DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

I seminaristi di Haiti abbandonati alla propria sorte Alcuni sono rimasti feriti, tutti hanno perso ogni cosa

di Jesús Colina

ROMA, giovedì, 21 gennaio 2010 (ZENIT.org).- I seminaristi di Haiti sono rimasti abbandonati alla propria sorte dopo che il terremoto ha distrutto il loro seminario e nel panico hanno dovuto trovare un rifugio.

Nel seminario nazionale di Port-au-Prince, prima del sisma, c'erano poco più di 250 studenti. L'associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), preoccupata per la loro sorte, informa che nel Paese sono morti almeno 30 seminaristi, non solo diocesani, ma anche religiosi.

Il 17 gennaio il Vescovo di Fort-Liberté, monsignor Chibly Langlois, ha rivelato in un messaggio indirizzato all'associazione pontificia ciò che hanno visto le persone che ha mandato a riprendere 16 seminaristi della capitale.

"Uno dei seminaristi aveva passato due giorni e mezzo sotto le macerie. Un altro era ferito. Altri tre erano sotto shock ed avevano bisogno di cure particolari. Ho mandato due seminaristi nella Repubblica Dominicana per visite accurate altrimenti impossibili a Fort-Liberté", ha detto il presule.

"Inoltre i seminaristi non hanno potuto recuperare nulla di quanto possedevano. Ciò significa che da parte nostra è necessario fornire non solo assistenza medica, ma anche aiuto finanziario in modo che possano procurarsi indumenti di ricambio ed altri generi di prima necessità", ha aggiunto.

Di fronte a questa situazione, ha reso noto a ZENIT Xavier Legorreta, responsabile degli aiuti per l'America Latina di ACS, una delle necessità più impellenti è offrire i mezzi necessari per ricostituire la comunità dei seminaristi.

In questa occasione, l'associazione ha inviato 100.000 dollari (70.000 euro) che serviranno per accogliere la comunità di seminaristi e rispondere alle sue necessità. ACS ha anche annunciato che presto invierà altri aiuti.

Aiuto alla Chiesa che Soffre risponde in questo modo al disperato appello lanciato dall'Arcivescovo di Cap Haitien, monsignor Louis Kébreau, presidente della Conferenza Episcopale di Haiti.

L'istituzione coordina la sua opera assistenziale con il Nunzio Apostolico ad Haiti, l'Arcivescovo Bernardito Auza, che sta facendo giungere aiuti da Santo Domingo, capitale della vicina Repubblica Dominicana.

Monsignor Auza ha inviato ad ACS una lista delle perdite più gravi che ha subito la Chiesa nel Paese.

In pratica, le 80 parrocchie dell'Arcidiocesi di Port-au-Prince e le sue cappelle (circa quattro per parrocchia) sono state distrutte. "Stiamo parlando di circa 320 cappelle!", ha spiegato Legorreta dando un'idea dell'enorme compito che ha ora davanti la Chiesa locale, che ha perso l'Arcivescovo di Port-au-Prince e il suo vicario generale.

Di fronte alle necessità, il Nunzio confessa: "Non riesco a moltiplicare il mio sacco di riso".

Legorreta sta preparando una missione di Aiuto alla Chiesa che Soffre per le prossime settimane ad Haiti per analizzare come sia possibile rispondere alla situazione dei seminaristi e ad altre necessità urgenti della Chiesa nel Paese.