DA M ILANO D IEGO M OTTA
I bambini contesi sono un dramma che riguarda anche le convivenze. In Italia sono 150mila i ragazzi coinvolti nelle vicende di divorzio e separazione dei propri genitori: di questi, 10mila sono nati dalle cosiddette coppie di fatto. L’altra faccia di un dramma che troppo facilmente viene nascosto, quello dei «bambini con la valigia», è stato denunciato ieri dall’associazione degli avvocati matrimonialisti italiani.
I numeri relativi al 2009 parlano di 160mila nuovi separati, 100mila nuovi divorziati e 20mila convivenze
more uxorio , cioé sotto lo stesso tetto, che sono terminate causa rottura. Complessivamente, sono stati 100.252 i figli coinvolti nelle separazioni (dei quali 66.406 minorenni) mentre 49.087 sono stati i figli coinvolti nei divorzi (in questo caso i minori sono stati 25.495). «Eppure il conflitto tra mamme e papà, anche in casi come questi, dovrebbe essere l’eccezione e non la regola – osserva il presidente dell’associazione, l’avvocato Gian Ettore Gassani –. Anche se divisi, i due genitori dovrebbero continuare a seguire il percorso educativo dei figli nati dalla propria unione. Invece non è così, anzi, va sempre peggio».
I figli sono tutti uguali, si tratti di bimbi nati dentro il matrimonio oppure no. Identiche dovrebbero essere le possibilità di diventare grandi in contesti il più possibile sereni, senza scontare eventuali errori e responsabilità del mondo degli adulti. « Siamo testimoni di situazioni di sempre maggior disagio per chi è vittima di traumi del genere – argomenta Gassani –. E non esistono differenze tra i figli di chi convive e di chi è sposato. Anzi, chi non ha vincoli giuridici da rispettare tende a muoversi, nei confronti dei figli, con ancora maggiore disinvoltura». Le conseguenze psicologiche e sociali sono le più disparate: si va dai bambini in cura presso gli psicologi a quelli che finiscono per commettere azioni di bullismo. «Ma è il retroterra a essere ancora più preoccupante: ormai ci si può separare direttamente online, scaricando un modulo prestampato. Ci si divide in modo clandestino, o quasi, e a pagarne il prezzo sono bambini in molti casi ignari di tutto».
L’istituzione dell’affidamento condiviso, sebbene sia formalmente applicato, su questo punto mostra evidenti lacune, poiché anche dopo separazioni e divorzi il 70% dei genitori continua a delegittimarsi reciprocamente incurante della presenza dei figli. «Urgono normative che impongano ai genitori comportamenti responsabili che siano finalizzati alla piena tutela degli equilibri dei figli» osserva l’associazione degli avvocati matrimonialisti, che arriva a prevedere «sanzioni effettive in ambito penale per chi ostacola il diritto di visita dell’altro genitore o arriva addirittura a plagiare il minore». Dal punto di vista delle tutele, l’Italia resta il fanalino di coda in Europa ed ora è necessario, conclude Gassani, « una prova di responsabilità sia da parte di chi deve fare le leggi sia da parte di chi è chiamato a farle rispettare».
© Copyright Avvenire 16 marzo 2010