DONNE PIÙ PERSEVERANTI - Secondo Fazio per avere successo nelle attività di contrasto al fumo è fondamentale il contributo dei giovani che a loro volta potrebbero fare da sponda: «Bisogna convincerli con la persuasione, senza ossessionarli». La ricerca italiana fa parte di un’indagine internazionale promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. A 11 anni l’abitudine al fumo è ancora molto lontana. Ammettono di consumare una sigaretta a settimana l’1% dei maschi e lo 0,2% delle femmine. A 13 anni la percentuale aumenta: 4,14% dei maschi, 3,68% delle compagne. Poi il salto, unito a un secondo fenomeno non meno rilevante: tra 13 e 15 anni i maschi diventano il 19,08% e le donne il 18,42%. È l’età del sorpasso. Poi nella fase adulta gli uomini continuano a mantenere la prevalenza ma le donne, pur essendo in minoranza, sono le più perseveranti e difficilmente smettono. Quale può essere il contributo dei diretti interessati alle campagne di prevenzione? Gli esperti ritengono che sarebbe molto importante informarli dei trabocchetti messi in campo dai produttori di tabacco per conquistare il mercato dei più piccoli attraverso pubblicità occulta. La ricerca è stata elaborata dall’università di Torino e ha riguardato altre abitudini degli adolescenti. L’iniziativa Help ha coinvolto 26 Paesi: 26mila spot televisivi, 504 milioni di contatti di navigatori tra 15 e 34 anni nel sito web aperto dalla Commissione nel 2005.
Margherita De Bac
29 ottobre 2010