DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Altro che distributore di preservativi. Chiedete la felicità

Autore: Buggio, Nerella
Fonte: CulturaCattolica.it
giovedì 11 marzo 2010

“La parola ‘amore’ oggi è così sciupata, consumata, abusata. Dobbiamo riprenderla, purificarla e riportarla al suo splendore originario...” - dall’enciclica Deus Caritas Est
Ragazzi, i primati son primati, non si scherza e Roma caput mundi ha battuto tutti, i giornali di questi giorni dicono che è romano il primo liceo in cui è stato installato un distributore di preservativi.

E’ il liceo Keplero e da oggi tutti i genitori terranno senz’altro conto di questa eccellenza quando dovranno scegliere la scuola per i loro figli, i benefit son benefit e in questo liceo i preservativi saranno venduti a prezzo di fabbrica, tre pezzi 2 euro.

Ma non crediate si tratti di sola propaganda, no, qui si tratta di una cosa seria, di una vera attenzione all’educazione delle giovani generazioni che con la loro paghetta devono già comperarsi le sigarette, la ricarica telefonica e poi magari vanno a risparmiare sui preservativi, si sa “so’ ragazzi”, meglio calmierare i prezzi.

Le famiglie possono stare tranquille, ci pensa la scuola e insieme all'installazione dei distributori verrà svolto un seminario di formazione della Lega Italiana per la lotta all'Aids sulla prevenzione dell'Hiv, slogan dell'iniziativa: "Se vuoi amare fallo con la testa. Proponi al tuo preside l'installazione gratuita di distributori di preservativi e assorbenti nella tua scuola".

Insomma più preservativi e assorbenti per tutti!

A dire il vero facendo un giro sul web si scopre che in qualche altra parte d’Italia un tentativo di distribuzione gratuita c’era già stato, e che in altri paesi europei è cosa consueta, ma i ragazzi saranno più felici? Avranno almeno una sessualità più consapevole? Alcuni studenti su un blog studentesco scrivono: “… eppure i distributori di preservativi in Francia ci sono. (…) e anche in Inghilterra e perfino nella cattolicissima Irlanda e da noi no. Non sfugge a nessuno qual è il motivo. Ha a che fare con quel signore gentile e buono (di questo sono convinto), vestito di bianco che sta a Roma?”

Già, per alcuni - è tutta colpa del Papa - se non ci fosse lui non ci sarebbero l’aids, l’aborto, le gravidanze precoci.
Suvvia ragazzi e adulti, siate seri.

Visto che si cita come esempio l’Inghilterra andiamo a vedere se la massiccia distribuzione di preservativi è servita ad educare le generazioni a un amore responsabile, si direbbe di no, visto che le gravidanze precoci sono in aumento, che l’età della prima gravidanza si abbassa e che in alcune scuole ci sono classi apposite per giovani gravide.

Ma tant’è, l’ideologia non guarda in faccia nessuno, figurarsi se guarda ai fatti.

Si ha l’impressione che gli adulti incapaci di educare a un amore responsabile ripieghino sull’educazione ad una 'sessualità responsabile' cercando scorciatoie.

Si spera che corsi di educazione sessuale che spiegano l’amore come fosse un gioco al quale partecipare cercando di non farsi male, o una malattia dalla quale proteggersi, possano portare le nuove generazioni se non ad essere felici almeno ad un sesso senza conseguenze.

Nessuna incertezza in questi adulti, nessun dubbio che le risposte siano fragili, inadeguate, anzi, chi non è d’accordo è un bacchettone.

Per cui la Chiesa taccia.
Ma la Chiesa non è dei preservativi che si preoccupa, ma dell’educazione dei giovani per questo afferma: "La strada maestra resta l'educazione alla responsabilità delle persone, specialmente dei più giovani, nell'uso della sessualità, che è un dono dell'amore di Dio puntando sulla valorizzazione del proprio corpo e di quello dell'altro nell'ottica del dono disinteressato di sé. In conclusione restiamo convinti e ci adoperiamo affinché la scuola, insieme alla altre agenzie educative, si impegni ad illuminare i giovani a diffidare dalle scorciatoie che non di rado conducono alla insignificanza della vita".

Come darle torto?

Ma per difendere i giovani dalle scorciatoie della vita bisogna essere adulti consapevoli che l’amore è cosa grande, che l’usa e getta non risponde all’esigenza dell’uomo di essere felice.
Qui invece parliamo di adulti che credono che la libertà consista, cito da alcuni blog: “...del fare del proprio corpo ciò che ci pare, senza arrecare danni alla salute altrui”.

Sarà anche libertà, ma la felicità miei cari è altra cosa, è quando l'eros si cura dell'altro prima che di se stesso e diventa agape, amore disinteressato, merce rara, preziosa, gratificante, inebriante, che non viene venduta a basso costo nel distributore automatico accanto a quello delle merendine.

Ragazzi non fatevi ingannare, chiedete di più a questo mondo di adulti di un distributore di preservativi.