"Non ho mai detto che l'obbligo del celibato dei preti deve essere ripensato". Così l'ex arcivescovo di Milano, cardinale Carlo Maria Martini, smentisce le frasi attribuitegli dalla stampa austriaca e tedesca. Il porporato ha spiegato di non aver mai parlato con l'edizione domenicale del quotidiano Die Presse e ha detto di essere rimasto "molto sorpreso" nel vedere ripresa anche sui media italiani "un'espressione che non corrisponde al mio pensiero".
"Il settimanale non ha interloquito con me direttamente - ha spiegato Martini -. Ha piuttosto ripreso una mia lettera ai giovani austriaci. Ma il testo di tale lettera da me approvato diceva: 'Occorrerebbe ripensare alla forma di vita del prete' intendendo così sottolineare l'importanza di promuovere forme di maggiore comunione di vita e di fraternità tra i preti affinché siano evitate il più possibile situazioni di solitudine anche interiore".
"Sono pertanto rimasto molto sorpreso - ha proseguito l'ex arcivescovo di Milano - nel vedermi attribuita una espressione che non corrisponde al mio pensiero. Anzi, ritengo sia una forzatura coniugare l'obbligo del celibato per i preti con gli scandali di violenza e abusi a sfondo sessuale".
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