DA ROMA
PIER LUIGI FORNARI
I n piena campagna elettorale per le regionali Pier Luigi Bersani sposa integralmente le tesi del movimento degli omosessuali, partecipando al congresso dell’Arcigay in corso a Perugia. Accetta senza riserve la identificazione tra l’uguaglianza sancita dall’articolo 3 della Costituzione e le rivendicazioni gay. Quella norma, afferma il segretario del Pd, «ha un risvolto sociale e sui diritti». «Sono qui per testimoniare questo», dice equiparando le difficoltà sociali ai problemi che pongono le richieste omosessuali.
«Bisogna reagire sul piano culturale, sul piano politico, sul piano legislativo », rincara il leader dei Democratici, ripetendo argomenti usati dalle lobby gay per aprirsi la strada all’adozione: «Nessuno di quei bambini che anche in Italia già vivono con coppie di genitori omosessuali si dovrà mai sentire discriminato». Sfodera una certa conoscenza del linguaggio religioso per sostenere che «se lo Stato non regola la materia delle coppie di fatto, commette un peccato di omissione ». Suona ambiguo anche il riferimento al fatto che «il nostro Paese comunque è in Europa» a proposito dei prossimi pronunciamenti della Consulta sui matrimoni gay. Bersani sollecita infine l’iter di una proposta di legge che dovrebbe combattere la cosiddetta 'omofobia', introducendo profonde modifiche nel nostro ordinamento.
Intanto in Calabria oggi primarie del Pd. È nettamente favorito il governatore in carica Agazio Loiero. Tant’è che il vice coordinatore del Pdl nella regione, Antonio Gentile, ironizza su un bookmaker che non avrebbe accettato la sua scommessa sulla vittoria dell’attuale presidente della Calabria. «Ci sarà una grande partecipazione e tutti sosteranno chi vincerà», sentenzia comunque Dario Franceschini.
In Emilia-Romagna Gian Luca Galletti, candidato dell’Udc, assicura che il suo partito andrà da solo fino al 28 marzo, poi si vedrà. Navigata in solitario per i centristi anche in Veneto con Antonio De Poli, convinto che la partita sarà tra lui ed il leghista Luca Zaia per il Pdl, perché Giuseppe Bortolussi ed il centrosinistra «non sanno più nemmeno dove stanno di casa, sul tema del Veneto, della sua identità, dei suoi valori». «Non sono qui per testimoniare o per partecipare, sono qui per vincere », ribatte Bortolussi.
Zaia, comunque, invita a non considerare scontata la vittoria in Veneto, anche perché non vuole «vincere ma stravincere» per imporre a Roma anche le riforme più ostiche. In merito ai rapporti di forza del Carroccio nella maggioranza il sottosegretario alle Riforme, Aldo Brancher, avverte che l’attuale presidente del Veneto Giancarlo Galan «avrà il ministero dell’agricoltura soltanto alla condizione che la Lega vinca anche nel Piemonte, con Cota. Altrimenti il Carroccio si terrà il ministero ». Comunque il sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti, assicura che il rapporto tra Pdl e il partito di Umberto Bossi «è leale, orientato all’interesse dei veneti, ma giustamente anche competitivo».
Mercedes Bresso, alla ricerca di un altro mandato per il Pd in Piemonte, annuncia che intende approvare una legge ad hoc per la famiglia: c’è da augurarsi che non sia influenzata da un big del Pd, come il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino che il 27 febbraio vuole dare un segnale politico partecipando ad un simbolico matrimonio tra due donne. Il candidato del Pdl, il leghista Roberto Cota, garantisce la sua «coerenza» e critica l’alleanza Bresso-Udc: «Ha un solo nome: alleanza per le poltrone ». Per quanto riguarda il Lazio il quotidiano di area Pd 'Europa' in un fondo di prima pagina sostiene che Emma Bonino «sta prendendo la direzione giusta». La lista intitolata a lei e a Marco Pannella ieri ha organizzato a Milano un convegno sulla Cannabis con consigli sull’autocoltivazione.