DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

I colori di Giotto come li dipinse Giotto. Le bellissime foto della Mostra-evento in occasione dell'VIII centenario della Regola di San Francesco

ASSISI - Hanno rischiato di andare completamente distrutti con il terremoto del 1997, che pure ha cancellato alcuni degli antichi affreschi della basilica superiore, nel crollo di due delle volte che causò anche la morte di quattro persone. Ma i capolavori di Giotto che da secoli contribuiscono ad accrescere la misticità del complesso religioso dedicato al santo patrono d'Italia hanno resistito. E dopo una serie di interventi di restauro che hanno permesso di recuperare quasi tutto l'immenso patrimonio possono ora essere ammirati, grazie alle nuove tecnologie e all'utilizzo dell'alta definizione, nella forma con cui dovevano apparire ai primi fortunati che ebbero occasione di trovarvicisi di fronte. La mostra virtuale «Giotto com'era» è uno degli aspetti più qualificanti dell'evento che la città di Assisi e la comunità francescana promuovono a partire dall'11 aprile per accendere i riflettori sugli affreschi che hanno contribuito a rendere immortale la fama del pittore toscano. L'iniziativa arriva in concomitanza con l'ottavo centenario dell'Approvazione della Regola di San Francesco e vede nel restauro, in questo caso reale, dei dipinti murali di Giotto nella cappella di San Nicola, nella basilica inferiore, un ideale punto di partenza.

Giotto com'è e com'era Giotto com'è e com'era Giotto com'è e com'era Giotto com'è e com'era Giotto com'è e com'era Giotto com'è e com'era Giotto com'è e com'era Giotto com'è e com'era

INCONTRI RAVVICINATI - Nella basilica restano infatti ancora in posa alcuni ponteggi per il completamento delle operazioni di ripristino dei dipinti. E in questa occasione sarà possibile anche ai visitatori, in gruppi limitati, salire sulle impalcature per ammirare da pochi centimetri di distanza «i colori di Giotto», così come recita il titolo dato alla rassegna. L'iniziativa, curata da Giuseppe Basile, che ha diretto un'equipe dell'istituto centrale del Restauro, si sviluppa non solo nella basilica, ma anche nel Palazzo del Monte Frumentario, dove è possibile approfondire la conoscenza delle 28 scene delle storie di San Francesco. L'utilizzo della tecnologia computerizzata di fotoritocco e fotoelaborazione e dell'alta definizione ha permesso ai ricercatori di ricreare le immagini dei dipinti come erano stati realizzati da Giotto e dai suoi collaboratori all'inizio del 1300. «In un unico spazio che ricorda, in dimensioni ridotte, la basilica superiore - spiegano gli organizzatori -, gli affreschi sono presentati in quello che doveva essere il loro aspetto originario prima delle alterazioni che il tempo e le vicende storiche hanno fatalmente favorito». L'intervento sui dipinti di San Nicola è dunque un esempio di «recupero fisico» di un'opera d'arte mentre quelli di Monte Frumentario sono il primo esempio di «recupero virtuale» condotto sulla basi di ricognizioni specialistiche dell'opera.

VIRTUALI E REALI - Gli affreschi virtuali sono messi a confronto con il loro aspetto attuale su alcuni schermi con touch screen disposti in corrispondenza di ogni gruppo di scene. L'affresco dedicato alla conferma della Regola di san Francesco da parte di papa Innocenzo III, l'immagine che è stata scelta come «copertina» dell'evento, sarà invece riprodotta in scala reale. Non solo. In una specifica sezione dell'allestimento sarà anche possibile entrare virtualmente all'interno dell'affresco, la cui scena si può ammirare in tre dimensioni: i personaggi si animano e dialogano con Innocenzo III che accoglie Francesco e i suoi discepoli. Anche grazie a questo progetto, Assisi punta alla candidatura come Capitale europea della cultura per il 2019.

Al. S.
01 aprile 2010

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