Washington, 12. Diminuiscono negli Stati Uniti le segnalazioni su casi di abusi sessuali compiuti dai religiosi sui minori presentate alle diocesi e alle congregazioni, secondo un rapporto pubblicato nell'ambito del programma di tutela promosso dalla Conferenza episcopale. Nel 2010 sono state sette le nuove denunce di abusi, considerate «credibili», che hanno coinvolto altrettanti religiosi, su un totale di 428 segnalazioni di fatti accaduti precedentemente, ma che sono stati resi noti alle diocesi e alle eparchie soltanto l'anno scorso. Le 428 segnalazioni su casi di abusi, nel 2010, sono in lieve aumento rispetto alle 398 del 2009, ma in netto calo rispetto agli anni precedenti: 625 (2008), 599 (2007), 635 (2006), 695 (2005), 898 (2004). I dati sono contenuti nel rapporto commissionato per conto del Secretariat of Child and Youth Protection della United Conference of Catholic Bishops (Usccb), al Center for Applied Research in the Apostolate (Cara) basato presso la Georgetown University, a Washington.
La maggioranza delle segnalazioni (circa i due terzi) riguarda episodi di abusi avvenuti tra il 1960 e il 1984.
Per quanto concerne la fonte delle segnalazioni, per il 39 per cento è riferita alle stesse vittime degli abusi, mentre per il 32 per cento ai vescovi ed eparchi e per il 21 per cento alle autorità di polizia.
Nel rapporto si pone in risalto anche il costante impegno della comunità ecclesiale per la tutela dei minori. Oltre 5.000.000 di bambini e circa 2.000.000 di adulti hanno partecipato, finora, ai programmi educativi promossi nell'ambito delle attività delle diocesi e delle eparchie. A questi, si aggiungono, tra gli altri, 14.800 diaconi, 162.000 educatori laici e 1.700.000 volontari che hanno altresì preso parte alle attività di prevenzione. «Continueremo a lavorare al massimo -- ha affermato il presidente dell'Usccb, l'arcivescovo di New York, Timothy Michael Dolan -- per proteggere i bambini e i giovani. Siamo impegnati anche affinché coloro che sono candidati al sacerdozio e vengono messi in posizioni di fiducia condividano questo compito di protezione dei bambini e dei giovani come parte integrante del loro amore e della loro dedizione a Gesù Cristo e alla sua Chiesa». La cosiddetta «Carta per la protezione dei bambini e dei giovani» promossa nel 2002 dai vescovi statunitensi prevede, infatti, l'organizzazione annuale di corsi d'istruzione e verifiche annuali dei progressi nelle varie diocesi. «Noi vescovi -- ha ribadito monsignor Dolan -- ci rifacciamo ai rigorosi mandati della Carta e rinnoviamo la nostra fiducia nella sua efficacia».
(©L'Osservatore Romano 13 aprile 2011)