Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina si appresta a sorpassare il Giappone e diventare la seconda maggior economia mondiale, dopo i soli Stati Uniti. Il risultato emerge dai risultati del Giappone nell’ultimo trimestre 2009, inferiori alle attese e tali da confermare le difficoltà del Paese a fronte di una Cina in ripresa.
Ieri Tokyo ha detto che il Prodotto interno lordo è sceso del 4,6% nel quarto trimestre (il 5% nell’anno), ma nonostante questo che il Giappone ha registrato nell’intero 2009 un Pil di circa 5.100 miliardi di dollari, rispetto ai 4.900 del 2008. Ma esperti osservano che la ripresa è conseguenza dei robusti finanziamenti concessi dal governo alle imprese e che è inferiore alle attese. L’economia nipponica è comunque in crescita da 3 trimestri e il consumo interno, che costituisce circa il 60% della sua economia, è cresciuto dello 0,7% rispetto al terzo trimestre 2009. Del risultato hanno beneficiato soprattutto i venditori al dettaglio e le vendite di autoveicoli e abitazioni. L’industria ha ripreso fiducia e ha ricominciato a investire in strutture e macchinari.
Per il 2010 le previsioni sono incerte: analisti prevedono che il consumo interno continuerà a crescere, ma con minor velocità e temono che si instauri un circolo vizioso, con diminuzioni di prezzi e salari.
La Cina appare invece in rapido recupero, dopo che il quarto trimestre ha annunciato una crescita del 10,7%, l’8,7% nel 2009.
In questo scenario Takuji Okkubo, economista per la Societe Generale a Tokyo, predice al South China Morning Post che entro l’anno Pechino spodesterà il Giappone da questo secondo posto tenuto da 40 anni. D’altra parte, Tokyo ha anche interesse alla crescita cinese, nella speranza che aumenti il consumo interno del Paese e che cresca la domanda di prodotti nipponici. Nella previsione che permanga il relativo ristagno del mercato interno, il Giappone punta ad aumentare l’esportazione, che a dicembre è cresciuta per la prima volta dalla fine del 2008, contribuendo a una crescita dell’industria del 2,2%.
Peraltro anche in Giappone, come in altri Paesi, è sotto esame l’attendibilità delle statistiche ufficiali, dopo che il governo ha dovuto rivedere più volte le previsioni sul Pil del 3° trimestre, passando dall’ottimistico 4,8% della prima proiezione all’1,3% delle ultime previsioni del Gabinetto: ieri, invece, il governo ha ammesso che nel periodo luglio/settembre non c’è stata alcuna crescita.