DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Svegliati, tu che dormi!





Chiesa, svegliati e testimonia Gesù Cristo come ragione del vivere, e lascia stare le prediche «politically correct» che tanto ti fanno avere il plauso (colmo di disprezzo, comunque) dei «benpensanti»! Sembra che questa invocazione, tratta dalla antica liturgia (Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: «Sia con tutti il mio Signore». E Cristo rispondendo disse ad Adamo: «E con il tuo spirito». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: “Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà”) oggi debba essere rivolta alla Chiesa, almeno ad alcuni suoi pastori.Siamo di fronte ad uno dei più terribili attacchi sferrati negli ultimi anni alla presenza della Chiesa nel mondo, sintesi di tutto l’armamentario laicista, radicale, massonico ed illuminista. E le armi sono veramente subdole e raffinate (e basta avere un po’ di dimestichezza con i giovani per coglierne il risultato: fango sulla Chiesa, disprezzo e sfiducia, rinuncia alla speranza. E un uomo e un giovane senza speranza sono facile preda di ogni potere). Così una generazione viene gravemente turlupinata e umiliata, soprattutto da coloro che, in altri tempi e in altre occasioni, si sono fatti paladini di ogni abiezione morale propagandata come rispetto della libertà. E per sincerarsene basta leggere queste affermazioni fatte ad un convegno dei radicali: «In ogni caso in uno Stato di diritto essere pedofili, proclamarsi tali o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato; la pedofilia, come qualsiasi altra preferenza sessuale, diventa reato nel momento in cui danneggia altre persone.È invece certo che criminalizzare i pedofili in quanto tali - come “categoria” - non sulla base dei loro comportamenti ma della loro “condizione”, non è ulteriormente tollerabile, e alimenta forme di psicosi sociale, e accessi di intolleranza che non costituiscono un argine alla violenza contro i minori, ma uno stimolo a una caccia agli “untori” letteralmente devastante sul piano civile o politico». Ora gli stessi radicali si scagliano contro una presunta difesa della Chiesa e del Papa verso i preti pedofili! È il caso di dire: da che pulpito vien la predica!Allora? Vogliamo giustificare i preti pedofili? Gli abusi sessuali dei religiosi? I loro comportamenti gravemente scorretti (a volte non solo in campo sessuale)? Ma non facciamo ridere! E soprattutto non attribuiamo ad altri le nostre abiezioni e connivenze! Ma facciamo pulizia di tanta superficialità, connivenza col male, irresponsabilità nell’esercizio del ministero sacerdotale. E non dimentichiamo che l’anno sacerdotale non è una parata di buone intenzioni o di pellegrinaggi, ma l’invito ad una santità che sola può invogliare l’uomo a riconoscere Cristo presente!Quello che ci preme sottolineare è da un lato la grave forma di guerra al cristianesimo e alla Chiesa che si serve di errori morali (come già detto, accettati e assolutamente non condannati se operati da altre categorie di persone) per minare fiducia e credibilità (e non mi interessa neanche quantificare il male, né sostenere che responsabili non perseguiti sono membri di altri gruppi di persone o realtà sociali). Dall’altro lato chiediamo – e qui è la sostanza dell’invito al «risveglio» – di rinnovare la propria appartenenza ecclesiale. Siamo stanchi di una cristianità e di ecclesiastici che vivono la loro fede clericalmente (ogni forma di clericalismo ci infastidisce come e più di ogni forma di laicismo bigotto). L’uomo di ogni tempo ha bisogno di testimoni, non di funzionari. Ha bisogno di verità, e non di prediche moralistiche. Di esempi viventi e non di regole stantie. Di senso del mistero e non di scettico scientismo (e dico senso del mistero amico della ragione, e non fumose teorie più o meno devote).Chiesa, svegliati e testimonia Gesù Cristo come ragione del vivere, e lascia stare le prediche «politically correct» che tanto ti fanno avere il plauso (colmo di disprezzo, comunque) dei «benpensanti»! Impara da quei laici che hanno nostalgia della fede, e rendi incontrabile il Signore, nella tua vita, nei tuoi sacramenti, nei vari e vitali movimenti ecclesiali, e soprattutto in quel magistero luminoso che è stato di Giovanni Paolo II e ora lo è di Benedetto XVI!Solo così sarai quella fontana al centro del villaggio a cui gli uomini si disseteranno! Viene alla mente Matriona, personaggio di Solženicyn, vecchia stupita, ingenuotta, sfruttata e calunniata per le molte tare del suo passato, ma che, quando muore, si rivela il giusto, senza del quale non vive il villaggio, né la città, né la terra! Sì, proprio come Matriona non dobbiamo avere paura del martirio, nemmeno di quello dell’emarginazione e della calunnia. Già tanti nostri fratelli, nella quotidianità della loro vita lo testimoniano: sono la perla preziosa che va amata e custodita, sono il «giusto del villaggio» che permettono a noi di vivere dignitosamente con grande e rinnovata speranza!

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