergio De Vincenzi, Giulio Cozzari, Sandra Monacelli, Marco Regni, Massimo Moncelli e Stefania Croci su Perugia oltre a Enrico Melasecche su Terni. Avremmo sperato che sul tema della famiglia le forze politiche di tutti gli schieramenti manifestassero più attenzione e rinnovassero quella virtuosa convergenza che aveva permesso di approvare la legge regionale sulla famiglia. Invitiamo comunque gli elettori a privilegiare col proprio voto quei candidati che in ogni schieramento hanno nuovamente rinnovato il loro impegno in favore della famiglia e dei valori non negoziabili di cui essa è custode.
