Mi è stato chiesto di riassumere le ragioni che giustificano l’invito dei Vescovi svizzeri a
respingere l’iniziativa popolare contro i minareti. Le ho condensate in questi dieci punti.
I Vescovi ritengono che è una strada sbagliata:
1. perché non affronta i veri problemi posti dall’integrazione degli islamici nel nostro
contesto sociale e culturale;
2. perché per disciplinare la costruzione di luoghi di culto basta la legislazione ordinaria
che regola una urbanizzazione intelligente, di coerenza col paesaggio, di rispetto
dell’ordine pubblico, di proporzionalità verso le nuove presenze, di armonia sociale;
3. perché la Costituzione deve iscrivere i diritti e i doveri fondamentali validi per tutti e
non contenere proibizioni discriminanti per qualcuno;
4. perché i cattolici ticinesi non devono dimenticare i tre articoli d’eccezione una volta
presenti nella Costituzione federale che li riguardavano, proibendo di istituire nuove
diocesi, di costruire nuovi conventi, di accogliere i gesuiti. Perché percorrere una
strada che la storia ha già giudicato inopportuna e superata?
5. perché il vero problema non sta nei minareti, cui si attribuisce una valenza di
occupazione del territorio che non hanno, ma in quello che si predica nelle moschee,
che si insegna nelle scuole coraniche, nell’accettazione dei nostri principi democratici
di libertà, uguaglianza e distinzione tra leggi religiose e civili;
6. perché poniamo le premesse per azioni ricattatorie, esponendo a nuovi pericoli di
boicotto i cristiani dimoranti nei paesi islamici;
7. perché contravveniamo alla Carta internazionale dei diritti dell’uomo, che la Svizzera
ha firmato, aprendo un pericoloso varco a ritorsioni che si riterranno giustificate;
8. perché rendiamo più difficile l’azione del Governo che in politica estera si dichiara
neutrale e non nemico di qualcuno ed indeboliamo la sua credibilità sul piano
internazionale anche a difesa dei cristiani perseguitati;
9. perché non è con la paura né sventolando il panorama di una Svizzera riempita di
minareti, che è un falso evidente, che si risolvono i problemi, ma con il dialogo, la
difesa convinta della nostra civiltà e il rispetto dei nostri ordinamenti;
10.perché i cristiani non dovrebbero mai dimenticare uno dei principi fondamentali del
Vangelo: “Non fate agli altri quello che non volete che gli altri facciano a voi”.
Mi pare ce ne sia abbastanza per un voto sereno e coraggioso, perché critico, onesto e
giusto.
+ Pier Giacomo Grampa
Vescovo di Lugano