DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Introvigne: Non c’è persecuzione senza colpe Ma il sociologo resta convinto che è in atto un duro attacco alla Chiesa

DI FABIANA CUSIMANO

«Lo scandalo dei preti pedofili va fatto camminare su due gambe e una delle due non esclude l’altra. La prima è quella secondo cui in effetti c’è un attacco alla Chiesa, una persecuzione e una forte esagerazione del problema. La seconda, però, sta nel fatto che questa persecuzione non ci sarebbe se non ci fosse una effettiva colpa gravissima da parte di alcuni sacerdoti. Se dimentichiamo l’uno o l’altro punto diamo un’interpretazione falsata di quel che intende dire il Papa».

Questa la tesi del sociologo, filosofo e scrittore italiano Massimo Introvigne in merito alle ultime esternazioni del Papa: «La più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori ma nasce dal peccato nella Chiesa»

Professore, le parole del Santo Padre hanno dunque una doppia lettura.

Direi di sì. Io uso di solito lo schema del panico morale: una cosa che parte da un dato reale che è uno, a esempio, viene poi moltiplicata per cinque. Ed è chiaro che se non ci fosse il dato reale non ci sarebbe neppure il panico morale.

C’è chi ha letto nelle sue parole una inversione di marcia e una critica nei confronti di Tarcisio Bertone o di Angelo Sodano dopo le accuse del cardinale di Vienna.

No, non c’è nessuna marcia indietro nelle sue frasi. Queste sono solo interpretazioni
giornalistiche. Il cardinale di Vienna ha idee ben diverse da quelle del Papa su tanti temi. Non è un caso che non abbia avuto gli incarichi di curia che si aspettava. Una cosa è condividere il magistero del Papa, altra cosa è inseguire le opinioni di singoli porporati che ovviamente sono molto diverse tra loro.

Una parte della Chiesa ha comunque cercato di insabbiare lo scandalo.

Certo. Lo stesso Papa nella lettera ai cattolici dell’Irlanda dice che c’è stata un certo numero di vescovi che hanno violato il diritto canonico non obbedendo alle sue severe prescrizioni, che fin dal lontano 1922 erano intese ad evitare qualunque possibile insabbiamento.

Possiamo dire che è con questo Papa che è iniziata la strategia della trasparenza?

In realtà Ratzinger rivendica con grande forza che questa strategia nel diritto canonico c’è da sempre. Non è una novità. Ma, certamente, si è rafforzata quando lui è arrivato alla Congregazione per la dottrina della fede trent’anni fa.

Resta il fatto che queste prescrizioni sono state disattese.

È vero. Il Papa ha associato lo scandalo della pedofilia al terzo segreto di Fatima.

Non le sembra in contraddizione con quanto sostenuto in passato?

Tutte le profezie hanno più di un significato.
Non c’è, dunque, nessuna contraddizione: il Papa trafitto dalle frecce può essere Giovanni Paolo II nell’attentato, Paolo VI con la contestazione del 1968 e Benedetto
XVI col dolore che gli arrecano i preti pedofili e la campagna persecutoria che ne è scaturita.

© Copyright La Discussione, 13 maggio 2010