DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

La fede della vita frantuma ogni tentato assedio DAVIDE R ONDONI

G li attacchi sui media di tutto il mondo. Libri e film che hanno come principale scopo alimentare leggende nere o nefandezze sulla Chiesa. Uno stillicidio di articoli sui maggiori quotidiani italiani, libri dei pensatori ­la page rivolti a farci passare come dei mezzi ritardati mentali. E poi inchieste, gracchiare di cicisbei televisivi, statistiche. I cattolici in questo momento si sentono sotto assedio?­il momento di ricorrere alle barricate? E, queste, quali sarebbero poi? Che ci sia una particolare intensificazione degli attacchi se ne sono resi conto anche i commentatori pidistanti dalle cose di Chiesa. E perc’da dire che il popolo cattolico non mi pare che si senta per niente sotto assedio. Le cose vanno avanti, verrebbe da dire, con la stessa letizia e lo stesso impegno di sempre. Non vedo distendere sacchetti di sabbia e scavare trincee. Piuttosto vedo un sacco di gente che si mette in fila per ammirare la Sindone, un altro bel po’ che se ne va a Rimini a fare gli esercizi spirituali della Fraternitdi Comunione e Liberazione, e tanti altri che in questi giorni si sono trovati a Roma per il convegno sui­Testimoni digitali, convocato dalla Cei. Solo per dire di alcuni grandi appuntamenti di queste ore.
E poi ci sono tutte le altre miriadi di
cose. Iniziative, certo, ma anche cose semplici della vita. I bambini da tirar su. Gli ammalati da visitare. Quel po’ di caritche si pufare, in tempi cosduri. Oppure gli studi sull’arte nata per mano di grandi cristiani. La immensa, invisibile vita della fede. O come si potrebbe rovesciare: fede della vita. Sperchc’la fede della dialettica, della polemica a volte, e c’la fede della vita. C’la fede degli atti ufficiali, delle iniziative istituzionali, e poi c’la fede dello sguardo che si posa sui figli che crescono e chissdove vanno, o su colei che si ama e chissdove va… C’la fede che dprova di squi, sui giornali, o anche nelle polemiche.
Difendendosi, mostrando incongruenze o faziosit, contro il pregiudizio di chi vuole dipingere la cattolicitcome pozzo del male. E c’la fede di chi bisbiglia un­veni sancto Spiritus, veni per Mariamquando sale in auto per andare a lavorare. La letizia della seconda sostiene la forza della prima. La letizia della fede che non si sente sotto assedio per nulla sostiene la acutezza di giudizio della fede che si esprime nei marasmi del momento.
Insomma, per dirla intera: vorrebbero che ci sentissimo sotto assedio, e
invece ci sentiamo solo pivicini a Cristo. Percipilieti. Piforti della sua forza, e non della nostra. La fede dello sguardo dato ai tuoi figli lieto per la presenza di un destino buono, di un Padre che non li abbandona mai, nemmeno quando tu non ce la fai pi, ecco, la fede lieta di questo sguardo non si sente sotto assedio da parte di nessun 'New York Times' o Augias o programma tv. Viene quasi da sorriderci su. Sapendo che­ben pigrande il nemico della fede.­ l’ombra del nulla sopra quello sguardo. Percila letizia dello sguardo di fede sostiene l’amore per la Chiesa contro ogni tentativo di ridurla a oggetto politico o morale di una delle tante campagne contro di lei. Passate, presenti e future. C’una cosa piforte dell’assedio di ogni pregiudizio velenoso. Cosforte che l’assedio nemmeno lo sente, anzi­capace di prendere tutti in contropiede. Lo impariamo dai grandi santi, da Francesco d’Assisi a Giovanni Bosco: la letizia della fede come criterio di giudizio su tutto. Cosche a chi si crede nostro avversario possiamo chiedere sempre come a un amico: e tu, la speranza del tuo sguardo dove la riponi?

© Copyright Avvenire 25 aproile 2010

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