DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Prossimi passi nel dramma dei Legionari di Cristo. George Weigel

Secondo questo autore il problema maggiore e prioritario che non solo essi, ma la Chiesa intera, dovrà affrontare è la riscrittura della storia di questa congregazione e del movimento laicale ad essa associato, a partire dalla rimozione del fondatore e lo "smantellamento" della "grande narrazione" mitica che sta alla base dell'identità del gruppo religioso. Un problema non piccolo, e ci si può chiedere se sia possibile risolverlo. Anche Wiegel pare dubitarne, quando propone come soluzione percorribile la soppressione dell'attuale Legione e la fondazione di una nuova congregazione, salvando il salvabile dei membri della precedente, e soprattutto recidendo ogni legame con Maciel Degollago, che non può più, in nessun caso, essere considerato "chiamato da Dio", "fondatore" o "nostro padre anche se peccatore".
Purtroppo, come si accorge l'articolista, ci sono parecchi segni di attaccamento alla grande narrazione del mito del fondatore che impediscono ai membri dei LC di essere liberi di rifondare la propria congregazione.
Basta leggere la storia che è sintetizzata nel loro sito internet, per capire come essa veniva e viene tuttora raccontata, nonostante le rivelazioni chiare e oggettive. Il mito non può essere cancellato, pena la dissoluzione dell'identità. Stanno cercando di rivederlo, correggerlo, integrarlo, ma non possono separarsene. E questo è tragico. Le foto di Maciel sorridente occhieggiano ancora sul sito web della Congregazione, anche se - pare - in molte case religiose siano state completamente eliminate.
Dunque, ancor oggi i legionari italiani raccontano: 1956 Autunno - Inizia "la gran benedizione": un periodo di purificazione per la congregazione, in cui il fondatore fu esiliato da Roma a causa di accuse infondate. Capito? Nel mito c'è il capitolo della "Gran benedizione", che sarebbe la precedente visita apostolica, in cui Maciel, "il fondatore", fu "esiliato" (erroneamente) da Roma per "accuse infondate". Il corrispondente sito in inglese, in tedesco e in spagnolo ha cancellato questo riferimento, ma si vede che in Italiano c'è ancora, perchè così fino a ieri veniva raccontato nella storia ufficiale della Congregazione.
2005 Padre Maciel decide di declinare la sua rielezione come direttore generale per motivi di età e col desiderio di vedere fiorire la congregazione sotto la direzione del suo successore. Il suo incarico è assunto da P. Álvaro Corcuera, L.C. "Declinare la sua rielezione...per motivi di età" altro pezzo di riscrittura mitologica: Il card. Ratzinger non aveva mai ceduto e sicuramente continuava a premere per un cambio di regime. Sappiamo che appena eletto papa, neanche quattro mesi dopo, iniziò la "grande pulizia" e di lì a poco (maggio 2006) sarebbe arrivata la condanna per Maciel alla vita di penitenza.
Comunque sia continuare a considerare Maciel Degollado come fondatore e far risalire a lui la fondazione costituisce e continuerà a costituire un'inciampo da eliminare. Ma nello stesso tempo appare impossibile rinnegare completamente Maciel senza disintegrare anche l'opera del fondatore, che grazie alla santità di parecchi membri (nonostante il marcio del fondatore, non "per mezzo di lui"!) ha prodotto anche frutti buoni. Un bel dilemma.

Riporto ora gli altri passi che, secondo Weigel, sono necessari a salvare i membri della Legione. Una ricetta medicinale forte, eppure, a guardar bene, necessaria. Partendo sempre dal presupposto di dover completamente liberare i Legionari dal peso e dai lacci del loro "iniziatore" (che non merita il titolo di fondatore).
2) Lasciare liberi i membri che lo desiderano di abbandonare la congregazione, perchè vi sono entrati senza conoscere realmente il fondatore.
3) Sostituire immediatamente i vertici della Legione, sia generali che regionali, con altri superiori "ad interim" sotto l'assoluta tutela del futuro delegato papale. Il quale dovrà verificare la condotta dei capi ed espellere eventualmente chi copriva o sapeva.
4) La Santa Sede deve far sospendere subito ogni reclutamento vocazionale e il postulandato.
5) Promuovere un serio studio teologico per ridefinire il carisma legionario della "militia Christi", scollegando completamente la persona di Maciel da esso, e cercando di collegarlo al patrimonio della Chiesa univesale.
6) Esplorare l'opportunità di procedere radicalmente attraverso un duplice movimento di dissoluzione della presente congregazione e contemporanea erezione di un nuovo istituto che nasca con i migliori membri dei Legionari attuali come fondatori.

