Tratto da TEMPI N.52 del 22 dicembre 2005
L'8 aprile del 1966 Time magazine pubblicava una copertina con scritto: 'Dio è morto?'. Tre anni prima erano arrivate le prime sentenze della Corte suprema contro la preghiera nelle scuole. Qualcuno ha scritto che se gli indiani sono il popolo più religioso al mondo e gli svedesi quello più secolarizzato, l'America è una nazione di indiani governata da un pugno di svedesi.
Gli svedesi, scrive John Gibson nel suo ultimo libro The War on Christmas, stanno cercando di rimuovere ogni riferimento al Natale dai luoghi pubblici. Anchorman della Fox News, Gibson racconta che a Maplewood, nel New Jersey, la circoscrizione scolastica ha messo al bando non solo i canti di Natale, ma anche i concerti strumentali della musica tradizionale delle festività. Per timore di urtare la sensibilità dei non cristiani i grandi magazzini preferiscono usare, nella loro pubblicità natalizia, espressioni generiche come «Holiday Season» (Periodo Festivo), eliminando la parola «Christmas». A Wichita, nel Kansas, il giornale locale ha parlato di «Albero della comunità» e non di «Albero di Natale». E a Chicago un coro scolastico ha sostituito le parole «Buon Natale» di una canzone di auguri con «Festa divertente». I burocrati del dipartimento dell'istruzione dell'Arizona hanno proibito agli studenti qualsiasi riferimento al Natale in classe. Una mamma cattolica, Andrea Skoros, ha portato in tribunale il Dipartimento all'Istruzione della Grande Mela che continua a bandire il presepe dai 1.200 istituti pubblici della metropoli. Nelle scuole di New York è ammessa l'esposizione della menorah, il candelabro ebraico, e la mezzaluna dell'islam durante il Ramadan. Ma non il presepe. Il Dipartimento all'Istruzione ha replicato che nelle scuole di New York è permesso solo il simbolo del Natale 'laico', l'albero. Secondo il responsabile delle scuole pubbliche di New York, Joel Klein, menorah e mezzaluna hanno una «dimensione secolare». Gli ha risposto il più grande giurista evangelico ed esperto di libertà religiosa, Michael McConnell, spiegando che il Natale è stato ormai «ornato di festoni con i simboli del materialismo americano». «C'è uno sforzo in atto di sradicare il cristianesimo dalle scuole pubbliche», ha dichiarato Robert Muise, l'avvocato del Thomas Moore Law Center che ha fatto causa al municipio di New York. Nel marzo 2005 il San Diego City Council ha votato la rimozione di una enorme croce cristiana eretta sul Mount Soledad e dedicata ai caduti di guerra. Nel 2003 l'American Civil Liberties Union, la principale organizzazione secolarista americana, ha chiesto di tirare giù l'iscrizione biblica nel Grand Canyon. Alan Sears, che ha lavorato nell'amministrazione Reagan, ha detto che «l'Aclu si considera 'il guardiano della libertà della nazione', ma questa organizzazione di sinistra è votata alla distruzione dei diritti dei genitori nell'educare i figli nel modo che considerano più appropriato».
Il governatore della Georgia, Sonny Perdue, in segno di sfida, ha allestito un albero di Natale nel suo edificio e ha ripetuto la parola 'Natale' diverse volte, a scanso di equivoci. A Seattle un distretto scolastico ha fatto riscrivere il menù delle scuole elementari che conteneva l'augurio di 'Buon Natale', sostituendolo con 'Buone feste'. «è triste che in America si debba ricorrere a un avvocato per poter dire Merry Christmas», ha detto Mike Johnson della Alliance Defense Fund. La guerra del Natale ha già visto il leader della Camera, Dennis Hastert, ordinare ai responsabili del Campidoglio di chiamare l'Albero di Natale del Congresso in questo modo, rinunciando all'espressione 'Albero delle Feste'. I Padri Fondatori quando scrissero la Costituzione, il Bill of Rights e il Primo emendamento intendevano tutelare la libertà religiosa, non la libertà degli americani dalla religione.