PECHINO, domenica, 17 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Nel 2020, più di 24 milioni di uomini cinesi in età da matrimonio non potranno sposarsi per mancanza di donne.
Lo conferma un rapporto elaborato dall'Accademia Cinese di Scienze Sociali dal titolo "Struttura sociale della Cina contemporanea", pubblicato lunedì scorso dal quotidiano The Global Times.
Gli aborti selettivi e gli infanticidi subiti da milioni di bambine nel ventre materno e anche appena nate hanno portato come conseguenza un indice di nascite di maschi squilibrato rispetto a quello delle femmine.
Dalla fine degli anni Settanta, esiste in Cina una politica che limita le nascite a un figlio per famiglia, malgrado la misura presenti un gran numero di eccezioni tra contadini e minoranze etniche.
In Cina l'aborto selettivo è iniziato negli anni Ottanta, quando attraverso le ecografie le coppie potevano conoscere il sesso del proprio figlio. Nel 1982 è iniziato quindi lo squilibrio, con 108 maschi per ogni 100 femmine.
Dieci anni dopo la sproporzione è arrivata a 111 maschi per ogni 100 femmine, nel 2000 ha raggiunto il rapporto 116/100 e nel 2005 quello di 119/100.
Il rapporto indica che i motivi per i quali si presenta lo squilibrio sono complessi e variano in base alle zone del Paese. Il documento afferma che l'aborto selettivo per le femmine si realizza soprattutto nelle zone rurali, dove le coppie preferiscono avere un figlio maschio per la mancanza di un sistema di sicurezza sociale, il che fa sì che gli agricoltori dipendano dalla propria discendenza.
Secondo alcune dichiarazioni del ricercatore Wang Yuesheng dell'Accademia Cinese di Scienze Sociali, questo fatto potrà "provocare una rottura nella genealogia".
"L'opportunità di contrarre matrimonio sarà complicata per gli uomini con più di 40 anni. Aumenterà la loro dipendenza dalla sicurezza sociale man mano che invecchieranno e avranno meno risorse a cui attingere", ha aggiunto.
Questo squilibrio porterà anche conseguenze negative per le donne, visto che potrebbe aumentare la differenza di età tra i due partner.
In alcune regioni, la difficoltà di trovare una moglie provoca già alcuni fenomeni contrari alla dignità delle donne, come sequestri in Paesi limitrofi, matrimoni forzati e traffico illegale di donne costrette a prostituirsi.