Faisal Shahzad, l’attentatore mancato di Times Square, era stato addestrato in Pakistan per alcuni mesi. Come lui molti altri terroristi del passato più o meno recente, e a forza di storie come quella di Faisal Shahzad uno si chiede: come funziona un campo di addestramento per terroristi? Cosa fa un aspirante terrorista? Joshua Keating su Foreign Policy racconta la giornata tipo in un campo di addestramento, e chiarisce subito una cosa: non ci sono più i campi di addestramento di una volta. Il nostro immaginario è fatto di campi appartenenti alla stessa organizzazione tentacolare, al Qaida, con i poligoni di tiro e Osama bin Laden ad aggirarsi fiero tra le truppe, mentre progetta un nuovo attentato. Non è così.
Oggi Al Qaida esternalizza l’addestramento dei suoi terroristi a gruppi come Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP) e Lashkar-e-Taiba (LET), gli autori dell’attacco di Mumbai. Si tratta di campi piccoli, spesso composti solo da uno o due edifici, e soprattutto provvisori: si muovono in fretta per evitare di essere localizzati dall’intelligence o dalle foto satellitari.
Si stima che ci siano quaranta campi di addestramento in Pakistan – tanti? pochi? – e “arruolarsi” non è affatto facile, specie per gli stranieri. I vertici dei gruppi sono stati mutilati dalle operazioni militari statunitensi e questo li ha resi molto diffidenti nei confronti degli stranieri: chiunque può essere una spia e se non hai un parente che possa presentarti ai capi del gruppo rischi di passare dei guai.
La giornata tipo inizia con la preghiera, seguita da un sermone sul significato della jihad. Durante il giorno iniziano le esercitazioni, sia fisiche che pratiche. Gli istruttori sono veterani della jihad o ex membri dell’intelligence o dell’esercito. In serata ricomincia l’indottrinamento. E’ singolare che persone che decidono di addestrarsi come terroristi debbano essere indottrinati, ma in realtà molti aspiranti terroristi sono obbligati dalle loro famiglie a frequentare questi campi. Alle reclute vengono mostrate ore e ore di video con violenze di occidentali su musulmani, per sciogliere ogni dubbio sulle ragioni della jihad.
Non manca poi l’addestramento militare: l’uso del kalashnikov, la costruzione di granate, le tattiche per gli attacchi agli obiettivi militari, le istruzioni per posizionare delle mine. Considerata l’imbranataggine di Faisal Shahzad, però, l’addestramento che ha ricevuto in Pakistan non deve essere stato efficacissimo.
Sono relativamente pochi gli stranieri che riescono a completare l’addestramento, e gruppi come il TTP attaccano raramente obiettivi fuori da Pakistan e Afghanistan: è difficile quindi sapere che tipo di addestramento ha ricevuto Shahzad, e perché era di fatto così impreparato. Alcuni sostengono che con l’attentato di Times Square Shahzad volesse dare prova della sua fedeltà alla jihad, così da essere ammesso nel movimento e ricevere un adeguato addestramento.
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