Il social network ha messo in relazione la situazione sentimentale degli iscritti con il livello di benessere basandosi sui termini utilizzati nel profilo
I più felici sono gli utenti con una relazione, ancora meglio se sposati
Facebook, la coppia aperta è la più triste
Il social network ha messo in relazione la situazione sentimentale degli iscritti con il livello di benessere basandosi sui termini utilizzati nel profilo
MILANO – Questa volta è Facebook a parlare di felicità e lo fa attingendo ai milioni di dati di cui dispone e incrociando sapientemente le emozioni dichiarate dai suoi utenti con la condizione sentimentale dichiarata nel profilo.
FELICITÀ E AMORE- Dov’è il segreto della felicità? In un tranquillo ménage di coppia dove la routine rassicurante scandisce la quotidianità oppure in una relazione turbolenta, magari aperta, piena di emozioni e di sfide? Meglio avere una relazione complicata o essere vedovi? O ancora, meglio essere single, liberi da gioie e tormenti che un cuore che batte finisce per portare? Ancora una volta la felicità, per gli anglosassoni happiness, fa parlare di sé. Mentre studiosi, curiosi, esperti, osservatori, sociologi o aspiranti tali cercano di costruire un coefficiente per misurarla.
LE STATISTICHE – E chi più di Facebook, con i suoi 400 milioni di iscritti, poteva disporre di una mole di dati e informazioni sulla condizione emotiva e sentimentale di molte persone? Il popolare social network ha deciso dunque di stilare una classifica di felicità partendo dallo stato civile o dalla condizione sentimentale, per indagare quale sia la circostanza capace di recare maggior gioia alle persone. Lo studio ha intercettato in un primo momento tutti i termini positivi utilizzati nell’aggiornamento dello status degli iscritti, incrociando poi il dato numerico con la situazione sentimentale delle persone. Le parole che identificano la situazione sentimentale sono le stesse proposte da Fb nello schema con cui si costruisce il profilo: single, coinvolti in una relazione, occupati, sposati, vedovi, coinvolti in una relazione complicata, coinvolti in una relazione aperta.
VIVA LA FEDE AL DITO - La conclusione a cui approda è che stando all’uso di termini pessimisti nell’aggiornamento dello status, i più imbronciati e cupi sono proprio gli utenti che vivono un rapporto aperto. Soprattutto se si tratta di maschi che, ancor più delle colleghe femmine, subiscono moltissimo l’aleatorietà della coppia libera (e probabilmente anche la competizione che presuppone), pagandone il prezzo in termini di serenità. Pare che una condizione di coppia aperta rechi un danno emotivo addirittura maggiore della vedovanza o di un rapporto complicato. I single hanno spesso momenti bui, mentre all’estremo opposto troviamo tutti coloro che hanno un rapporto stabile, meglio ancora se sposati, a dispetto di tutti i luoghi comuni sulla noia delle unioni collaudate. L’amore ai tempi di Facebook non è fatto per relazioni anticonformiste alla Sartre e de Beauvoir.
Emanuela Di PasquaCorriere della Sera 16 febbraio 2010