DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

“La pedofilia? Nulla di male”. Bufera sui salesiani olandesi


Don Spronk: certe relazioni non sono necessariamente dannose

di Andrea Tornielli

Tratto da La Stampa del 23 maggio 2011

Singoli casi di preti coinvolti negli abusi sui minori sono stati negli ultimi tempi alla ribalta della cronaca, ma fino ad oggi non si era mai visto che un sacerdote diventasse membro attivo di un’associazione per la depenalizzazione della pedofilia e soprattutto che il suo diretto superiore ne giustificasse i comportamenti. Accade in Olanda, dove le autorità ecclesiastiche e i superiori salesiani stanno investigando su un caso rilanciato due giorni fa dal Daily Mail e, in Italia, dal blog Messainlatino. Don van B. (è nota soltanto l’iniziale del cognome), salesiano di 73 anni, è infatti un militante impegnato nel consiglio direttivo di un’associazione che chiede la liberalizzazione della pedofilia e la depenalizzazione dei rapporti sessuali con minorenni.

Il sacerdote ha avuto problemi giudiziari per atti osceni in luogo pubblico, mentre al presidente dell’associazione è stata contestata la detenzione di materiale pedo-pornografico. Ma a far scalpore, più ancora della già di per sé impressionante partecipazione di un prete all’associazione pro-pedofilia, è stata l’intervista che il suo diretto superiore, il delegato salesiano per l’Olanda, don Herman Spronk, ha rilasciato alla rete Rtl Nieuws. Il sacerdote ha rivelato di essere da tempo a conoscenza della partecipazione del confratello alla vita dell’associazione e di non aver ritenuto di prendere provvedimenti nei confronti di padre van B. Alla domanda su che cosa ne pensasse dei rapporti sessuali tra adulti e bambini, Spronk ha risposto che «simili relazioni non sono necessariamente dannose» e si è chiesto se le «norme sociali alle quali tutti dovrebbero attenersi» non siano «troppo strette».

Incalzato dal giornalista, il sacerdote ha continuato la sua apologia dei rapporti con i minori facendo un esempio concreto: «Sono stato una volta avvicinato da un ragazzo di 14 anni che aveva una relazione con un religioso più anziano. La cosa non era più consentita e il ragazzo ne era davvero scosso, persino ferito. Diceva: “Padre Herman, ma perché volete proibirlo?”. Bene, che cosa diresti a un ragazzo così?». Sconcertante anche un’altra risposta del delegato salesiano per l’Olanda: «Non dovremmo considerare l’età così rigidamente. Non si dovrebbe mai violare la sfera personale di un bambino se il bambino non lo desidera, ma quello ha a che fare col bambino stesso. Ci sono anche bambini che, loro stessi, indicano che si può fare. Il contatto sessuale è allora possibile».

Parole che provocherebbero polemiche se pronunciate da chiunque, ma che sulla bocca di un prete lasciano interdetti. Il caso olandese sembra confermare quanto emerso dal documentato studio commissionato dai vescovi americani al «John Jay College» della City University of New York. Dal rapporto emerge innanzitutto il fatto che gli abusi sui minori hanno avuto il loro picco all’inizio degli anni 1980 e da allora sono in costante diminuzione, a dimostrazione che le nuove e più ferree regole applicate nell’ultimo decennio stanno funzionando: oggi sono percentualmente inferiori, nonostante il clamore mediatico, rispetto all’inizio degli anni 1950. Ma emerge anche, come causa principale del fenomeno - sempre secondo il rapporto - la crisi morale generale che ha caratterizzato gli Stati Uniti negli anni 1960, e l’Europa dal 1968 in poi.

Una rivoluzione nel comportamento sessuale che ha portato alcuni alla giustificazione teorica, o almeno alla ricerca di scusanti, per i rapporti sessuali con i minori. Della pedofilia e delle linee guida per combatterla promulgate dalla Santa Sede parlerà questo pomeriggio anche il cardinale Angelo Bagnasco, aprendo in Vaticano l’assemblea generale della Cei.