Non c'è dubbio, sostiene Weigel, che in questo processo saranno danneggiate le attività apostoliche (università, collegi, scuole) in cui attualmente operano i Legionari. E' altresì evidente che ci saranno grosse dispute sull'enorme patrimonio finanziario e immobiliare della congregazione (e qui il Delegato-commissario dovrà faticare molto per fare piena e necessaria luce...). Sicuramente lo scandalo del fondatore, l'uscita di parecchi membri, e l'allontanamento preconizzabile di moltissimi sostenitori, prosciugherà anche le ingenti entrate della Legione. Ciononostante il cammino va intrapreso per la stessa credibilità della Chiesa e per il bene spirituale dei membri della Congregazione, dei laici aggregati al Regnum Christi e soprattutto dei destinatari del ministero di questi religiosi, consacrati e sacerdoti.



L'ARTICOLO ORIGINALE IN SPAGNOLO

A lo largo del pasado año, los miembros y amigos de los Legionarios de Cristo y del Regnum Christi, su movimiento laico afiliado, han trabajado duro para tratar de «salvar lo que pueda ser salvado» de la ruina ocasionada por las revelaciones de que el fundador de ambos institutos [NdT: “communities” en el original], el Padre Marcial Maciel Degollado vivió una doble vida de vicio y moral depravada durante décadas, en las que procreó a varios hijos, abusó sexualmente de seminaristas, violó las normas canónicas referentes al Sacramento de la Reconciliación, engañó a Papas, responsables de la Curia, obispos, a sus hermanos Legionarios y a los miembros laicos del Regnum Christi; todo aquello se hizo posible gracias a la desviación de los donativos realizados para sostener las labores apostólicas de estos institutos, en los cuales le llamaban Nuestro Padre o Nuestro Padre Fundador.

El 30 de abril se reunían con altos funcionarios de la Santa Sede los cinco visitadores apostólicos a quienes el Papa Benedicto XVI había encargado la investigación sobre la Legión, en una sesión que se duró todo un día y a la que el Papa se unió unos noventa minutos.

El 1 de mayo, la Santa Sede hizo público un comunicado sobre el caso de la Legión y sobre las medidas iniciales a tomar para salvar lo que pueda ser salvado. Una declaración que reconocía crudamente que Maciel había incurrido en «comportamientos gravísimos y objetivamente inmorales», algunos de los cuales eran «verdaderos delitos», y que todos ellos, en conjunto, conducen a concluir que la de Maciel fue «una vida sin escrúpulos y carente de auténtico sentimiento religioso».

La declaración condena además las estructuras de engaño y autoengaño existentes en la Legión, que facilitaron la doble vida de Maciel, incluyendo el ostracismo «de quienes dudaban de su comportamiento recto». El impacto de esta estructura de engaño se sigue percibiendo, continuaba la declaración, en la «sorpresa, desconcierto y profundo dolor experimentado por los miembros de la Legión» cuando sus superiores les contaron finalmente la verdad sobre Maciel. De hecho, la declaración reconoce que los sórdidos hechos del asunto Maciel «podrían cuestionar la vocación y el núcleo del carisma de la Legión de Cristo, tal como les es propio».

