DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Se un esorcista in Vaticano scopre di avere molto da fare

Roma. Satanisti in Vaticano? “Sì, anche
in Vaticano ci sono membri di sètte sataniche”.
E chi vi è coinvolto? Si tratta di
preti o di semplici laici? “Ci sono preti,
monsignori e anche cardinali!”. Mi perdoni,
don Gabriele, ma Lei come lo sa? “Lo
so dalle persone che me l’hanno potuto riferire
perché hanno avuto modo di saperlo
direttamente. Ed è una cosa ‘confessata’
più volte dal demonio stesso sotto obbedienza
durante gli esorcismi”. Il Papa
ne è informato? “Certo che ne è stato
informato! Ma fa quello che può. E’ una
cosa agghiacciante. Tenga presente poi
che Benedetto XVI è un Papa tedesco,
viene da una nazione decisamente avversa
a queste cose. In Germania infatti praticamente
non ci sono esorcisti, eppure il
Papa ci crede: ho avuto occasione di parlare
con lui tre volte, quando ancora era
prefetto della Congregazione per la dottrina
della fede. Altroché se ci crede! E ne
ha parlato esplicitamente in pubblico parecchie
volte. Ci ha ricevuto, come associazione
di esorcisti, ha fatto anche un bel
discorso, incoraggiandoci e elogiando il
nostro apostolato. E non dimentichiamo
che del diavolo e dell’esorcismo moltissimo
ne ha parlato anche Giovanni Paolo
II”. Allora è vero quello che diceva Paolo
VI: che il fumo di Satana è entrato nella
chiesa? “E’ vero, purtroppo, perché anche
nella chiesa ci sono adepti alle sètte sataniche.
Questo particolare del ‘fumo di Satana’
lo riferì Paolo VI il 29 giugno 1972.
Poi, siccome questa frase ha creato uno
scandalo enorme, il 15 novembre dello
stesso 1972 ha dedicato tutto un discorso
del mercoledì al demonio, con frasi fortissime.
Certo, ha rotto il ghiaccio, sollevando
un velo di silenzio e censura che
durava da troppo tempo, però non ha avuto
conseguenze pratiche. Ci voleva uno come
me, che non valeva niente, per spargere
l’allarme, per ottenere conseguenze
pratiche”.
Padre Gabriele Amorth è oggi uno dei
più grandi esorcisti a livello internazionale.
Svolge il proprio incarico nella città di
Roma. Nelle sue memorie raccolte da
Marco Tosatti in “Padre Amorth. Memorie
di un esorcista. La mia vita in lotta contro
Satana” (Piemme) è anzitutto una denuncia
alla chiesa che intende fare. Alla chiesa
e ai suoi vescovi: “Abbiamo moltissimi
preti e molti vescovi che purtroppo non
credono a Satana”, dice. E ancora: “Ci sono
nazioni intere senza esorcisti: la Germania,
l’Austria, la Svizzera, la Spagna, il
Portogallo… Molti vescovi non credono
nel demonio e arrivano addirittura a dire
in pubblico: l’inferno non esiste, il demonio
non esiste. Eppure Gesù nel Vangelo
ne parla abbondantemente per cui verrebbe
da dirsi, o non hanno mai letto il
Vangelo o non ci credono proprio!”.
Molti vescovi non credono nel demonio,
dunque. E, infatti, la battaglia di padre
Amorth è su due fronti: contro l’avversario
di sempre e contro il silenzio o l’incredulità
della chiesa: “Il codice di diritto
canonico dice che gli esorcisti dovrebbero
essere scelti fra il fior fiore del clero”,
spiega. E, invece, non avviene così.
Spesso i migliori sacerdoti sono destinati
dai vescovi ad altri incarichi. E quei pochi
esorcisti che ci sono hanno poca esperienza.
Dovrebbe essere l’opposto. Per tutti
dovrebbe verificarsi quanto capitò a
don Amorth: il cardinale Ugo Poletti lo affiancò
a padre Candido Amantini che da
quaranta anni era esorcista alla Scala
Santa. Dice don Amorth: “Devo a lui tutto
quello che so”. Racconta ancora don
Amorth: “Ci sono vari episodi che mi raccontava
padre Candido. Un giorno un sacerdote
gli disse chiaramente che non
credeva a nulla di tutto questo: demonio,
esorcismi e così via. Padre Candido replicò:
venga una volta ad assistere. Padre
Candido raccontò che questo sacerdote
stava con le mani in tasca, in piedi; alla
Scala Santa gli esorcismi li fanno in sacrestia,
e lui stava lì, con un’aria quasi di
disprezzo. A un certo punto il demonio si
è rivolto a lui e gli ha detto: tu non credi a
me ma alle femmine ci credi, eccome se ci
credi nelle femmine. Il sacerdote, cammi-
nando all’indietro, tutto vergognoso, ha
raggiunto la porta ed è filato via”.
Don Amorth riceve nel suo studio centinaia
di persone all’anno. Di queste soltanto
poche sono davvero possedute. La maggior
parte ha semplicemente gravi problemi
psichici e psichiatrici. Ma i posseduti ci
sono. Si presentano da don Amorth per essere
liberati. Lo fanno spontaneamente
seppure la “presenza” che si è impossessata
del loro corpo faccia di tutto perché
gli esorcismi non abbiano effetto.
Come avviene la possessione? La maggior
parte della gente rimane posseduta
dopo aver partecipato a messe nere o a riti
satanici. Dice don Amorth: “La principale
caratteristica delle messe nere è che
c’è il disprezzo dell’eucaristia. Nella vera
messa nera c’è una donna nuda che fa da
altare, e che dovrebbe essere vergine, e
viene violentata da quello che fa da sacerdote
e poi da tutti gli altri, dopodiché fra
di loro succede di tutto. Ossia diventa un
vero bordello. Per cui molti alla messa nera
ci vanno per il ‘dopo’, per il bordello”.
Don Amorth ha un metodo – che a volte
riesce altre no – per riconoscere se una
persona è davvero posseduta: l’acqua benedetta.
Ne parla raccontando di una
donna che gli chiese di essere esorcizzata.
Don Amorth non sapeva se si trattava
davvero di una possessione. Così preparò
sul tavolo due bicchieri, uno con acqua
comune e uno con acqua benedetta: “Le
offersi da bere l’acqua comune; mi ringraziò
e bevve. Alcuni minuti dopo le porsi
l’altro bicchiere, con l’acqua benedetta.
La bevve, ma questa volta il suo aspetto
cambiò di colpo: da bimba impaurita a
persona in collera. Scandendo le parole
con timbro di voce basso e forte, come se
un uomo parlasse dentro di lei, mi disse:
‘Ti credi furbo, prete!’. Ebbe così inizio la
preghiera di esorcismo e solo un’ora dopo,
compiuto il rito, avvenne la liberazione
in chiesa”.

© Copyright Il Foglio 25 febbraio 2010