DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

La patata che fa crollare il muro anti-OGM La Commissione Europea ha dato il via libera al commercio dell'Amflora

È bastata una patata per scatenare l’isteria oscurantista e contraria al progresso di chi si oppone alla rivoluzione verde dei prodotti geneticamente migliorati. Dopo 12 anni di prove, analisi e sperimentazioni, rigorose e severe la Commissione Europea ha dato il via libera alla produzione e commercializzazione dell'Amflora, un tipo di patata per usi industriali, ingegnerizzata dal gruppo tedesco della Basf. L’autorizzazione è stata certificata dall'Efsa (Autorità UE sulla sicurezza alimentare), dopo che anche le due autorità sanitarie, europea e mondiale, l'Emea (agenzia UE del farmaco) e l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) avevano dato il via libera. Già nel febbraio del 2006 l'Autorità europea per la sicurezza alimentare aveva concluso la sua indagine affermando che l'Amflora “non presenta più rischi per gli esseri umani, gli animali e l'ambiente di quello rappresentato dall’uso di patate convenzionali”.
L’Amflora è un tipo di patata geneticamente modificata per usi industriali, non utilizzata per l’alimentazione. La sua principale qualità è la ricchezza di amido e per questo verrà sfruttata per produrre carta lucida con una maggiore capacità di assorbire l’inchiostro, per la produzione di collanti e tessuti, nonché per usi particolari quali additivi per trattare il calcestruzzo e per riduttori nella perdita di liquidi nelle trivellazioni petrolifere. Attraverso l’utilizzo dell'Amflora molti processi industriali ridurranno il loro impatto ambientale e il loro costo. L’Amflora si presenta come un prodotto vegetale che alimenta e migliora la produzione industriale e la difesa ambientale.
Insomma, un successo della ricerca genetica che premia i circa 700 dipendenti della BASF Plant Science impegnati per ottimizzare le colture per un'agricoltura più efficiente e apre nuove prospettive al mondo agricolo che, in questo modo, allarga il suo campo di attività, non solo alimentare, ma anche industriale e ambientale.
In questo contesto sembrano irrazionali e oscurantiste la reazioni contro l'Amflora. L’opposizione generalizzata che si è sollevata in Italia di fronte all’autorizzazione al suo utilizzo ha diverse ragioni. La prima deriva dalle campagne oscurantiste e terrorizzanti che certe associazioni ambientaliste e alcuni mezzi di comunicazione di massa hanno condotto nell’ultimo decennio contro gli Organismi Geneticamente modificati (OGM). La maggior parte delle persone ignora che le variazioni genetiche sono alla base della biodiversità e che le variazioni sono state per milioni di anni di origine naturale. Pollini, semi, piante si sono incrociati naturalmente dando vita all’enorme numero di vegetali che crescono sul Pianeta.
Con l’avvento dell’umanità, e in particolare con l’inizio delle attività agricole, il processo di selezione e miglioramento delle piante coltivate si è accelerato sempre più. Ogni pianta coltivata oggi è derivata da una specie selvatica. Per millenni l’umanità ha mescolato semi, pollini e compiuto innesti in maniera del tutto accidentale, non sapendo bene quali variazioni genetiche apportava. Oggi, finalmente, con l’ingegneria genetica sappiamo esattamente quali geni possiamo portare da una pianta all’altra. Con gli OGM possiamo dare vita ad una rivoluzione verde, che ci permetterà di sviluppare piante che si difendono da sole dai parassiti senza diventare indigeribili, possiamo arricchire prodotti agricoli come il riso con la vitamina A (golden rice), possiamo produrre patate per usi industriali come l'Amflora e possiamo generare vaccini riassorbibili tramite pillole vegetali o frutti.
Non stiamo parlando di prodotti futuribili bensì del presente. In termini di sicurezza alimentare sono ormai oltre un miliardo le persone che mangiano, da almeno dieci anni, prodotti OGM, senza che ci sia mai stata una sola persona che abbia avuto problemi di allergia o di digestione. In termini di gradimento risulta che nel 2009 sono stati 14 i milioni di agricoltori, in larga maggioranza dei paesi in via di sviluppo, che coltivano in 25 paesi oltre 134 milioni di ettari con sementi OGM. Si tratta di risultati che fanno degli OGM l'innovazione tecnologica più rapida e più efficace nella storia della scienza. Per quanto riguarda i rischi di contaminazione da polline, quelli delle piante OGM sono gli stessi delle altre piantagioni. È quindi sufficiente rispettare le distanze che già sono state introdotte per le diverse colture.
L’unica ragione che ha alimentato l’opposizione agli OGM da parte dell’Unione europea, è riscontrabile nelle politiche commerciali. Gli OGM infatti aumentano la produttività, migliorano la qualità del prodotto, riducono l’utilizzo di fitofarmaci e abbassano il prezzo. Tutte qualità virtuose in condizione di economia reale, ma viste come minaccia in una economia speculativa, dove si riduce la produzione pur di far crescere i prezzi. Con l’autorizzazione della patata Amflora però, si apre un nuovo scenario, perché questa volta la ditta che propone (BASF) non è statunitense, bensì tedesca, e questo rompe il fronte europeo di opposizione agli OGM. (ag)

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