DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Fumo, l'età cruciale fra 13 e 15 anni La curva dei fumatori si alza all'improvviso dal 4% al 19%. Le donne sono in minoranza ma più perseveranti

MILANO - Gli anni cruciali sono tra 13 e 15. È l’età dello scatto. L’età delle sigarette. La curva dei fumatori si innalza all’improvviso salendo dal 4% (percentuale riscontrata sotto i 13 anni) fino al 19%. È in questa fase che, secondo gli esperti, andrebbero concentrati gli sforzi per svolgere interventi di dissuasione attraverso le scuole: «Le Regioni fanno già molto ma purtroppo non riescono a raggiungere tutte le classi con le campagne di prevenzione», dice Daniela Galeone, che da sempre si occupa di lotta al tabagismo al Ministero della Salute. I dati su giovani e fumo sono stati citati dal ministro Ferruccio Fazio. Lo spunto è il bilancio di "Help, per una vita senza tabacco", iniziativa della Commissione Europea, durata tre anni e rilanciata per il triennio 2009-2011. Colpiscono i numeri italiani, per la prima volta completi perché riguardano tutte le Regioni. Sono stati raccolti con questionari a 73mila ragazzi di terza media e primi due anni di superiori. I dati preliminari stanno per essere pubblicati sul sitowww.salute.gov.it, lo studio completo arriverà più avanti.

DONNE PIÙ PERSEVERANTI - Secondo Fazio per avere successo nelle attività di contrasto al fumo è fondamentale il contributo dei giovani che a loro volta potrebbero fare da sponda: «Bisogna convincerli con la persuasione, senza ossessionarli». La ricerca italiana fa parte di un’indagine internazionale promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. A 11 anni l’abitudine al fumo è ancora molto lontana. Ammettono di consumare una sigaretta a settimana l’1% dei maschi e lo 0,2% delle femmine. A 13 anni la percentuale aumenta: 4,14% dei maschi, 3,68% delle compagne. Poi il salto, unito a un secondo fenomeno non meno rilevante: tra 13 e 15 anni i maschi diventano il 19,08% e le donne il 18,42%. È l’età del sorpasso. Poi nella fase adulta gli uomini continuano a mantenere la prevalenza ma le donne, pur essendo in minoranza, sono le più perseveranti e difficilmente smettono. Quale può essere il contributo dei diretti interessati alle campagne di prevenzione? Gli esperti ritengono che sarebbe molto importante informarli dei trabocchetti messi in campo dai produttori di tabacco per conquistare il mercato dei più piccoli attraverso pubblicità occulta. La ricerca è stata elaborata dall’università di Torino e ha riguardato altre abitudini degli adolescenti. L’iniziativa Help ha coinvolto 26 Paesi: 26mila spot televisivi, 504 milioni di contatti di navigatori tra 15 e 34 anni nel sito web aperto dalla Commissione nel 2005.

Margherita De Bac
29 ottobre 2010


© Copyright Corriere della Sera