DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

La Corte tì cambia la vita. Quattro decenni di cultura post-sessantottina hanno modificato in profondità la società in cui viviamo

di Carlo Lottieri
Tratto da Il Tempo dell'8 dicembre 2009
Tramite il sito dell'Istituto Bruno Leoni

È il ritratto dell'Italia che si trasforma, nei costumi e quindi anche nelle sue regole, quello che emerge esaminando alcune tra le più recenti decisioni della Corte Suprema di Cassazione. E la sensazione è che quattro decenni di cultura post-sessantottina abbiano modificato in profondità - nel bene e nel male - la società in cui viviamo.

Talune sentenze dei giudici di ultima istanza appaiono curiose. E così si scopre ad esempio che c'è bacio e bacio, poiché se quello sulla bocca continua a essere punito come una violenza sessuale quando è «dato senza il consenso o con abuso della posizione di inferiorità del soggetto. passivo», grazie agli immigrati si fa strada il «bacio alla russa», che se «scambiato come forma di saluto» va giudicato diversamente. E stesso discorso vale «in certi contesti familiari o parentali per il bacio sulla bocca tra parenti», che è «solo un segno di affetto», privo di connotazioni sessuali penalmente rilevanti.

Non sorprende che, in questo comune senso della giustizia che cambia, i rapporti tra i sessi abbiano un rilievo particolare. Secondo gli ermellini, ad esempio, chi ha un'amante rischia un addebito in caso di separazione; se è carabiniere, per giunta, getta addirittura discredito sull'Arma.

Naturalmente i rapporti tra padri e figli sono da intendersi diversamente da quanto non succedesse qualche anno fa. Guai in particolare a quel genitore che impedisca al figlio di uscire di casa, poiché il mammismo dilagante enfatizza il rischio di uno «stress» emotivo del giovane. In generale, essere genitori si fa sempre più oneroso: obblighi crescenti in carico a una figura quasi priva dì autorità. E nemmeno si abbandona tanto facilmente tale condizione, dato che secondo la Cassazione un figlio va mantenuto pure se maggiorenne, fino a quando non si realizza e non è economicamente autonomo.

Non mancano orientamenti bizzarri: come quando si afferma che un tassista, in caso di litigio con il cliente, può lasciarlo per strada a metà della corsa. Ma il più delle volte la Cassazione appare assennata: e così vieta a un marito di imporre le pulizie di casa alla moglie o rinunciare al maquillage. Lo stesso si può dire per le decisioni che impongono ai motociclisti di non tagliare la strada alle autovetture o obbligano a rispettare i pedoni che utilizzano le strisce.

A ben guardare è un mix di ovvietà (ragionevoli) e di luoghi comuni (nel segno del «politicamente corretto») quello che emerge da questo ritratto dell'Italia contemporanea. E se da un lato è bene - e ci mancherebbe! - che non si possano installare telecamere nelle toilette o in altri luoghi in cui si violi la privacy, lascia assai perplessi che si giunga perfino a multare un genitore a causa delle assenze scolastiche del figlio, anche se il primo non è stato informato.