DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Nelle scuole di Zurigo è "sconsigliato" cantare "Stille Nacht"

Mentre tutti quanti ci accingevamo a festeggiare il Natale è sfuggita la notizia che il Dipartimento dell’Istruzione del canton Zurigo ha emanato una circolare dove si sconsiglia ai maestri e docenti di far cantare ai bambini nelle scuole il canto “Stille Nacht, heilige Nacht”. La ragione che sta dietro a questo "premuroso consiglio" è che non si vogliono ferire i sentimenti di bambini di altre religioni, che non potrebbero accettare questo e tutti i canti in cui si afferma esplicitamente che Gesu’ è Figlio di Dio. Domani mattina, 28 dicembre, esce sul GdP cartaceo un mio articolo che riprende le severe parole del nostro vescovo contro quel falso multiculturalismo che nel nome di una vuota neutralità appiattisce e riduce ogni identità. Mons. Grampa non si riferisce direttamente a questo episodio, ma ad altri molto simili, che hanno costellato in Europa le cronache dei giorni precedenti il Natale. E’ l’assunzione incondizionata del solito falso concetto di tolleranza ad oltranza, quel credere che le religioni siano fenomeno comprensibile a partire da una posizione “neutrale” e il dialogo sia possibile solo eliminando le differenze. Dunque, si intima di far sparire ogni identità religiosa dalle scuole, nel tentativo di ricondurre tutti ad una presunta “normalità”. Ma quale “normalità”, visto che l’uomo, ogni uomo, per il semplice fatto di pensare produce una posizione precisa e non neutrale? E poi, non è nascondendo le differenze che si aiuta la società a crescere, ma è mettendole in comune, dialogando, incontrandosi a partire da posizioni ben precise. Solo sulla via dell'incontro e della conoscenza reciproca si contribuisce al bene comune. Come si pensa di dialogare con culture che hanno quale elemento portante la religione, se la nostra civiltà cristiana gioca per prima a nascondere il suo proprio credo religioso? Questa non è la strada per "integrare" il diverso, invitandolo a conoscere e rispettare la nostra cultura, ma quella giusta per "disintegrarci" tutti quanti.

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Blog Davide e Golia