Tratto da Avvenire dell'8 aprile 2010
Londra. Sconfitta. L’infermiera cristiana che è ricorsa al tribunale per ottenere il diritto di portare al collo una catenina con il crocifisso sul posto di lavoro e sancire il suo stato di vittima di discriminazione religiosa, ha perso la causa contro i suoi datori di lavoro.
Secondo il regolamento dell’ospedale dove Shirley Chaplin è impiegata, il Royal Devon and Exeter Hospitals Nhs Trust, è proibito allo staff a contatto con i pazienti indossare catenine per ragioni di sicurezza. Dopo il verdetto del giudice, la Chaplin ha dichiarato ai giornalisti che questo è «un giorno molto triste per gli impiegati cristiani». L’infermiera, 54 anni, che intende ora fare appello alla decisione del tribunale, ha proseguito: «La legge non sembra essere dalla parte dei cristiani». Ma per l’ospedale del Devon, dove la Chaplin lavora da oltre dieci anni, l’infermiera non avrebbe alcun motivo di sostenere di essere stata discriminata. «Abbiamo offerto alla Chaplin la possibilità di indossare la croce come spilla all’interno di una tasca, ma si è rifiutata. Non abbiamo niente contro il crocifisso, è solo una questione di prevenzione». La Chaplin, che oggi torna in servizio dopo la sospensione, ha già avvertito che non è disposta ad accettare compromessi. «Torno al lavoro – ha detto uscita dal tribunale – e nessuno mi impedirà di continuare a portare la croce al collo». Ma nel frattempo è stata relegata a lavoro d’ufficio per impedirle di stare a contatto diretto con i pazienti.