En cuanto a los pasos inmediatos, la Santa Sede nombrará un Comisario o Delegado para dirigir la Legión de Cristo durante el futuro próximo. La declaración del 1 de mayo sugiere, y lo confirman fuentes del Vaticano, que ese Delegado tendrá plenos poderes, incluyendo el de de formular recomendaciones al Papa sobre el futuro de la Legión de Cristo. Es un futuro respecto al cual, están abiertas, parece ser, todas las posibilidades. El Delegado abordará presumiblemente varios de los principales problemas identificados por los visitadores apostólicos: «la necesidad de redefinir el carisma de la Congregación de los Legionarios de Cristo», la «necesidad de revisar cómo se ejerce la autoridad» en la Legión, «que debe ir unida a la verdad, para respetar la conciencia» y la «necesidad de preservar el celo y la fe de los jóvenes [en la Legión o en sus instituciones]…por medio de una adecuada formación».

Una Comisión vaticana examinará cuidadosamente las constituciones de la Legión; examen que habrá de considerar cómo las constituciones actuales facilitaron los problemas de engaño, abuso de autoridad y desviaciones en la Legión. Por último, se llevará a cabo una Visita apostólica al Regnum Crhisti, por un Visitador apostólico que será nombrado en breve.

Si, de hecho, el futuro de la Legión (y, por extensión, el Regnum Christi) está totalmente abierto, y todas las opciones son posibles, las notas siguientes pueden ser de alguna utilidad para quienes participen en la solución de este drama, para que ayuden a la Iglesia universal salvando lo que se pueda salvar de los Legionarios de Cristo y del Regnum Christi.

1.- El principal objetivo en el futuro inmediato es desmantelar la «grand narrative» [NdT: “historia mítica”, término de Jean-François Lyotard] existente tanto en la Legión como en el Regnum Christi: esa historia cuidadosamente elaborada, mantenida e inculcada de obras magníficas conseguidas partiendo de humildes orígenes y entre frecuentes persecuciones. Esta desmantelación ya ha comenzado, en parte, con el reconocimiento reciente por parte de las autoridades de los Legionarios de que Maciel cometió pecados y crímenes. Persiste, sin embargo, la tentación de aferrarse a una «grand narrative» resumida, en la que Maciel aparece como un hombre imperfecto que a pesar de ello llevó a cabo grandes cosas. Antes de ese reciente reconocimiento por parte de los líderes de la Legión de las perversiones de Maciel, tanto en la Legión como en el Regnum Christi se comparaba a Nuestro Padre con San Agustín. Todo esto tiene que terminar, y la historia mítica ha de ser destruida de pies a cabeza.

Para ello, el Delegado para el gobierno de la Legión debe solicitar a la Santa Sede la preparación y publicación de un relato de la doble vida de Maciel, especificando individualizadamente los crímenes cometidos. Este relato se entregaría a todos los miembros de la Legión de Cristo y a todos los miembros del Regnum Christi, a quienes se les pediría que firmasen una carta jurada declarando que: «certifico que he leído personalmente y entendido el inventario de los crímenes del padre Maciel que ha sido facilitado por la Santa Sede». Este proceso haría difícil, si no imposible, reconstruir la «grand narrative». Hacer públicos todos los detalles del desastre también abriría un espacio psicológico de reflexión sobre el futuro, poniendo a salvo a la Santa Sede y al resto de la Iglesia de un contínuo goteo de revelaciones espeluznantes que periodistas de investigación y abogados demandantes irían sacando durante décadas.

2.- El Delegado debería informar, al comienzo de su misión, a los miembros de la Legión de Cristo y del Regnum Christi de que, como ellos mismos se integraron en estas instituciones sin conocer las patologías de su fundador, quedan libres para abandonarlas sin pecado, culpa, vergüenza o remordimientos.
Tal afirmación es esencial para detener el chantaje moral que continúa en la actualidad (según informes fidedignos de familias de seminaristas de la Legión y de estudiantes en colegios del Regnum Christi): «la voluntad de Dios es, sin lugar a dudas, que estés aquí, y le daras la espalda a Dios y pecarás si te vas…»

Deben habilitarse procedimientos express de exclaustración de los miembros con votos de la Legión, y acelerar la concesión de permiso para los que deseen unirse a otra congregación religiosa o incardinarse en una diócesis como clero regular. Proceder así dejaría claro que lo que se ha rescatado de la debacle son vocaciones sacerdotales (muchas de ellas impresionantes y de gran valor para la Iglesia), y no necesariamente vocaciones a la Legión. Una reforma auténtica del Regnum Christi requiere procedimientos similares para ayudar a los miembros laicos a dejar el Regnum Christi sin ninguna presión o estigma.

