L’altro giorno mi ha chiamato una mamma, preoccupata di questo fatto: ha una figlia di 11 anni e si è vista recapitare, all’indirizzo della figlia, una lettera dell’ASL che invitava la piccola a presentarsi negli ambulatori indicati per essere vaccinata contro il papilloma virus, virus che, veniva mi pare chiaramente indicato, si contrae attraverso i rapporti sessuali.
Grande lo sconcerto della mamma, e non solo e non tanto per il contenuto della lettera, ma per il metodo: fino a prova contraria i responsabili dei figli sono i genitori, e con nessun diritto lo stato, e le sue istituzioni, può bypassare la loro diretta responsabilità.
Una volta lessi un articolo dal titolo «Ci faremo educare dall’Assessore?», ora bisognerebbe riscriverlo: «Ci faremo curare, educare, istruire… dall’ASL e dai suoi funzionari?» Già questo accade quando gli «esperti» ci devono ammannire le loro teorie sulla educazione sessuale, a cui sarebbero inadatti i genitori stessi. Si parla di crisi della famiglia, ma mi pare che sia comodo mantenerla tale, in stato di minorità e sudditanza nei confronti del potere e dei suoi «esperti».