DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Il Card. Schönborn il 31 Dicembre celebra a Medjugorje: "i testimoni di quanto avviene qui a Medjugorje sono credibili". Polemico il Vescovo di Mostar

Il testo completo dell'omelia, che riproduciamo qui di seguito, lo dobbiamo a Medjugorje Bolzano

Cari fratelli e sorelle, qui in chiesa o nei luoghi davanti alla chiesa o nel salone giallo, siamo tutti consapevoli che è un grande privilegio non dover festeggiare il nuovo anno con lo Champagne - forse più tardi - [applausi e risa] ma con Maria, Giuseppe, il Bambino nella greppia, con gli angeli.
Tutti noi siamo venuti a Medjugorje per essere in questo giorno in special modo vicini alla Madre del Signore. O più esattamente dobbiamo dire che siamo venuti qui perché sappiamo che la Madre del Signore vuol essere vicina a noi.
Con lei vogliamo iniziare il nuovo anno, e la prima cosa che mi commuove, se penso al presepio e ai pastori, è che non c'era nessun angelo. Qui [indica il presepio alla base dell'altare] ci sono due angeli sopra la grotta, ma nel vangelo non ci sono; erano nel campo dei pastori, una grande schiera di angeli, ma Maria e Giuseppe ne hanno solo sentito parlare, i pastori glielo hanno raccontato!
Neanche voi avete visto la Gospa, ma qui ci sono delle persone che ce lo hanno raccontato. E noi confidiamo che la Madonna ci è veramente vicina. La fede viene dall'ascolto e mi impressiona per prima cosa che nel vangelo di oggi si parla di ascolto. Prima di tutto dobbiamo ascoltare il lieto annuncio. Abbiamo due orecchie, due occhi e una bocca: questo significa che dobbiamo ascoltare molto, guardare molto e poi parlare. E cosa dobbiamo dire? Dobbiamo raccontare ciò che abbiamo visto e udito. Il mondo necessita di una nuova evangelizzazione, questa avviene solo se è impossibile che tacciano coloro che hanno visto e udito. Tutti noi abbiamo ricevuto la fede e nel battesimo abbiamo ricevuto il compito di comunicarla ad altri. I pastori hanno raccontato ciò che era stato loro detto e da questo tutto è continuato. Il vangelo, la buona novella, è stata raccontata, e quelli che l'hanno riferita erano credibili. Quelli che hanno udito, hanno anche visto che le parole erano in accordo con la vita, che ciò che i testimoni dicevano trovava corrispondenza anche nella loro vita.
Come possiamo diventare testimoni del vangelo? Prima di tutto in quanto guardiamo a Maria. Maria conservava e meditava nel suo cuore tutto quello che era accaduto. Fratelli e sorelle, ciò di cui urgentemente abbiamo bisogno nel nostro tempo è la preghiera. Lo dico con un po' di tristezza, so che prego troppo poco. So che la preghiera è la vita. Senza un vivo rapporto con Dio la nostra vita diventa arida e vuota. Perché la Madonna ci dice continuamente di pregare? Prendetevi il tempo per la preghiera. Un buon proposito per il nuovo anno, per noi sacerdoti, diaconi e per tutti. Tempo per la preghiera. C'è così tanta forza, così tanta gioia, troppo chiaro. Preghiamo Maria che ci aiuti a pregare di più. Se preghiamo le nostre parole sono piene di vita e poi la nostra testimonianza è credibile.
Vorrei spendere due parole su ciò che l'apostolo Paolo ci ha detto. L'anno paolino è già finito e ora siamo nell'anno sacerdotale, ma le parole dell'apostolo Paolo erano così forti perché erano piene di vita. Nella lettura di oggi ci dice che Dio ha mandato suo Figlio per farci diventare figli. Le figlie non sono escluse, si intende, figli e figlie insieme, ma Paolo dice che siamo chiamati a diventare figli, e non schiavi. Così come Gesù è figlio di Dio, così possiamo anche noi chiamarlo Padre. All'inizio di quest'anno l'apostolo Paolo ci dice: voi siete figli e non schiavi.
Io penso che Medjugorje è un posto dove si confessa molto e la confessione è la liberazione dalla schiavitù del peccato. Dio ci vuole avere come figli. Libertà dei figli di Dio, e per questo ci ha donato il sacramento della confessione. Dobbiamo avere un nuovo atteggiamento verso Dio, poterlo chiamare Abbà. Gesù ci ha chiamato ad avere fiducia in lui, ad avere fiducia in Dio. C'è troppa paura di Dio in noi, Jezu ufam tobie, Gesù confido in te - so anche il polacco - [alcune risate, quelli che capiscono la battuta], Jezu ufam tobie, Gesù confido in te [applausi].
Il Papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato questo messaggio: abbiate fiducia nella misericordia di Dio, abbiate fiducia nella misericordia di Gesù. A volte, avere fiducia può essere eroico, quando la vita si fa difficile, quando un matrimonio diventa un peso, quando una malattia ci opprime, quando non sappiamo come andrà col nostro lavoro. Allora, dire Jezu ufam tobie, può essere eroico. Avere fiducia è veramente un atto di fede, e ancora guardiamo a Maria: chi ha donato un atto di fiducia, di fede, più grande di Maria? Jezu ufam tobie: questo sia il nostro programma per l'anno che viene.
E' quasi mezzanotte e si sentono i botti, ma noi non tiriamo petardi, noi cantiamo [applauso]. E un'ultima parola: i pastori tornarono glorificando e lodando Dio per quello che avevano visto e udito. Anche noi torneremo a casa e per poter essere testimoni della buona novella, dobbiamo prima di tutto glorificare Dio. I pastori glorificarono e lodarono Dio per quello che avevano visto e udito, spero che anche tutti noi torneremo a casa, faremo il viaggio di ritorno, dopo questi giorni passati qui, e glorificheremo Dio per ciò che abbiamo visto e udito. Allora crederanno anche a noi quando racconteremo, la nostra parola sarà degna di fede.
Adesso è quasi mezzanotte ed è il momento giusto per proclamare il nostro Credo. Con questa fede entriamo nel nuovo anno. Dio benedica il nuovo anno. [lungo applauso]


