Mosca (AsiaNews) – L’insegnamento obbligatorio della religione nelle scuole medie russe non sta portando i risultati sperati dal Patriarcato di Mosca. In molti, invece di scegliere il corso di “fondamenti della cultura ortodossa” hanno scelto i più generici “culture religiose” ed “etica laica”. I corsi ortodossi, inoltre, sono affidati a insegnanti inesperti e a libri di testo redatti troppo in fretta per essere validi; così, notano osservatori russi, invece che avvicinare i ragazzi e le loro famiglie alla religione, l’effetto è quello di allontanarli.
Secondo un sondaggio reso pubblico dal ministero dell’Istruzione della regione di Krasnoiarsk, 14.646 famiglie, vale a dire il 58,2% del totale incluso nel programma sperimentale di insegnamento religioso, hanno scelto per i figli le lezioni di etica laica. Sono, invece, 5.417 (27%) i genitori che hanno scelto i fondamenti di culture religiose e un po’ meno quelli che hanno optato per i fondamenti della cultura ortodossa (4.804, pari al 19,1%). Solo l’1% degli intervistati invece si è espresso a favore dei rimanenti tre moduli: 231 famiglie (0,9%) per fondamenti di cultura islamica, 26 famiglie (0,1%) per fondamenti di cultura buddista e 22 famiglie (0,08%) per fondamenti di cultura ebraica.
Krasnoiarsk è il terzo territorio della Federazione, dopo Stavropol e Sverdlovsk, a confermare questa tendenza nella società. Gli analisti fanno notare che pur mantenendo una posizione stabile, la religione ortodossa (che il Patriarcato di Mosca sostiene essere la fede di circa l’80% della popolazione russa) è ancora vista con diffidenza dopo 70 anni di ateismo di Stato.
Secondo osservatori intervistati dal sito portal-credo.ru, queste cifre sono anche la dimostrazione che “invece di attrarre persone alla religione, l’insegnamento a scuola le allontana”. Per Lyudmila Alekseyeva, a capo del Helsinki Group di Mosca, “Non c’è modo migliore per allontanare la gente che lezioni tenute da insegnanti impreparati e su testi inadatti”.
Mentre sia la religione ortodossa che le altre ritenute “tradizionali” in Russia (ebraismo, buddismo e islam) avevano una base di testi già redatti in passato su cui strutturare i nuovi manuali scolastici, per “culture religiose” e “etica laica” si è partiti da zero e i libri sono stati redatti in modo veloce e sommario da persone non preparate, denuncia Svetlana Solodovnik su Ezhednevniy zhurnal. Che in un suo recente articolo parla anche di “intrusione” della Chiesa russo-ortodossa nella stesura di questi testi. “Il Patriarcato di Mosca - ricorda - ha sempre ritenuto importante che i fondamenti di etica laica rispecchino lo stesso sistema di valori dell’etica religiosa” (cioè quella cristiana ortodossa).
Andrei Sebentsov, che ha lavorato a lungo nella Commissione governativa per gli Affari religiosi, lo spiega col fatto che la Chiesa russo-ortodossa è stata l’unica promotrice dell’insegnamento della religione a scuola, attribuendosi un ruolo leader nella questione”. E c’è chi ora denuncia come il carattere laico di questo tipo di lezioni si stia perdendo a favore di un vero e proprio catechismo nelle scuole. “Ci sembra – racconta Marianna Shakhovic, capo del Dipartimento di filosofia e religione all’Università di San Pietroburgo – che invece di insegnare fondamenti di religione si insegni religione: un conto è spiegare chi era Cristo o cosa il Vangelo, un conto è far pregare i bambini come alcuni dal Patriarcato di Mosca già suggeriscono di fare”. (MA)