DISCERNERE
Uno sguardo profetico sugli eventi
LA BUSSOLA. 13 gennaio 2010. S. Francesca Cabrini a Rosarno
Andiamo a Rosarno anche noi. Ci vanno tutti di questi tempi. Per lo più si tratta di pellegrinaggi virtuali ma ci si accontenta. L'importante è parlarne e scriverne. E' interessante scorrere titoli e articoli, vi si scopre un campionario di varia umanità. Anche nella Chiesa le opinioni - perchè sempre e solo di opinioni al fine si tratta - sono alquanto discordanti. Ma nessuno, dicasi nessuno, ha usato il verbo evangelizzare. Sociologia e politica, riflessioni e consigli, commozione e pietà, e anche qualche polemicuccia, ma a nessuno che sia venuto in mente quello che venne in mente a Cristo davanti alle masse che erravano senza pastore. La sua commozione generò un pane che non perisce, la Parola che esce dalla bocca di Dio. Ma ora sembra fuori moda, chissà, probabilmente in fondo non si crede che in certe situazioni possa realmente salvare. Diceva ieri il Card. Ruini: "I presbiteri sono chiamati ad essere loro per primi dei ‘credenti sul serio’." E se questo pellegrinaggio virtuale a Rosarno ci dicesse, ancora una volta, che molti nella Chiesa sono in riserva di fede? Per questo andiamo anche a noi a Rosarno, anhe noi virtualmente, ma ci facciamo accompagnare da chi di fede non ne scarseggiava proprio. Da colei che di queste cose se ne intendeva. Santa Francesca Cabrini. Non partecipava a talk show, non scriveva e non polemizzava. Amava, e annunciava la Parola incarnandola. Non promuoveva marce e manifestazioni, portava in processione con gli stendardi del Signore e della Vergine i ragazzi strappati dalla strada e dalla malavita. Riconsegnava Cristo a chi, emigrato e disprezzato, lo aveva dimenticato. E così ridonava dignità e vita agli ultimi della terra degli anni a cavallo tra '800 e '900, gli emigranti italiani in America. Con lei scopriamo il volto autentico della Chiesa che anche in questi eventi crede all'impossibile, e lo compie. "Noi non siamo nulla, ma con Dio possiamo tutto" diceva. Anche annunciare e conquistare a Cristo immigrati violenti, e italiani insofferenti. A.I.