DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

QUEGLI UOMINI RIDOTTI A OGGETTO

di Francesco Paolo Casavola
Oltre la pedofilia
QUEGLI UOMINI RIDOTTI
A OGGETTO
Quando gli chiesero chi fosse il più grande nel Regno dei cieli, Gesù, preso presso di sé un fanciullo, rispose che chiunque si farà umile come quel fanciullo, sarà il più grande nel Regno dei cieli, e chiunque accoglierà in nome suo un fanciullo accoglierà lui. Ma se taluno scandalizzerà uno di quei piccoli meglio per lui mettersi al collo una macina d`asino e farsi affogare nel fondo del mare. Con questo passo del Vangelo di Matteo, il Cristianesimo si accredita come il più alto tutore della fanciullezza dell`uomo. Il bambino come alter Christus quando lo si accoglie, il violatore del bambino che sparisca annegato. Gli episodi di pedofilia portati alla pubblica notizia in questi giorni, ma disseminati in una lunga serie di anni, di cui si sono resi responsabili membri del clero cattolico in Europa e in America, se letti sotto il cielo di quelle parole di Gesù hanno per i credenti una portata ben più terribile dei giudizi di riprovazione e di condanna che hanno esercitato. Essi sono una sconfessione della fede in Cristo. Chi li ha commessi, non si è macchiato di un qualunque peccato. Non ha creduto nella realtà del Gesù storico, né nella verità del Figlio di Dio nella fede. Quali mai sacerdoti sono questi? Sono i professionisti del sacerdozio. Non si sono interrogati sulla autenticità della vocazione, sulla severità della missione, sulla durezza e sulla durata del distacco dall`umano ch`essa comporta per una vita intera. Nel giorno dell`ordinazione, chi si fa prete dovrebbe potersi vedere non da giovane qual è, ma già vecchio, e chiedersi se sarà riuscito a conservarsi fedele alla chiamata fino alla conclusione delle esistenze. Oltre ogni sanzione, canonica o civile, un sacerdote che smentisce direttamente Cristo, si è dannato da sé definitivamente. Ma sia nel Vangelo di Matteo che in quello di Luca, nei due passi che si corrispondono in argomento, ricorre la frase che "è inevitabile che avvengano scandali". La tradizione europea ne fa il proverbio che è opportuno che gli scandali si denuncino. La cancelliera Merkel, nel Parlamento tedesco, ha denunciato l`abominio della pedofilia che funesta non solo la Chiesa, ma tutta la società. Ora comincerà la ridda delle diagnosi delle cause e delle proposte dei rimedi sul tanto diffuso abuso dei minori, di entrambi i sessi, sia nelle famiglie, sia al loro esterno, magari in luoghi che dovrebbero essere di educazione, ma sempre col denominatore comune del disprezzo della dignità del corpo, della sua riduzione a strumento di piacere, con il costo della mercificazione o della violenza. Se c`è una razionalità nella saggezza vulgata dei proverbi proviamo a scoprirla. Lo scandalo della pedofilia deve indurci a riflettere sul significato della sessualità umana, che deve distinguerci dalla istintualità animale. I cristiani le dettero il fine di provvedere ad una artificiale immortalità del genere umano mediante la procreazione. E questa la si ritenne giusta e ordinata in seno alla famiglia, rinviando agli albori dei processi di incivilimento di ogni tribù o popolo. La sessualità dispersa fu intesa come causa di disordine sociale e morale. Le moderne rivendicazioni individualistiche di libertà hanno mirato a legittimare la sessualità fuori dal paradigma della famiglia, della sua coniugazione con il mondo dell`amore e degli affetti, correndo il rischio, talora inevitabile, di ridurre il partner, anche quando non vittima, ad un oggetto privo di ogni dignità di persona. Fare oscillare il sesso tra l`insignificanza della banalità istintuale e la tragicità dell`atto di abuso o di violenza, ci renderebbe tutti corresponsabili di una degradazione in massa della civiltà umana.