3.- La actual Dirección de la Legión, en los niveles internacional y regional, debería ser reemplazada, completa e inmediatamente, designando superiores interinos que actúen a las órdenes del delegado. El Delegado debería investigar a fondo la cuestión de si los miembros actuales de la Legión fueron conscientemente cómplices de los crímenes de Maciel y encargarse de expulsar a quienes pertenecieran a la Congregación de los Legionarios de Cristo.

4.- Por medio de su Delegado, la Santa Sede debería encargar a la Legión suspender de inmediato el reclutamiento de vocaciones, incluyendo los programas de retiros vocacionales y postulantado, y no reanudar ninguno sin permiso expreso de la Santa Sede. Al mismo tiempo, el Vaticano debería dar instrucciones a los obispos de todo el mundo para que supervisen de cerca la labor de los Legionarios de Cristo y el Regnum Christi en sus diócesis, de modo que se protejan estrictamente la vida espiritual y la conciencia de quienes asisten a colegios de la Legión y de quienes están siguiendo programas de formación para llegar a una vida consagrada en el Regnum Christi. Si hubiese informes fidedignos de que se hayan efectuado reiteradas presiones sobre la conciencia de los jóvenes, esto debería dar lugar a la suspensión de las facultades de los sacerdotes Legionarios involucrados.

5.- El Delegado debería facilitar una reflexión teológica seria en la Legión de Cristo sobre lo que el comunicado del 1 de mayo describe como el «verdadero núcleo» del carisma de la Legión, «el de la militia Christi». Este carisma no puede verdaderamente atribuirse a Marcial Maciel; puede haber surgido de la piedad y buenas obras de los miembros de la Legión. Como pueda haberse dado esto requiere de un análisis de la mayor seriedad sobre la dinámica del pecado y la gracia en la Iglesia, y del reconocimiento de que el celo militante por el trabajo de evangelización de la Iglesia es un don del Espíritu Santo a la Iglesia en su conjunto, no simplemente a un cuerpo de élite de religiosos de la Iglesia. De hecho, un estudio teológico profundo del futuro de la Legión habrá de incluir un examen riguroso de la eclesiología de la Legión y de su comprensión de cómo «encaja» en el Cuerpo de Cristo y en su triple misión de enseñar, santificar y servir.

Históricamente, el carisma de una congregación religiosa ha estado profunda e íntimamente ligado a su fundador, incluso cuando posteriormente la fundación original se haya dividido y subdividido (como ocurre por ejemplo con los Franciscanos, quienes, aun teniendo hoy diversas comunidades, todos ellos viven no obstante en continuidad con el carisma original de San Francisco). En este caso, sin embargo, el fundador debe ser repudiado. Cualquiera que sea la forma canónica que pueda asumir una Legión de Cristo reformada o reconstituída, su carisma no puede ser vinculado a Marcial Maciel. La cuestión de cómo puedan estar vinculados al patrimonio espiritual de la Iglesia militante en su conjunto, por medio de las vidas santas que de hecho se hayan vivido en la Congregación de los Legionarios de Cristo, requiere de una meditación muy cuidadosa, y abierta a considerar una completa gama de posibles respuestas.

6.- Dado que se trata de un caso sin precedentes –una congregación religiosa manifiestamente capaz de buenas obras pero fundada por una personalidad sociópata–, se deberían tomar en consideración opciones que no sean ni la supresión ni la reforma. Como es esencial que se repudie junto con el fundador toda la historia mítica de la Legión, y puesto que debe diseñarse un mecanismo que asegure que se pueda construir el futuro sin el peso de quienes estuvieron asociados a los males del pasado, tal vez debiera explorarse el escenario de disolución-más-refundación.