Il salesiano pro pedofilia e gli ultimi fuochi della rivoluzione olandese


di Paolo Rodari

Tratto da Il Foglio del 24 maggio 2011


Tutti parlano di lui. Del salesiano olandese di 73 anni – si conoscono soltanto le iniziali, padre van B. – salito agli onori della cronaca in quanto dichiaratamente appartenente alla Martijn, un’associazione legalmente riconosciuta in Olanda e che sostiene le relazioni pedofile: “Sono perfettamente legittime” dicono, “seppure discriminate dalla società”.

Non è solo van B. a sostenere la legittimità della pedofilia ma anche padre Herman Spronck, superiore dei salesiani in Olanda, la cui intervista concessa a Rtl News sta facendo impazzire il Web.

Padre Spronck, in sostanza, appoggia von B. e sostiene che se il bambino è consenziente il rapporto sessuale con un adulto è legittimo. Dice: “Dipende dal bambino. Non si deve mai entrare nello spazio personale del bambino se non lo vuole. Ma ci sono bambini che indicano loro stessi che è ammissibile. In questo caso anche un contatto sessuale è possibile”. Padre Spronck entra nel merito anche del seminario dove lui, assieme a tanti altri sacerdoti olandesi, ha studiato negli anni Cinquanta e Sessanta. Dice che erano tutti maschi, che non vedevano mai le ragazze, “e per questo era normale che nascessero certe tendenze”.

Le notizie dall’Olanda sono immediatamente arrivate in Italia e a Roma. Hanno provocato la reazione decisa della curia generalizia dei salesiani che ha condannato in una nota le dichiarazioni di Spronck dicendo che “il rispetto pieno e totale dei bambini, dei ragazzi e dei giovani rimane per noi un’opzione fondamentale e irrinunciabile”. E ancora: “Essere membro di tale associazione è assolutamente incompatibile con i principi e i valori della tradizione salesiana”.

Nella chiesa olandese in pochi sostengono la legittimità della posizione dei due salesiani. Il dibattito è semmai aperto – e a tratti parecchio aspro – sulla genesi teologica e storica della posizione dei due. La domanda è una: cosa porta uomini di chiesa a sostenere che la pedofilia è un qualcosa di legittimo? Per alcuni tutto è nato dopo il Concilio Vaticano II quando la chiesa olandese spingeva, molto più di altre chiese, per riformare in senso aperto e liberal il suo stesso Dna.

Fu il cardinale Bernard Jan Alfrink, arcivescovo di Utrecht, a pubblicare con l’appoggio di diversi teologi (tra questi il domenicano Edward Schillebeeckx) un nuovo catechismo portatore di grandi aperture sui temi dell’omosessualità, dell’aborto, delle pratiche anticoncezionali, del sacerdozio delle donne, del celibato dei preti. Per altri, invece, queste posizioni, seppure non condivisibili in alcun modo, sono il segnale di una chiesa che non elude certi problemi e che di questi problemi vuole parlare. Fino a pochi mesi fa il principale interprete di questa chiesa aperta al mondo e al suo spirito era Adrianus Herman van Luyn, vescovo di Rotterdam, anch’egli salesiano. Il 18 gennaio il Papa ha accettato le sue dimissioni per raggiunti limiti di età.


Dal capo dei Salesiani olandesi, parole da irresponsabile


Non dannose le relazioni tra adulti e bambini? Il commento di don Di Noto

Tratto dal sito ZENIT, Agenzia di notizie il 23 maggio 2011

“Chi dice che non vanno condannate a priori le relazioni tra adulti e bambini è un irresponsabile. A maggior ragione se è un sacerdote. In quel caso è irresponsabile due volte, visto che sbaglia come uomo e come sacerdote”.

È questa la condanna netta di don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore dell’Associazione Meter ( www.associazionemeter.org ), pioniere nella lotta alla pedofilia che ha voluto così commentare le dichiarazioni che padre Herman Spronck, capo dei Salesiani per l’Olanda, ha rilasciato domenica in un’intervista a rtl. nl.

