di Pascal Décaillet
N.d.r.: riprendiamo un commento scritto da Pascal Décaillet per il quotidiano vallesano "Le Nouvelliste" circa le polemiche giornalistiche che infuriano da settimane sui media, con particolare riferimento a quelli della Svizzera romanda, a proposito degli abusi sessuali commessi da sacerdoti.Le vicende di pedofilia che riguardano la Chiesa cattolica hanno provocato sofferenze immense nelle giovani vittime, ed è quindi a queste ultime che evidentemente occorre pensare innanzitutto. Così come occorre condannare la legge del silenzio, i casi regolati all’interno, le vicende messe a tacere. Di fronte ai crimini, ai delitti, non è questione di diritto canonico, ma semplicemente di diritto, il diritto dei differenti Paesi in cui questi atti sono stati commessi. Sì, la Chiesa deve fare pulizia, farla veramente, senza patemi, interrogandosi sulle cause profonde di questi comportamenti.
Ma una volta detto questo, va anche detto che di isteria, adesso, ne abbiamo abbastanza. Il vento di odio anti-cattolico, o semplicemente anti-cristiano, la follia delatrice, la stigmatizzazione di una Chiesa intera, che consta di oltre un miliardo di fedeli, sulla base degli errori (gravi, certo) di alcuni pochi, eccola la nuova Inquisizione. Ma che bella occasione, così facile, così insperata per molti che, pedofilia o non pedofilia, non aspettano altro che la distruzione (che si immaginano imminente) di questa comunità spirituale che li disturba tanto, perché non si accontenta di dir loro ciò che vorrebbero sentirsi dire. E ora ecco che ce l’hanno il loro argomento, la loro simonia, il loro nicolaismo, le loro indulgenze. Insperata. Divina sorpresa.
Allora si attacca. Si offende. Si amalgama. Si stigmatizza. Qui, per la penna straconformista di un settimanale romando, dall’eternità appassionatamente abitato dal senso del vento, che domanda la testa di questo papa, tanto odiato. Là, sono i soliti cassetti dai quali non si finisce mai di tirar fuori i Küng e i Christian Terras, sempre gli stessi, semper eadem, riflessi pavloviani non appena in Vaticano accade qualcosa di un po’ sospetto. E ancora, le grida di odio contro una comunità spirituale tutta intera. Nessun altra in Svizzera, né l’islam, né il giudaismo, né le chiese protestanti, accetterebbe un tale vortice di vomito.
Due cose, in conclusione: il repulisti, anzitutto, perché i primi ad essere stomacati dai pedofili sono i cattolici stessi. Secondo: nessun motivo per lasciarsi maltrattare da una banda di censori e di delatori che non hanno altro discorso che quello di un lungo torrente di odio.
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