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Uno sguardo profetico sugli eventi

LEGIONARI: DIRETTORE CORCUERA, CHIEDIAMO PERDONO, SAREMO PIU' UMILI

(ASCA) - Roma, 24 nov

La Congregazione dei Legionari di Cristo uscira' dalla visita apostolica disposta dalla Santa Sede ''piu' umile'', chiedendo allo stesso tempo ''perdono'' alle vittime del suo fondatore, p. Marcial Maciel Degollado.
Lo ha affermato, rispondendo ai giornalisti a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico della Pontificia Universita' Europea, il direttore generale della Congregazione, p. Alvaro Corcuera.
La visita vaticana e' stata disposta dopo la scoperta della ''doppia vita' del suo fondatore Maciel, che avrebbe avuto almeno un figlio nel corso della vita. Maciel e' stato anche accusato da numerosi ex-legionari di abusi sessuali su minori, un'accusa che aveva portato papa Benedetto XVI a obbligarlo ad una vita di penitenza e preghiera, con l'abbandono di tutti gli incarichi ufficiali, nel 2006.
Il fondatore dei Legionari e' poi morto nel 2008. P. Corcuera ha avuto oggi un incontro privato di quindici minuti con il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, di cui pero' non ha voluto rivelare i contenuti.
La durata della visita non e' stabilita, anche se secondo il sacerdote il processo potrebbe concludersi ''entro la fine dell'anno''. Quanto al futuro della Congregazione, il direttore generale ha espresso la volonta' di ''metterci al servizio di quello che chiede la Santa Sede''. ''Siamo molto in pace - ha aggiunto - perche' siamo sicuri che la grazia di Dio ci accompagna''. Per p. Corcuera, di fronte alle rivelazioni sulla vita del fondatore dei Legionari, ''dobbiamo riconoscere queste cose, dobbiamo accettarle, e dobbiamo andare avanti con molto dolore, chiedendo perdono a tutte le persone che hanno sofferto''. Il direttore generale dei Legionari si e' soffermato anche sul proprio rapporto con p. Maciel, che ha avuto modo di conoscere bene nel corso degli anni precedenti alla sua morte.
''Ho ricevuto cose buone'', ha detto, ''ma adesso sono triste'' per le rivelazioni sulla sua vita: ''Questo logicamente e' un dolore - ha aggiunto -, accettiamo con dolore, chiediamo perdono''. Dalla visita, ha concluso, uscira' ''una Congregazione piu' umile, una Congregazione che possa servire gli altri con una grandissima purezza di intenzione, con grandissima bonta' e misericordia. Servire gli altri: e' questo quello che abbiamo sempre imparato''.

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