“La Madonna ha parlato ai veggenti, io ci credo”

Intervista al cardinale Schönborn, prima eminenza a celebrare messa a Medjugorje: il Papa potrebbe venire qui”

Dall’inviato Riccardo Jannello

“I veggenti sono come i pastori di Betlemme. Non possiamo non credere che abbiano parlato con la Madonna e che intercedano con noi. Non tutti possiamo vedere la Madonna, che appare sempre agli umili perché è la donna più umile che ci sia. Come i pastori dissero a Giuseppe e Maria che c’erano gli angeli sopra la loro grotta, e loro non li avevano visti, così non possiamo pensare che a Medjugorje i messaggi che ci lascia la Vergine Maria non siano veri “.
Il cardinale Cristoph Schönborn, vescovo di Vienna e primate d’Austria, ma soprattutto allievo prediletto di Joseph Ratzinger a Ratisbona (con il futuro Benedetto XVI si è laureato e ha seguito il dottorato), è la prima eminenza vaticana che in modo ufficiale celebra messa al santuario mariano bosniaco e che, con le sue parole, sembra finalmente dare a Medjugorje quel riconoscimento che ancora non esiste.
“Sono venuto a vedere in che modo sta l’albero, perché dei suoi frutti avevo già notizia: tanti fedeli della mia diocesi sono venuti qui a pregare e hanno poi scelto la vocazione sacerdotale o hanno ricostituito una famiglia che era in sfacelo. Penso davvero che qui si ascoltino cose molto importanti e soprattutto si colga nel senso migliore il bisogno di pregare che la società ci sollecita sempre di più”.

Che cosa dirà al Santo Padre della sua esperienza a Medjugorje?

