DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Ecco il ministro cristiandemocratico tedesco che non vuole il crocifisso. Aygül Özkan non solo è bella e simpatica, ma ha pure idee tutte sue

E’ donna, bella, giovanile. E da oggi, dopo aver giurato nelle mani del governatore della Bassa Sassonia, Christian Wulff, è anche il primo ministro di Land di origini turche e di confessione musulmana. Aygül Özkan, questo il suo nome, doveva essere il secondo colpo da maestro dei cristianodemocratici, dopo quello di cinque anni fa: cioè Angela Merkel, il primo cancelliere donna, nonché nata e cresciuta nell’ex Germania dell’est. In fondo, risultati così ce li si aspettava dai socialdemocratici e dai verdi. Chiaro che per la Cdu, prima Merkel e ora Özkan – quest’ultima figlia di genitori turchi, nata però e fino a poco tempo fa anche vissuta ad Amburgo – sono motivo d’orgoglio. Altro che partito conservatore, provinciale che alla donna continua a riservare un unico posto: cioè quello di moglie e madre tra fornelli e pannolini.

Questo nuovo ministro per gli Affari sociali del Land, con i suoi 38 anni e il background multiculturale che si ritrova, doveva essere la prova provata di un partito moderno, flessibile, aperto. Magari la sua elezione poteva pure fare da traino alla Cdu del confinante Nordrhein-Westfalen, il più popoloso dei Länder tedeschi. Ne avrebbero non poco bisogno visto che per le elezioni del 9 maggio non c’è certezza di una nuova vittoria. Ma, come scriveva la Süddeutsche Zeitung, i cristianodemocratici sembrano aver fatto i conti senza l’oste: Özkan non solo è bella e simpatica, ha pure idee tutte sue. E così al settimanale Focus appena uscito ha dichiarato che il crocifisso nelle scuole pubbliche non dovrebbe esserci. “La scuola deve essere un luogo neutrale per permettere al giovane di scegliere da sé l’orientamento religioso”, questa l’idea di Özkan, che per lo stesso motivo è contraria a insegnanti con il copricapo. Chiaro che per la Cdu, il suo no al crocifisso in classe è stata una doccia fredda. L’avevano ancora applaudita quando dalle pagine dello Spiegel incitava i turchi in Germania a integrarsi anziché starsene appartati. Quando diceva che si sarebbe adoperata per far frequentare anche ai più piccoli l’asilo nido, perché solo così saranno padroni della lingua e potranno avere un futuro.

Sarà anche vero, come rispondeva alla domanda, cosa ci faccia una musulmana in un partito che si definisce cristiano che “la Cdu non pone mica come condizione quella di essere di fede cristiana. Il partito si identifica piuttosto con i valori della famiglia, della solidarietà e in questi mi identifico anch’io” – ma soffermandoci proprio sulla parola valori, anche il crocifisso ne fa parte. Cosa che il ministro federale per l’Integrazione, Maria Böhmer, le ha ricordato a stretto giro di intervista. “Il crocifisso non è solo parte integrante della nostra tradizione – ha replicato Böhmer – ma fa parte anche del nostro bagaglio culturale collettivo”. I militanti si sono mostrati assai meno concilianti. Moltissime le reazioni di irritazione registrate sui blog e nella sezione commenti degli articoli. Molte le voci che hanno chiesto di revocare addirittura la sua nomina. Christian Wulff, pur non contento dell’uscita del ministro in pectore, così come non deve essere stato contento dello scetticismo espresso da Özkan verso la posizione della Cdu che per la Turchia vorrebbe solo una partnership privilegiata nell’Ue (“Meglio non fissare a priori paletti troppo rigidi” aveva detto Özkan) non ha voluto però rimangiarsi la decisione. Chissà se in queste ore l’ha mai assalito il dubbio dche l’avvenente Özkan possa rivelarsi più che un titolo di merito un incidente gravoso. Un incidente che non gioverebbe certo alle sue nuove ambizioni. In futuro una serpe in seno? Abbandonate quelle di futuro cancelliere, ora, si rumoreggia, Wulff stia studiando da capo della stato.

di Andrea Affaticati



© Copyright Il Foglio 27 aprile 2010