Nell'intervista padre Herman Spronck ha parlato della vicenda del padre salesiano Van B., 73 anni, che dal2008 al 2010 è statomembro del consiglio direttivo di “Martijn”, un'associazione che promuove la liberalizzazione della pedofilia e la depenalizzazione dei rapporti sessuali con minorenni.

“Personalmente non condanno a priori le relazioni tra adulti e bambini”, ha detto padre Spronck. “Ci sono naturalmente alcune norme sociali alle quali tutti dovrebbero attenersi. Ma ci si può chiedere se esse non siano troppo strette. Formalmente dirò sempre che ognuno deve rispettare la legge. Ma simili relazioni non sono necessariamente dannose”.

“Forse padre Spronck – ha aggiunto don Fortunato Di Noto – dovrebbe chiedere scusa alla Chiesa. Forse padre Spronck dovrebbe chiedere scusa ai bambini e a Dio. Forse, più che altro, padre Spronck non è informato su quanto duramente la Chiesa sta lottando per i bambini e per avere un clero più santo e impegnato a promuovere la tutela e la dignità dell’infanzia”.

“Un sacerdote che dice quello che ha detto Spronck è indegno della Chiesa, dell’abito che porta e della missione che compie – ha continuato –. Bastano le inutili, stupide parole dette da una persona evidentemente non in sintonia con la Chiesa, a gettare discredito sul duro, forte operato che con coraggio Benedetto XVI e dei Vescovi e sacerdoti portano avanti in tutto il mondo”.

“Ma come, mi chiedo, - si è chiesto don Di Noto - questo Papa ha dato giri di vite su giri di vite per combattere la pedofilia e l’abuso o la molestia da parte di sacerdoti indegni e che hanno perso di vista il rispetto dei bambini e la loro innocenza, e c’è ancora gente nella Chiesa e nella società che pretende di dichiarare fesserie simili?”.

“E c’è ancora – ha proseguito – chi sostiene la 'normalizzazione della pedofilia' come se non sia bastata l’Operazione Rescue (Salvataggio) che dopo una denuncia di Meter ha permesso lo smantellamento della 'piattaforma della pedofilia culturale' nel mondo con l’individuazione anche di 234 bambini abusati dai pedofili culturali, 700 indagati, 250 arresti e ben 70. 000 iscritti a questa piattaforma”.

In un comunicato stampa il Provinciale Salesiano di Belgio-Olanda, padre Jos Claes, si è detto stupito nell’apprendere dalla stampa che il padre B. è stato membro dell’associazione “Martijn”, in quanto “assolutamente incompatibile con i principi e i valori della tradizione salesiana”.

“Quindi disapproviamo in maniera ferma tale fatto e prendiamo le distanze da un simile comportamento personale di un singolo confratello – si legge nella nota –. Comprendiamo che questa notizia ha indubbiamente ferito ancora una volta la giusta sensibilità di tante persone. Comprendiamo il loro dolore e presentiamo le nostre scuse in nome dei Salesiani di don Bosco. Per quanto riguarda detto confratello, la Congregazione prenderà i dovuti provvedimenti disciplinari, conformemente ad un protocollo in atto già dall’anno 2002 e alle normative date dalla Chiesa su questa materia”.

Dopo aver manifestato la volontà di dissociarsi dalle dichiarazioni di padre Spronck, il Provinciale Salesiano di Belgio-Olanda ha quindi aggiunto che “la Congregazione Salesiana ribadisce il suo impegno nella fedeltà a Don Bosco, alla sua grande tradizione pedagogica e, sulla scia di Don Bosco, la totale fedeltà al magistero della Chiesa. Il rispetto pieno e totale dei bambini, dei ragazzi e dei giovani rimane per noi un’opzione fondamentale ed irrinunciabile”.

“Mi vergogno di Spronck – ha detto ancora don Fortunato Di Noto – e apprezzo la nota della Congregazione Salesiana. E se non condividesse la Chiesa su un dramma simile, forse dovrebbe chiedere la dimissione allo stato laicale ed è triste cha ancora tali affermazioni non siano configurabili come reato per 'istigazione alla violenza sui minori'”.



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