Nuovi attacchi contro i cristiani nello stato del Karanataka, in India, dove questa notte due chiese sono state danneggiate e profanate. Il primo è avvenuto poco dopo la mezzanotte nel villaggio di Thernamakki. Il secondo, invece, nel villaggio di Inkal, dove è stata profanata la statua della Vergine posta nel sagrato della chiesa della Sacra famiglia, già attaccata da una folla di 70 induisti nel 2002. Si teme la mano dell’estremismo indù. C’è grande preoccupazione nella comunità cristiana. Sulla situazione, Kelsea Brennan-Wessels ha intervistato mons. Bernard Moras, vescovo della dicoesi di Bangalore:
R. – This fundamental group considers ...
Questo gruppo fondamentalista considera i cristiani come stranieri e la religione cattolica una religione straniera; in particolare, pensano che stiamo portando la gente a lasciare la loro religione per la nostra. Pur apprezzando i servizi che rendiamo loro, questi fondamentalisti sono anticristiani. I nostri servizi si sviluppano nel campo dell’educazione, degli aiuti, nel campo del lavoro sociale, del sostegno ai poveri. Alla fine, in realtà, i nostri servizi sono apprezzati a tutti i livelli, sia nel governo sia altrove; ne fanno uso e ne traggono beneficio tutti. Nelle nostre scuole, nei nostri ospedali più dell’80 per cento delle persone che beneficiano di questi servizi sono non-cristiani.