Prendano pure nota, gli osservatori internazionali dei diritti umani, perché da oggi c’è un diritto fondamentale in più da tutelare: il ricorso alla fecondazione assistita. Che deve essere garantito a chiunque, costi quel che costi. Lo si è stabilito nel magico regno zapateriano - noto laboratorio internazionale di perversioni - dove hanno riconosciuto a tali Fernando Garcia Jodrà e Nerea Bengoa, due terroristi dell’Eta condannati all’ergastolo, il diritto di risolvere i loro problemi di fertilità - spalleggiati dalla sanità pubblica e dunque gratis – ricorrendo alla fecondazione assistita. Il colmo è che in Spagna, a quanto pare, le sole ad indignarsi sono state le oltre 145 coppie in lista d’attesa, che si sono sentite scavalcate dalla coppietta ergastolana.
Come a dire: il problema non è se sia giusto o meno concedere a due terroristi di amoreggiare liberamente tra le sbarre, né tanto meno se sia immorale il ricorso alla fecondazione, qualora il loro copulare di costoro si rivelasse infecondo: lo scandalo sarebbe tutto e solo nella corsia preferenziale della quale i due ergastolani avrebbero beneficiato; per il resto, nulla di strano. Quindi nessuno si domanda più, tanto meno in Andalusia, se la fecondazione assistita sia una pratica accettabile, se sia giusto sottoporre la donna a quel massacro farmaceutico chiamato iperstimolazione ovarica e se sia giusto creare e distruggere un numero imprecisato di esseri umani. Tutti dubbi da bigotti, non scherziamo: il concepimento in vitro è un diritto da assicurare sempre e comunque. O almeno così si dice in Spagna; ma, conoscendo il posto - e soprattutto l’illuminato galantuomo che lo governa –, qualche dubbio viene.
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