Secondo monsignor Escobar, l'aumento delle pene per i minori non basta
SAN SALVADOR, giovedì, 18 febbraio 2010 (ZENIT.org).- L'Arcivescovo di San Salvador, monsignor José Luis Escobar Alas, ha definito questa domenica “inconcepibile” il livello di violenza che sta vivendo El Salvador.
Nel corso di una conferenza stampa, l'Arcivescovo ha affermato che è “inconcepibile, incredibile” che avvengano mattanze come quelle di Suchitoto e Tonacatepeque e che si smembrino le persone, riferendosi al ritrovamento di sacchi con resti umani in vari punti della capitale.
Il 2 febbraio scorso, sette presunti membri della gang “Mara 18” sono stati crivellati da un gruppo di sconosciuti in un fiume vicino alla città di Suchitoto (nel nord del Paese), mentre la notte del 6 febbraio un altro gruppo armato ha assassinato cinque persone in un ristorante della località di Tonacatepeque (nel centro).
“Come cristiani non possiamo permetterlo, lo rifiutiamo, e questo è il motivo per cui è necessario che tutta la società, unita al Governo, cerchi la soluzione al problema della violenza”, ha dichiarato.
“Altrimenti – ha aggiunto –, che Dio non voglia, soccomberemo a questa società”.
Monsignor Escobar Alas ha riconosciuto che la Chiesa è preoccupata per gli alti indici di delinquenza, soprattutto per il modo in cui si sono verificate le ultime mattanze.
Per l'Arcivescovo, il decreto approvato giovedì scorso dall'Assemblea Legislativa per aumentare le pene per i minori tra i 7 e i 15 anni che infrangono le regole non basta.
“Non direi che sia positivo o negativo. Lascerei il giudizio agli analisti tecnici, ma penso che pur essendo una misura positiva non basti. A questo provvedimento vanno uniti anche piani di promozione dei giovani, di aiuto e di riabilitazione che presentino un'alternativa positiva”, ha osservato il presule. Per questo, ha raccomandato al Parlamento di conoscere le esperienze di altri Paesi in materia.
El Salvador ha chiuso il 2009 con un totale di 4.365 omicidi, con una media di 12 al giorno, e un indice di violenza sociale non registrato almeno dagli anni successivi alla guerra civile, terminata nel 1992. Quest'anno, secondo i dati della polizia, la media delle morti violente quotidiane è salita a 13.
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