DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

L’anello manchevole. Ecco l’ennesimo fossile spacciato come cerniera tra scimmia e uomo

Puntuale come le passeggiate di
Kant a Königsberg, riecco la notizia
della scoperta dell’anello mancante
“tra la scimmia e l’uomo” (Repubblica).
L’ultima volta era stato nel maggio
dello scorso anno, quando il fossile
sudafricano di “pre-lemuride” battezzato
“Ida”, presentato come anello
mancante pre-scimmiesco, si rivelò al
mondo con un libro, un film per History
Channel, un’esclusiva con Abc
news e un sito web. Ora, non meno
mediaticamente strombazzato, ecco il
nuovo “anello mancante” di stagione.
Stavolta, informano i paleontologi che
lo hanno disseppellito, sempre in Sudafrica,
si tratterebbe dello scheletro
intero di un bambino appartenente a
una specie sconosciuta di ominidi, da
collocarsi tra l’australopiteco e l’homo
habilis. Un bel colpo, dato che finora
ci si era dovuti accontentare di qualche
mandibola, di qualche dente e di
altri esigui e sparpagliati reperti, e tenuto
conto che la tentazione del falso
è in agguato (così fu per il famoso Uomo
di Piltdown, spacciato nel 1912 per
un fossile di transizione tra scimmie e
uomini e poi risultato composto da un
cranio umano associato a una mandibola
di orango). Domanda: visto che
un nuovo anello mancante è annunciato
con cadenza più o meno annuale,
e visto che ogni volta manca sempre
qualcosa per incoronarlo “vero
anello mancante”, non sarà che quella
dell’anello mancante è un’idea di
per sé manchevole di fondamento?

© Copyright Il Foglio 6 aprile 2010