“Il Papa non ha bisogno dei miei consigli. Sa benissimo quale importanza rivesta la Vergine Maria per la Chiesa cattolica e lui ne è un fervente devoto. Ha visitato diversi santuari mariani e penso che un giorno possa venire anche qui”.

Che cosa pensa dei messaggi che la Madonna rilascia ai veggenti di Medjugorje?

“Sono messaggi evangelici senza essere dichiarazioni straordinarie, ma dimostrano che la Vergine pensa alla sua gente con grande amore. Bisogna che il buon senso prevalga in tutti noi e i veggenti ce lo ricordano con le parole della Madonna. E d’altra parte ricordo sempre quello che ha detto Santa Bernadette di Lourdes: ‘A me non è stato chiesto di convincervi delle parole che ho sentito, ma solo di dirverle’. Saranno poi i fedeli a capire ognuno per il suo sentimento”.

Lei ha parlato nell’omelia della notte di Capodanno di nuova evangelizzazione. A che cosa si riferiva in modo preciso?

“Alla necessità di affidare la parola di Dio alle persone giuste, che possano raggiungere anche chi non prega e che invece può capire quale sia il messaggio cristiano, di pace innanzitutto. Attraverso la preghiera noi possiamo raggiungere anche chi ora è senza Dio”.

Ma come mai la Chiesa finora ha visto in modo non sempre favorevole il caso di Medjugorje?

“Direi che non è sempre stato così, c’è molto interesse per Medjugorje, ma bisogna anche andare con serenità a un giudizio finale. Direi che la Chiesa cattolica qui ha sopportato la guerra, il comunismo, di nuovo un conflitto e non si è mai arresa, anzi, dal 1981 qui i pellegrini sono molto aumentati di numero a dimostrazione che in questo luogo c’è qualcosa di speciale”.

Lei in questi giorni questi pellegrini li ha incontrati. Che cosa ha sentito dalle loro parole, e, soprattutto, quali sono state le sue sensazioni nei luoghi dove questa fede si esplica?

“Ho sentito da loro il grande bisogno di pregare e di rivolgersi alla Madonna con semplicità come fa lei con noi. Io ho sentito questa devozione e ho capito che davvero questo luogo ha un suo importante connotato che la chiesa deve capire”.

Un giudizio finale?

“Direi che la gente adora questo luogo e che può diventare qualcosa di molto importante e profondo”.

© Copyright Il Resto del Carlino, 2 gennaio 2010


Dichiarazione del vescovo di Mostar, Ratko Perić, in occasione della visita del card. Schönborn a Medjugorje


Dichiarazione

Siccome i mass media hanno annunciato ed accompagnato il soggiorno e la pubblica comparsa del card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, a Medjugorje, il che ha suscitato un'impressione errata che il Cardinale con la sua presenza abbia riconosciuto l'autenticità delle „apparizioni“ di Medjugorje, ritengo mio dovere, in qualità di vescovo diocesano, di fornire alcune informazioni ai fedeli, con l'osservazione che ho già inviato al Cardinale una lettera personale dal contenuto simile.

1 - Innanzi tutto alcuni mass-media hanno diffuso la notizia che il 15 settembre 2009 nel duomo di S. Stefano a Vienna, alla presenza di Sua Em.za il card. Schönborn, ha avuto luogo un incontro a cui ha partecipato anche Marija Pavlović-Lunetti, “veggente” quotidiana, che, con la consueta “apparizione” ha testimoniato come le “apparizioni” giornaliere dal giugno 1981 hanno influito sul cambiamento della sua vita. In tale occasione il Cardinale in un discorso ha ribadito: “E’ un grande dono che la Madre di Dio vuole essere così vicina ai suoi figli! Questo lei l’ha mostrato in tanti luoghi del mondo. E già da anni e anni lo dimostra in una maniera del tutto speciale vicina a Medjugorje”.

