Il viaggio papale in Portogallo ha rivelato il cuore gentile e forte di Benedetto XVI, sempre più nitidamente percepito nelle visite che compie per rispondere alla missione di successore di Pietro. Come è avvenuto a Lisbona, a Fátima, a Porto, dove l'affetto semplice e intenso dei portoghesi - talmente numerosi ed entusiasti da meravigliare gli stessi impeccabili organizzatori e persino i media internazionali, non sempre benevoli - si è manifestato in modo appassionato e commovente. Soprattutto nel santuario che è davvero il centro spirituale del Paese e una prova evidente della modernità di Maria, salutata da migliaia di fazzoletti bianchi e dal lancio festoso di petali di fiori, omaggi dal sapore antico riservati alla Madonna e al pellegrino venuto da Roma.
Sotto il segno di Fátima si è dunque svolto questo pellegrinaggio pontificio, sulle tracce di Paolo vi e di Giovanni Paolo ii, e già nella prospettiva del centenario delle apparizioni. Per confermare il messaggio affidato dalla Vergine ai tre piccoli veggenti, tanto radicato nel Vangelo e nella sua profezia permanente quanto lontano da immaginarie speculazioni: nonostante gli egoismi che sempre minacciano la vita umana e la pace, nonostante le continue sofferenze della Chiesa per i peccati di tanti suoi figli, l'ultima parola - ha ribadito Benedetto XVI - non sarà mai del male, che è stato vinto da Cristo risorto, e che dunque i cristiani possono combattere e vincere con la preghiera, la penitenza e la testimonianza.
Davanti alla piccola statua della Vergine e alla luce di migliaia di candele il Pontefice ha collocato la rosa d'oro portata da Roma, "come un figlio che viene a visitare sua Madre e lo fa in compagnia di una moltitudine di fratelli e sorelle", e ha letto nel proiettile assassino fatto incastonare nella corona di Maria dal suo predecessore - che da quella pallottola fu quasi ucciso - anche il simbolo delle sofferenze del mondo e della Chiesa. Per questo, mentre l'anno sacerdotale volge al termine, Benedetto XVI ha voluto consacrare alla Madonna se stesso e tutti i sacerdoti, con un gesto che è nella tradizione di Fátima ma che assume un significato evidente per il richiamo fiducioso a una fedeltà radicale, in questo tempo così necessaria.
E ancora una volta "il Pietro di oggi" - come l'ha chiamato il suo segretario di Stato - non è solo. Circondato e sostenuto nella comunione dei santi dall'affetto e dalla simpatia crescenti di moltissimi cattolici e non cattolici, il successore del primo degli apostoli ha chiesto ai fedeli di Porto, ma parlando a tutti i cristiani, una sola cosa: "Miei fratelli e sorelle, bisogna che voi diventiate con me testimoni della risurrezione di Gesù". Per rendere Dio presente in questo mondo, dove solo la luce di Cristo (lumen Christi) può far splendere la fiamma della fede che, se non viene alimentata, rischia di spegnersi. Per illuminare il buio, come le candele nella notte di Fátima che si riflettevano nella rosa del Papa.
g. m. v.
(©L'Osservatore Romano - 14-15 maggio 2010)