DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Famiglie dolci, case comode. E i giovani non se ne vanno. Troppo difficile replicare gli stili di vita dei genitori. di Francesco Alberoni

Tratto da Il Corriere della Sera dell'11 gennaio 2010

L’Istat ha riconfermato quanto sapevamo, cioè che, nel 70% dei casi circa, i giovani maschi italiani non vanno a vivere da soli ma restano a casa con i genitori fino a trentacinque anni ed oltre. Perché? La causa più importante, a cui di solito non si pensa, è che le case italiane sono belle, ben arredate e confortevoli. Vi si mangia ancora su un tavolo apparecchiato con tovaglia, piatti, bicchieri e posate, e si mangia bene perché abbiamo un sapere della cucina. In Inghilterra e negli Usa le case sono mediamente scadenti, sporche, l’arredamento di pessimo gusto, non c’è cultura culinaria, non si sta a tavola, chiunque entra apre il frigorifero e ingurgita la prima cosa fredda che trova. Quando i nostri giovani vogliono farsi una casa propria prendono come modello quello dei genitori. Un modello difficile e costoso. È perciò più comodo restare con loro serviti dalla mamma.

Le ragazze sono più intraprendenti, escono prima, si creano a poco a poco una abitazione graziosa e saranno poi loro ad ospitare i maschi quando vogliono convivere o sposarsi.

Gli anglosassoni hanno sempre mandato i figli a studiare fuori di casa, nei college, talvolta già a dodici anni. Sempre, comunque, più tardi quando si recano lontano in un’università prestigiosa. I nostri invece sono sempre andati nella scuola sotto casa e, di solito, nella università della loro città. Gli americani inoltre si spostano continuamente per lavoro. Un professore americano può insegnare prima a Boston, poi a Miami e in seguito a Seattle. Da noi vinto un posto di ruolo, vi si ferma tutta la vita.

Noi italiani siamo radicati nella città, nel quartiere e nella famiglia. I giovani «mettono su casa» solo quando vanno a vivere insieme, si sposano ed hanno figli. Ed è la donna che decide quando e come. Ora che lavora e fa carriera lo decide tardi, ma è sempre lei la «domina» della casa, della famiglia e dei figli. Quando c’è separazione o divorzio quasi sempre le resta l’abitazione ed è a casa sua che andranno ad abitare l’eventuale nuovo fidanzato o marito. Non è vero, però, che gli italiani non sanno muoversi nel mondo. Viaggiano, sono attivi, curiosi, intraprendenti, si adattano con facilità ai costumi di altri luoghi, ma il posto in cui si rigenerano resta la loro casa. Se si fermano definitivamente in altri Paesi vi portano qualcosa del nostro gusto, del nostro abbigliamento e del nostro cibo.

Per questo abbiamo dappertutto tanti ottimi ristoranti, tanti bravi architetti e tanti negozi di moda.