MILANO — Ancora lui: si torna a parlare di Sanremo e alla ribalta c’è di nuovo Povia. Dopo aver conquistato un Festival «fuori gara» con «I bambini fanno oh» (2007), dopo il suo inno alla fedeltà coniugale in «Vorrei avere il becco» (che vinse nel 2008) e dopo la canzone sull’omosessuale che torna etero («Luca era gay», 2009) rieccolo quasi sicuro partecipante all’edizione 2010 con un brano destinato a sollevare un polverone. La canzone è infatti dedicata alla drammatica vicenda di Eluana Englaro, la giovane donna entrata in coma il 18 gennaio 1992 e rimasta in stato vegetativo per 17 anni alimentata artificialmente. Il padre Beppino Englaro, intraprese una lunga battaglia legale affinché il calvario della figlia finisse con la sospensione dell’idratazione e dell’alimentazione artificiale. Una vicenda legata al delicato tema dell’eutanasia che divise e divide ancora le coscienze. Il dramma della Englaro e di suo padre Beppino è finito il 9 febbraio dell’anno scorso alla clinica La Quiete di Udine. A un anno di distanza la canzone di Povia sembra destinata a riaprire il dibattito. Si sa che ci sono stati contatti fra Povia ed Englaro, il quale non ha voluto fare commenti sull’idea del cantautore pur confermando di esserne al corrente; ieri il Secolo XIX di Genova ipotizzava addirittura una sua presenza sul palco del Festival, ma pare che questa voce non trovi assolutamente conferme. Del testo ovviamente non si sa ancora nulla, anche se la «non contrarietà» di Englaro all’operazione di Povia farebbe pensare a un brano «sensibile» al tema dell’eutanasia. Il che sarebbe in linea con quanto affermato una volta da Povia: «Mi considerano di destra, mi etichettano come conservatore, ma io prima o poi li spiazzerò».
Lui, del resto, è un cantautore imprevedibile, che riesce a dividere il pubblico toccando il nervo scoperto della coscienza collettiva anche in maniera «politicamente scorretta». Le critiche furono già feroci per la canzone che inneggiava alla monogamia, ma il massimo della polemica fu raggiunto l’anno scorso con «Luca era gay»: fu accusato di omofobia e vennero minacciate manifestazioni di protesta davanti all’Ariston. Sposato, due figli, Povia ha sempre rivendicato la propria libertà di pensiero, ma i detrattori lo accusano di speculare su argomenti dolorosi. Stando al regolamento dovrebbe comunque essere resa nota dopodomani, venerdì, la lista dei 14 cantanti in gara al festival dal prossimo 16 febbraio. Povia