Ese escenario podría desarrollarse así: el Delegado, al frente de la Legión, después de tomar las medidas indicadas anteriormente y de concluir que no se considera viable un programa de reforma desde dentro, convocaría a un Capítulo General de los Legionarios de Cristo. El Capítulo General, después de reflexionar sobre el expediente elaborado por los Visitadores, concluiría su trabajo mediante la disolución de la actual Legión, para despejar el camino hacia una «refundación» –la creación de una comunidad religiosa nueva dedicada a las tareas de la formación de laicos, la renovación espiritual y la evangelización, así como la educación católica, que han caracterizado lo mejor del trabajo de la antigua Legión.

Después de haber aceptado la decisión del Capítulo General de disolver la Legión de Cristo, la Santa Sede nombraría a una Comisión, formada en parte por varios ya ex sacerdotes Legionarios de integridad indiscutible y en parte por otros sacerdotes y obispos de reconocida probidad, que recibirían y analizarían las solicitudes de aquellos sacerdotes y seminaristas de la ya disuelta Legión que desearan ingresar en el nuevo instituto.

Esta comisión tendría autoridad para rechazar las solicitudes de aquellos cuya vinculación con el pasado de la Legión pudiese causar dificultades para el futuro del nuevo instituto. Suponiendo que hubiera un número suficiente de candidatos considerados admisibles, una solución sería entonces convocar una elección para constituir un comité encargado de definir la nueva misión de la comunidad y redactar unos estatutos de gobierno provisionales, bajo supervisión de un Delegado apostólico que encabezaría el comité. La definición de la misión y la regla de vida se sometería a continuación a los procedimientos ordinarios de revisión por la Santa Sede.

Se objetará que no es factible un procedimiento tan poco normal para abordar la crisis eclesiástica provocada por el caso Maciel: el trabajo de las diferentes instituciones de la Legión y el Regnum Christi se vería gravemente perturbado, las cuestiones relativas a su patrimonio se verían sujetas a pleitos sin fin, y tendrían que fundarse varias casas religiosas para quienes no eligieran unirse a los nuevos institutos y para aquéllos a quienes se denegase acceder a ellos.

Sin embargo, si el objetivo sigue siendo salvar lo que se pueda salvar del trabajo de los Legionarios de Cristo y el Regnum Christi, debe haber una ruptura clara, inconfundible y pública con el pasado y con la persona de Marcial Maciel. Una auto-disolución de la Legión actual y la creación de otra comunidad religiosa dedicada a las buenas obras que la Legión ha hecho –incluyendo la dirección espiritual de un Regnum Christi «refundado»– ayudaría a cortar con la fiebre de la historia mítica y acabar con el culto a la personalidad de Maciel, cosas ambas que contribuyeron poderosamente a la actual crisis de los Legionarios de Cristo y el Regnum Christi.

En cuanto al tema de los bienes, éstos serán sin duda objeto de pleitos, con o sin disolución y «refundación», teniendo en cuenta las cuestiones financieras que se han puesto de manifiesto ya en las revelaciones sobre la doble vida de Maciel. Encontrar alguna casa religiosa para los exlegionarios cuyas vidas pasadas no les permitan ser admitidos en la nueva comunidad, aunque difícil, no ha de ser imposible.

Proponer que se considere seriamente esta línea de actuación sin precedentes no es porque que haya situaciones desesperadas que necesiten medidas desesperadas, sino porque hay grandes males que requieren el remedio de virtudes heróicas –en este caso, el ejercicio heróico de las virtudes cardinales de fortaleza, justicia y prudencia–. Si, como puenso que debemos creer, Dios puede sacar bienes de los males en el caso Maciel, entonces tal ejercicio de la prudencia, la justicia y la fortaleza abrirá una vía a través la cual la bondad que haya en la Legión de Cristo y el Regnum Christi pueda encauzarse hacia el futuro, libre de las cadenas del pasado. Eso requiere romper esas cadenas: teológicamente, psicológica, histórica, y –sospecho–, institucionalmente.

George Weigel. Publicado el 5 de mayo en © First Things - The Square

Traducción de InfoCatólica.