DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Fecondazione terrorista

Di Giuliano Guzzo

Prendano pure nota, gli osservatori internazionali dei diritti umani, perché da oggi c’è un diritto fondamentale in più da tutelare: il ricorso alla fecondazione assistita. Che deve essere garantito a chiunque, costi quel che costi. Lo si è stabilito nel magico regno zapateriano - noto laboratorio internazionale di perversioni - dove hanno riconosciuto a tali Fernando Garcia Jodrà e Nerea Bengoa, due terroristi dell’Eta condannati all’ergastolo, il diritto di risolvere i loro problemi di fertilità - spalleggiati dalla sanità pubblica e dunque gratis – ricorrendo alla fecondazione assistita. Il colmo è che in Spagna, a quanto pare, le sole ad indignarsi sono state le oltre 145 coppie in lista d’attesa, che si sono sentite scavalcate dalla coppietta ergastolana.

Come a dire: il problema non è se sia giusto o meno concedere a due terroristi di amoreggiare liberamente tra le sbarre, né tanto meno se sia immorale il ricorso alla fecondazione, qualora il loro copulare di costoro si rivelasse infecondo: lo scandalo sarebbe tutto e solo nella corsia preferenziale della quale i due ergastolani avrebbero beneficiato; per il resto, nulla di strano. Quindi nessuno si domanda più, tanto meno in Andalusia, se la fecondazione assistita sia una pratica accettabile, se sia giusto sottoporre la donna a quel massacro farmaceutico chiamato iperstimolazione ovarica e se sia giusto creare e distruggere un numero imprecisato di esseri umani. Tutti dubbi da bigotti, non scherziamo: il concepimento in vitro è un diritto da assicurare sempre e comunque. O almeno così si dice in Spagna; ma, conoscendo il posto - e soprattutto l’illuminato galantuomo che lo governa –, qualche dubbio viene.



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