DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Colombia, identificati 236 bambini soldato

Tratto da Avvenire del 14 aprile 2010

Lima. Negli anni più violenti del conflitto interno colombiano, i gruppi paramilitari reclutarono almeno 3mila minorenni: bambini soldato che impararono a sparare ed uccidere.

Fra il 2003 e il 2006, quando 32mila membri delle Autodifese Unite della Colombia accettarono di abbandonare le armi – in nome del processo di smobilitazione accordato con il governo di Alvaro Uribe – non tutti i ragazzini che avevano combattutto a fianco dei paramilitari furono consegnati alle autorità: centinaia di loro vennero «nascosti», dispersi in diversi punti della Colombia e fatti sparire. Ora le istituzioni colombiane hanno identificato 236 minorenni: un gruppo di esperti della Commissione per la Pace e la Reintegrazione li sta cercando in tutto il Paese sudamericano. Il governo vuole proteggerli e inserirli in un programma speciale come vittime del reclutamento di minori. Non si tratta soltanto di aiutarli e assicurare loro un’indennità per l’orrore vissuto in passato: il problema riguarda il presente e l’immediato futuro. Oggi quei ragazzi potrebbero essere reclutati dai nuovi gruppi emergenti: un pericoloso mix di narcotrafficanti ed ex paramilitari che genera allarme in Colombia. Gli ex bambini soldato sanno usare le armi, hanno esperienza militare, sanno muoversi in uno scontro a fuoco: possono diventare manodopera facile per le nuove bande criminali sorte dopo la smobilitazione delle Autodifese Unite. L’identificazione dei minorenni è un processo difficilissimo: le confessioni dei paramilitari sono fondamentali.

L’ex leader delle Autodifese Unite, Freddy Rendon (alias El Aleman), ha ammesso che prima di lasciare le armi, nel 2006, nascose 150 bambini: solo 20 sono stati ritrovati. Uno dei casi più noti in Colombia è quello di 'Rambito': un ragazzino che iniziò a combattere quando era appena undicenne e che fu arrestato a 21 anni, accusato di terrorismo, omicidio e narcotraffico. (Mi. Co. )