DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Vietnam. BOOM DI VOCAZIONI: COSÌ LA CHIESA CELEBRA IL SUO GIUBILEO

BOOM DI VOCAZIONI: COSÌ LA CHIESA CELEBRA IL SUO GIUBILEO


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recentocinquant’anni fa (1659) nascevano i vicariati apostolici del Tonchino e della Cocincina; il 2010 scandirà il cinquantesimo di istituzione della gerarchia cattolica in Vietnam. Le celebrazioni, inaugurate con la Festa dei Santi martiri del Vietnam il 24 novembre scorso, si concluderanno il 6 gennaio 2011.
Un Giubileo che arriva in un tempo in cui il ruolo della Chiesa in Vietnam si sta fa facendo sempre più centrale, soprattutto perché ha saputo porsi in dialogo costruttivo con il potere e con le altre espressioni della società vietnamita. Vale ancora l’indicazione di qualche anno fa
del cardinale Pham Minh Man, arcivescovo di Città di Ho Chi Minh: mentre la Chiesa e i comunisti possono avere una diversa visione dei valori umani, è tuttavia possibile trovare «comuni denominatori» per un dialogo diretto, non mediato da una società civile che di fatto non c’è, che parta dal confronto sui diritti umani e sulle libertà civili. Ad esempio, mentre il Partito comunista basa la sua legittimazione sulla capacità di guidare il paese all’autodeterminazione, la corruzione che tocca molti dei suoi membri ha minato l’immagine di integrità del partito. Per questo la Chiesa non può tacere e interviene criticando il regime per la violazione dei suoi stessi presupposti, sottolineando come la corruzione che colpisce la gente comune annulli i valori fondamentali dello Stato. La Chiesa in Vietnam, organizzata in 26 diocesi e 2.200 parrocchie servite da 2.900 sacerdoti, 1.000 religiosi e 10mila religiose, è la seconda componente religiosa del paese con i suoi 8 milioni di battezzati, dopo quella buddhista cui aderiscono la maggioranza degli 87 milioni di vietnamiti. I battesimi sono 100mila l’anno, mentre le vocazioni sono cresciute del 50 per cento negli ultimi cinque anni, portando a 1.500 il numero seminaristi. Una cattolicità che ha acquisito in tempi recenti spazi di libertà di culto, ma il cui clero è ancora sottoposto a rigide direttive statali. La ripresa delle controversie sulle proprietà ecclesiastiche e l’impegno a salvaguardare luoghi della tradizione cattolica da altri usi, testimonia – insieme di un nuovo coraggio dei cattolici disposti a scendere in piazza per far sentire la propria voce – anche le difficoltà nel dialogo, che comunque continua, tra Santa Sede e Hanoi, in un contesto di pressioni internazionali sul governo vietnamita in tema di diritti umani e libertà religiose.
Stefano Vecchia