E invece, riportano in questi giorni, con qualche imbarazzo, le cronache d’Albione, alla signora Gladys Gajewski, sessantanove anni, abitante a Cross Heath (ridente sobborgo di Newcastle-under-Lyme, nello Staffordshire) è stato fatto presente che le sue abitudini notturne generano ansia e allarme nel vicinato, e vanno pertanto radicalmente riformate.
A questo punto vi chiederete, giustamente, che cosa combini mai, la signora Gajewski, per suscitare incubi e turbamenti tra i suoi più prossimi concittadini, al punto da aver provocato una denuncia in piena regola, pubbliche rimostranze e articoli sulla stampa. Ulula alla luna? Organizza sabba in giardino? Danza nuda al suono dei bonghi? Macché. Gladys Gajewski è una tranquilla vedova, madre di sette figli e nonna di diciotto nipoti, che dopo una vita operosa si è traferita a Cross Heath. In una tipica casetta inglese – giardinetto e ingresso indipendente – sulla cui soglia è solita soffermarsi per fumare in pace un paio di sigarette. Sul far della sera, dopo il tè, tra un programma in tv e l’altro, e anche più tardi, nella notte, per ingannare il tempo dell’insonnia da terza età.
Il problema è che, durante il pur esiguo tempo della sigaretta, la signora Gajewski staziona sulla porta di casa in (orrore!) “vestaglia e camicia da notte”. E’ questa circostanza che turba e sgomenta i vicini, magari serenamente impegnati a vedersi i loro “Csi” o “Grey’s Anatomy” in tv. Alla faccia della privacy, la signora Gajewski è stata anche fotografata con un teleobiettivo, manco fosse il Cav. a Villa Certosa. Appoggiata allo stipite dell’uscio, con il portacenere in mano e la famigerata camicia da notte in flanellona a fiorellini, lunga fino alle caviglie. Prova inconfutabile di lesione del pubblico decoro. Così, da ora in poi, per restituire tranquillità e gioia di vivere ai vicini sconvolti, la signora Gladys Gajewski dovrà andare a fumarsi le sue sigarette serali sul retro della casa o comunque dove sia escluso qualsiasi “disturbo alla comunità”.
La donna – secondo quanto riferito dai giornali britannici – non l’ha presa per niente bene. “Non fa che piangere e non vuole più vivere lì”, racconta sua sorella, ed è davvero difficile darle torto. Ma la macchina messa in moto contro la scandalosa signora Gajewski non si fermerà per quattro lacrimucce. Lo ha detto Kevin Davies, responsabile del comprensorio dove vive la donna, che ha rilasciato dichiarazioni da capocaseggiato sovietico: “Siamo impegnati a lottare contro i comportamenti che colpiscono il quieto godimento e la qualità della vita dei nostri clienti”.
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