2 - Poi il Kath. net. di Vienna, del 13 novembre 2009, ha annunciato: “L’Arcivescovo di Vienna alla fine dell’anno visiterà il noto santuario mariano – Visita alla parrocchia e alla comunità Cenacolo. Ci dovrebbe essere anche un incontro col vescovo del luogo e i critici di Medjugorje”. Questa Curia diocesana non ne era informata né dall’ufficio dell’Arcivescovo né dall’ufficio parrocchiale di Medjugorje.

3 - La Catholic news agency ha pubblicato il 16 novembre la notizia: il card. Christoph Schönborn visiterà Medjugorje, un piccolo luogo nella Bosnia ed Erzegovina, dove sei giovani erano testimoni delle presunte apparizioni della Vergine Maria. Ma secondo l’Arcidiocesi di Vienna, la visita è del “tutto privata” e non implica la dichiarazione del Cardinale sulla veridicità delle apparizioni. Si è supposto che questa sarebbe stata una visita completamente privata, non si è supposto che si sarebbe pubblicato “su internet”, ha spiegato p. Johannes Fürnkranz, segretario del Cardinale.

4 - Il 29 dicembre il card. Schönborn è arrivato a Medjugorje. I mass media lo accompagnano anche il giorno dopo e così alcuni giorni. Le notizie affermano che egli ha tenuto un discorso nella chiesa di S. Giacomo apostolo e, rilevando la misericordia del Padre, ha detto: „Chi potrebbe mettere in moto queste cose? Chi potrebbe inventarlo? Un uomo? No, questo non è un'opera umana“.
I giornalisti trasmettono il 31 dicembre: „Mentre alcuni si aspettavano che la visita del Cardinale a Medjugorje sarebbe stata privata, egli però ha sorpreso il luogo mostrandosi molto visibile. Ha passato il tempo celebrando la Messa nella chiesa di San Giacomo, salendo al colle delle apparizioni con la veggente Marija Lunetti, pregando nel silenzio nell’adorazione, e forse la cosa più significativa, tenendo il suo discorso nella chiesa parrocchiale accompagnato dai francescani.“

5 - In tutto questo, devo riconoscere di essere rimasto personalmente, come vescovo diocesano della Diocesi di Mostar-Duvno, non poco sorpreso. Comprendo che il Cardinale della Santa Chiesa Romana gode della facoltà di confessare e di predicare il Vangelo in tutta la Chiesa Cattolica. Ma riguardo alle pubbliche comparse fuori della propria Diocesi esiste anche tra noi vescovi un certo galateo ecclesiastico: il vescovo o il cardinale che intende venire in un’altra Diocesi e comparire pubblicamente, si annuncia in primo luogo al vescovo locale, fatto suggerito anche dalla prudenza ecclesiale. Ritengo che tale prudenza ecclesiale e tale regola solita dovevano essere applicati specialmente in questo caso.

6 - Sono sorpreso perché dall’ufficio del card.Schönborn fino alla pubblicazione di questa dichiarazione non si è annunciato nessuno e suppongo che al Cardinale sia noto l'atteggiamento della Chiesa su Medjugorje, atteggiamento basato sulle indagini commissionali e sulle conclusioni che non si può affermare che si tratti di „apparizioni o rivelazioni soprannaturali“. La sua visita al Cenacolo cioè a suor Elvira, la quale, obiter dicendo, come religiosa non ha il permesso di dimorare ed operare nel territorio di questa Diocesi, si potrebbe interpretare anche come appoggio a lei. E non solo a lei, ma anche ad un cospicuo numero di nuove comunità e associazioni di fedeli disobbedienti, dimoranti a Medjugorje, che nella visita del Cardinale possono leggere un incoraggiamento per la loro disobbedienza ecclesiastica.

7 - In qualità di vescovo diocesano adduco, e ripeto, alcuni fatti dolorosi:

- Innanzi tutto rilevo l’increscioso „caso erzegovinese“ sulle parrocchie il quale si lega al “fenomeno di Medjugorje“: sin dall’inizio l'apparsa figura di Medjugorje si è schierata decisamente dalla parte di alcuni francescani allora disobbedienti - uno di loro ha lasciato più tardi sia l'Ordine che il sacerdozio - accusando il vescovo diocesano d'allora per il disordine.

