DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Oro giallo per il continente nero. La Cina stanzia dieci miliardi di dollari per i prossimi tre anni

Il Cairo, 9. Dieci miliardi di dollari in prestiti agevolati all'Africa nei prossimi tre anni, sono stati promessi dal primo ministro cinese Wen Jiabao, all'apertura, ieri a Sharm el Sheick, in Egitto, della quarta conferenza ministeriale del forum per la cooperazione tra Cina e Africa. La cifra raddoppia quella stanziata dal Governo cinese tre anni fa, nella terza conferenza del forum, a Pechino. Aprendo insieme con il presidente egiziano Hosni Mubarak i lavori della conferenza, Wen Jiabao ha anche annunciato la riduzione del debito estero di 33 Paesi africani per una cifra complessiva pari a 167 milioni di dollari.
La questione era stata sollevata poco prima anche da Mubarak che aprendo i lavori della conferenza aveva sollecitato le grandi potenze economiche a ridurre il debito dei Paesi africani. Mubarak ha ricordato che i Paesi più avanzati sono in grado di uscire già l'anno prossimo dalla crisi finanziaria globale, ma che i Paesi in via di sviluppo avranno bisogno di più tempo. "I Paesi ricchi - ha detto il presidente egiziano - sono dunque tenuti a mantenere il loro impegno per lo sviluppo e la lotta contro la povertà" e devono quindi fornire assicurazioni sull'alleggerimento del debito dei Paesi del continente e contributi ai loro programmi di sviluppo che attendono di essere applicati.
Nel suo intervento a Sharm el Sheick, il primo ministro cinese ha sostenuto che il suo Paese è "un amico vero e fidato" del continente africano, e intende aiutarlo a sviluppare le proprie capacità finanziarie ed economiche. In un'esplicita risposta ai non pochi commentatori internazionali che parlano di un nuovo colonialismo cinese in Africa e di un sostegno a regimi che violano i diritti umani, Wen Jiabao ha sottolineato che gli aiuti sono concessi senza porre "condizioni politiche", dato che "la nostra amicizia con il popolo africano è basata sul reciproco rispetto e l'uguaglianza", in coerenza con le comuni battaglie condotte fin dagli anni '50 e '60 del Novecento "per contrastare il colonialismo, l'egemonia ed il saccheggio delle economie di questi Paesi".
Il premier cinese è giunto all'appuntamento in Egitto scortato da dati statistici che parlano chiaro: scambi commerciali di Pechino con il continente africano per oltre 106 miliardi di dollari nel 2008, con un aumento del 45 per cento in un anno, e investimenti diretti passati da 491 milioni di dollari a 7,8 miliardi in soli cinque anni. Wen Jiabao ha anche annunciato l'apertura del mercato cinese ai prodotti africani, per sessanta dei quali saranno ridotte le tariffe doganali.
Quanto alla cooperazione sul piano culturale e umanitario, il primo ministro cinese ha annunciato che entro quest'anno ha detto sarà raggiunto il numero di 15.000 progetti congiunti. Aiuti sono previsti anche in campo medico - con cinquanta centri per la lotta contro la malaria e la formazione di tremila infermieri in Cina - e dell'istruzione, con cinquanta nuove scuole e la formazione di 20.000 persone nei vari settori.


(©L'Osservatore Romano - 9-10 novembre 2009)