DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Lettera da Fatima, tra fede e candele, dove B-XVI dirà che l’unico vero segreto è la purificazione

AFatima nella notte suoni di clacson e
cortei di automobili. Entusiasmo per
l’imminente arrivo del Papa? Non scherziamo.
Sono i tifosi del Benfica. In festa
per il trentaduesimo titolo della loro
squadra. Il capocannoniere Oscar Cardozo
ha segnato una doppietta portandosi a
quota ventisei gol ma soprattutto regalando
la vittoria in campionato ai rossi che
l’ultima volta avevano trionfato cinque anni
fa sotto la guida di Giovanni Trapattoni.
Anche i giornali portoghesi non parlano
d’altro, relegando così il Papa nelle pagine
interne. Ma i pellegrini hanno già incominciato
ad arrivare. I primi sono quelli
che hanno deciso di alloggiare in tenda,
e che si sono scelti i posti migliori, nei
giardini attorno al santuario, trasformando
così intere zone della cittadina in un
campeggio. Per ora i fedeli sono soprattutto
portoghesi. Intere famiglie vagano per
il vastissimo piazzale fra la nuova chiesa
della Santissima Trinità, che sembra un
po’ un palazzo dello sport con la sua enorme
capienza (8.600 persone sedute), e il
vecchio santuario in stile neoclassico. Lo
spazio tra i due luoghi di culto è il doppio
di piazza San Pietro e provoca una certa
vertigine. Anche perché è tutto asfaltato.
L’esatto luogo delle apparizioni è occupato
da una cappella squadrata che assomiglia
a uno stand da fiera commerciale.
Dentro c’è la statua della Vergine con la
corona nella quale Giovanni Paolo II ha
voluto incastonare il proiettile che lo ferì
nell’attentato del 1981. Papa Wojtyla ha
sempre attribuito la sua salvezza all’intervento
miracoloso di Maria, e quel dono fu
un modo per ringraziarla.
Numerosi pellegrini accendono ceri di
varie dimensioni accanto alla cappella.
Ma non ci sono soltanto le normali candele.
Ho notato che vengono bruciate anche
riproduzioni di organi umani, fatte di cera
e vendute nei negozi che circondano l’area
sacra: braccia, gambe, mani, piedi, nasi,
orecchie. Uno spettacolo sconcertante.
Specie se ti capita di vedere una compunta
signora che, sussurrando preghiere, si
reca verso la zona delle candele reggendo
un intero intestino umano (anch’esso di cera,
per fortuna). Le messe nella cappella,
nel santuario e nella chiesa nuova si susseguono
a ritmo continuo e in diverse lingue.
I pellegrini sono di una devozione
commovente. Alcuni di loro percorrono i
cento metri del piazzale in ginocchio, in
segno di penitenza. E’ una pratica cara soprattutto
ai più anziani.
Rispetto a dieci anni fa, quando Giovanni
Paolo II ci venne per l’ultima volta, Fatima
è una cittadina quasi completamente
rinnovata. Il turismo religioso va forte in
tutto il mondo e anche i buoni cittadini di
Fatima ne hanno tratto beneficio. Oltre alla
chiesa finita nel 2007, sono sorti nuovi
alberghi e ristoranti, nuove case, e molti
edifici sono stati ristrutturati. Nell’insieme
però non c’è stato uno stravolgimento
urbanistico. Il clima è rimasto quello del
paesone di provincia. Il colore dominante
è il bianco. Bianche le case, bianca la basilica
santuario, bianca la nuova chiesa.
Quando splende il sole, nella luce abbacinante
del Portogallo, si resta un po’ sopraffatti.
Anche la signora che nel 1917 apparve
ai tre pastorelli era vestita di bianco e si
presentò sfolgorante. I tre erano Lucia de
Jesus, dieci anni, e i suoi cugini Francesco
e Giacinta, di nove e sette anni. La grande
luce si manifestò a mezzogiorno. Era il 13
maggio. Dove adesso c’è soltanto asfalto
doveva esserci un piccolo bosco. La Signora
apparve sopra un piccolo leccio. I tre riferirono
che “era più splendente del sole”.
Nell’ultima apparizione, il 13 ottobre dello
stesso anno, davanti a 70 mila persone,
la Signora si presentò come “la Madonna
del Rosario” e chiese che venisse costruita
proprio lì una cappella in suo onore.
Dopo l’apparizione, tutti poterono assistere
al fenomeno annunciato dalla Madonna
nei mesi precedenti: il sole incominciò a
roteare nel cielo e sembrò precipitare sulla
terra.
Francesco morì nel 1919, Giacinta nel
1920. Entrambi sono stati beatificati da
Giovanni Paolo II a Fatima nel Duemila,
quando il cardinale Sodano, a nome del
Papa, annunciò la rivelazione del terzo segreto.
Lucia è morta novantottenne il 13
febbraio 2005, nel carmelo di Santa Teresa
a Coimbra. La sua causa di beatificazione
è stata introdotta tre anni dopo.
Nel suo commento teologico al cosiddetto
terzo segreto di Fatima l’allora cardinale
Joseph Ratzinger scriveva: chi leggerà il
messaggio della Vergine riferito da suor
Lucia resterà “deluso o meravigliato dopo
tutte le speculazioni che sono state fatte”.
Infatti, “nessun grande mistero viene svelato;
il velo del futuro non viene squarciato”.
In realtà il messaggio chiede purificazione,
penitenza, preghiera. Valgono sempre
le parole evangeliche: “Voi avrete tribolazione
nel mondo, ma abbiate fiducia;
io ho vinto il mondo” (Gv 16, 33). Molto attuali.

Aldo Maria Valli

© Copyright Il Foglio 11 maggio 2010