Sono arrivate le parole del Papa. Per noi Roma locuta causa soluta. Certo vi saranno ora fiumi di parole a chiosare e glossare, distimguo ed analisi, ma a noi importa proprio nulla. C'era chi invocava teste mozzate, metaforicamente ovviamente; e c'era chi descriveva con dovizia di velinate lancinanti lotte intestine; o chi, come scritto dal Foglio in un editoriale di martedì 9 febbraio, si era già lanciato in più morbide analisi, per la verità trite e ritrite, su linee divergenti nel seno della Chiesa, italiana e non solo. Bene, il Papa, attraverso un comunicato secco e perentorio della Segreteria di Stato, ha respinto al mittente illazioni, veline e gossip. E, quel che più importa prega secondo l'intenzione nella quale ritroviamo quanto andiamo scrivendo da giorni: " chi ha veramente a cuore il bene della Chiesa operi con ogni mezzo perché si affermino la verità e la giustizia". Vaticanisti, foglianti e compagnia tutta, se avete davvero a cuore il bene della Chiesa, battete ora un colpo di verità e giustizia. Diversamente avremo la prova che, in fondo, del Papa e della Chiesa vi interessa davvero poco; per superficialità, speriamo, avete offerto il destro per un attacco infelice al Santo Padre. Fermarvi, se non proprio far marcia indietro, sarebbe la cosa più onesta.
Antonello Iapicca Pbro