- Abbiamo ora nel territorio della Diocesi nove ex-francescani, dimessi dai loro superiori dall'Ordine dei frati minori, e la Santa Sede ne ha confermato la dimissione. Sebbene sospesi a divinis, essi si comportano nelle parrocchie usurpate come sacerdoti legali. Mentre la presunta figura di Medjugorje dà risposte alle domande più banali dei curiosi, non se ne sente mai una parola contro i gravi abusi che colpiscono l'unità di questa Chiesa locale.

- Abbiamo avuto un’esperienza tragica, nel 2001: certi francescani, allora alcuni già dimessi dall'Ordine ed altri non ancora dimessi, hanno invitato un diacono veterocattolico che si presentava come „Arcivescovo“ e nelle parrocchie usurpate ha „cresimato“ oltre 700 giovani. Tutto invalidamente e sacrilegamente, celebrando anche invalidamente, come diacono, la messa in alcune parrocchie. L'apparsa di Medjugorje non menziona nemmeno tale abuso del sacramento dello Spirito Santo e dell’Eucaristia!

- Abbiamo avuto un altro fatto triste: due di tali sacerdoti sono andati da un vescovo veterocattolico in Svizzera con la richiesta di essere ordinati vescovi, per separarsi sia da Mostar che da Roma, per fare uno scisma formale, il che il vescovo veterocattolico ha declinato.

- Abbiamo avuto due speciali carismatici promotori ed ideatori del „fenomeno di Medjugorje“, disobbedienti di spicco, Tomislav Vlašić, il quale è stato dimesso dall’OFM l'anno scorso e la Santa Sede l'ha sciolto, su sua richiesta, da ogni ufficio ed obbligo sacerdotale; e fra Jozo Zovko, privo di ogni esercizio sacerdotale nel territorio di questa Diocesi dal 2004, il quale, secondo le notizie dei giornali, è stato ritirato dai suoi superiori religiosi dal territorio dell'Erzegovina, e al quale è stato vietato ogni contatto con Medjugorje.

8 - Il Cardinale rimane entusiasmato dalle tante confessioni a Medjugorje, dove si manifesta la misericordia del Padre. Noi crediamo che la misericordia del Padre celeste ugualmente si manifesta sia a Medjugorje che e in ogni parrocchia di questa Diocesi, sia prima che dopo il fenomeno di Medjugorje. Basta vedere le lunghe file di fedeli davanti ai confessionali in tutte le parrocchie, specialmente per il Natale, per la Pasqua, per le Feste o per le Cresime. Molti dicono che tali confessioni a Medjugorje siano una forte prova che la Gospa „appare“. Secondo tale conclusione sulle numerose confessioni, la Gospa apparirebbe in tutte le nostre parrocchie e non solo a quelle tre persone alle quali appare una volta all'anno a Medjugorje e alle altre tre ogni giorno, del resto per lo più fuori Medjugorje, ed anche nel duomo di Vienna, come dicono.
In totale finora: circa 40.000 “apparizioni”! Anzi, si ha l’impressione che alcuni “veggenti” determinano dove e quando la Gospa “apparirà”, poiché appare dove e quando loro vogliono. Non è questa una inammissibile manipolazione con la Gospa e con il Sacro in genere?

Come vescovo diocesano con la presente dichiarazione voglio informare i fedeli che la visita del card. Christoph Schönborn non significa alcun riconoscimento dell’autenticità delle “apparizioni” legate a Medjugorje. Mi rincresce che il Cardinale con la sua visita, comparsa e dichiarazioni abbia aggiunto alle presenti sofferenze della Chiesa locale ancor altre nuove che non contribuiscono alla sua pace ed unità tanto necessaria.

http://www.cbismo.com/index.php?mod=vijest&vijest=483


Schönborn - Marija Pavlović