DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Origini del Tempio della Sagrada Familia

La vera origine del tempio risale al 1869 quando, dopo la rivoluzione del 1868 e prima del Concilio Vaticano I, il Beato Giuseppe Manyanet (1833-1901), mentre pregava sui mali che affliggono la società e le famiglie, è stato ispirato per costruire un tempio espiatorio in onore di S.Giuseppe come capo della Santa Famiglia. Egli comunicò la sua idea al Vescovo di Urgel, Josè Caixal e Estrada, tramite una lettera datata 24 giugno 1869...
Un anno dopo, Manyanet condivise questa idea con il signor José M. Bocabella, responsabile della biblioteca degli Eredi della VDA. Pla di Barcellona, che aveva fondato l’Associazione Spirituale dei devoti di San Giuseppe nel 1866 e nel 1868 la rivista che promuoveva la devozione al capo della Santa Famiglia. Bocabella patrocinò il progetto del tempio e dall’aprile del 1874 lo divulgò agli associati per mezzo della rivista “El propagador”.
Il tempio fu poi presentato come la "Sagrada Familia". Non c'è da meravigliarsi di questo salto da San Giuseppe alla Sacra Famiglia. In quegli anni la devozione al Santo Patriarca e quella alla Santa Famiglia erano abbastanza diffuse in Europa e in America, ma senza ancora alcun riconoscimento ufficiale liturgico. Oltre alla vocazione e missione di San Giuseppe nella Famiglia di Nazareth, marito di Maria e padre di Gesù, per lo sviluppo della pietà popolare si deve prendere in considerazione l'influenza del magistero di Pio IX e alcuni vescovi, nonchè l’opera di varie associazioni laicali. Lo stesso vale per il tempio di Barcelona.
Pertanto, la proposta di Manyanet per il tempio era solo nominalmente dedicata a San Giuseppe. Lui nel 1864 aveva fondato la Congregazione dei "Figli della Sacra Famiglia Gesù, Maria e Giuseppe" e una associazione laicale intitolata alla Sacra Famiglia per "imitare, onorare e promuovere il suo culto e la devozione" tra le famiglie cristiane. Il tempio fu così nella mente e nel cuore di P.Manyanet in onore della Santa Famiglia, ma era imminente la dichiarazione di S.Giuseppe patrono della Chiesa Universale, perciò era logico in quel momento intitolare il tempio al Santo Patriarca a cui si attribuiva il ripristino dell’unità della Spagna. Già nel febbraio 1875, Bocabella diede una migliore fisionomia al progetto: la Sagrada Familia avrebbe dovuto essere una copia esatta della Basilica di Loreto (Italia), che custodisce all'interno la Santa Casa di Nazareth.
Venne così aperta una sottoscrizione tra i devoti di S.Giuseppe che però non raggiunse l’importo necessario per acquistare un terreno in città e dovette quindi orientarsi verso la periferia. Nel mese di dicembre del 1881 (sette anni dopo) fu firmato l'atto di acquisto del terreno, e Bocabella nel dare la notizia ai lettori della rivista, annunciò un ambizioso progetto di scuole e di laboratori per la formazione dei giovani, in accordo all'opera apostolica di Padre Manyanet.
Non si è più pensato di copiare l'architettura della chiesa di Loreto, ma di fare una chiesa gotica originale, così come quella di Montmartre a Parigi e fu incaricato l'architetto diocesano Francisco de Paula del Villar. La chiesa a croce latina, sarebbe stata divisa in tre navate, nel mezzo il gruppo della Sacra Famiglia e a lato immagini dei Santi Gioacchino e Anna, la sua abside sarebbe stata suddivisa in sette sezioni, numero simbolico in diretto rapporto con i dolori e le gioie sperimentati dalla Vergine e San Giuseppe. Per facilitare il raccoglimento dei fedeli si sarebbe costruita una cripta semisotteranea corrispondente all’abside e presbiterio con un altezza debita per assomigliare alla Santa Casa di Nazareth venerata a Loreto.
Il 19 marzo 1882 è stata solennemente benedetta la posa della prima pietra dal vescovo Joseph M. Urquinaona. “Sia questa opera – così recita la pergamena deposta con la prima pietra – per maggior onore e gloria della Santa Famiglia”. Iniziata la fabbricazione della cripta, per divergenze sorte tra il Bocabella e l’architetto Del Villar, fu incaricato – su indicazione dell’architetto Juan Martorell – il giovane Antoni Gaudi che cominciò ufficialmente il lavoro nel novembre del 1883.
Antonio Gaudí entrò nello spirito dei fondatori, lo elevò con il suo genio artistico e immaginando la crescita della città cominciò a proiettare la sua grande opera. Gaudi aveva 31 anni. Dal 1883 al 1926, anno della sua morte, impiegò 43 anni di dedizione al lavoro della Sagrada Familia, gli ultimi dieci di consacrazione assoluta alla costruzione del tempio. Il progetto si materializzò lentamente. Quando morì era terminata la facciata della Natività, il modello dell’opera completa e chiaramente spiegato il simbolismo del tempio.
Il concetto generale del lavoro è stato sempre chiaro a Gaudí, come dimostra la spiegazione data al consiglio di amministrazione della Associazione dei devoti di San Giuseppe Marzo, 1891:
Il tempio è la casa di Dio, casa di preghiera. Quando ci riuniamo qui abbiamo lo stesso spirito cristiano che esisteva nei templi primitivi delle catacombe di Roma, dove pregavano, come noi, in una cripta. Sotto il sole di Barcellona si è già costruito il primo spazio del grande tempio che desideriamo. In questa cripta si venererà il fac-simile della Santa Casa di Nazareth, trasportata a Loreto. [...] Vorremmo che il tempio intero sia un vero e proprio simbolo, un opera d'arte in armonia con i tempi in cui viviamo "
Il Tempio Espiatorio della Sagrada Famiglia, ispirato dal Beato Manyanet, progettato da Gaudi e sognato dal Bocabella è ancora incompleto, è ancora il tempio del nostro tempo. Abbiamo la grazia di vederlo quasi completato per divenire il tempio delle famiglie.
E’ stato fin dall’inizio Il tempio della Sacra Fmiglia grazie ad un ampio movimento di devozione a Gesù, Maria e Giuseppe espresso dall’Associazione spirituale dei devoti di San Giuseppe e dalla sua rivista che stimolò lo zelo e la carità attraverso articoli e richiami continui alla devozione verso la Santa famiglia di Nazaret.
Sull’opera da loro esercitata disse il Vescovo Reig in una sua lettera pastorale: “Quale sia stato il lavoro dell’Associazione dei devoti di S. Giuseppe e del suo organo di stampa “El propagadro” in Spagna lo dicono con la massima eloquenza i numeri. C'è questo grande tempio in costruzione, che genera una grande ammirazione in tutti coloro che lo visitano; e lo visitano quelli che da tutti i punti del mondo vengono in questa grande città cosmopolita”.

Il prossimo 7 novembre 2010 – anche se i lavori non saranno completamente terminati – il Santo Padre consacrerà il Tempio Espiatorio della Sacra Familia di Barcelona.


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