Roma. La successione di monsignor Rino
Fisichella, cappellano di Montecitorio,
nel ruolo di rettore dell’Università Lateranense
è oramai decisa. Anche se è difficile
sapere se il Papa abbia già firmato il decreto
di nomina, l’impressione è che a oggi
i giochi siano fatti. E che cioè abbia vinto
la “linea Fisichella”, ovvero la linea
della continuità con l’attuale rettore. Questi,
infatti, è da tempo vicino al mondo salesiano
della curia romana. E’ molto amico,
tra gli altri, del cardinale Renato Raffaele
Farina. Ed è stato tra i primi ad avallare
l’idea di nominare rettore don Enrico
Dal Covolo, il sacerdote salesiano scelto
per predicare gli ultimi esercizi spirituali
di Quaresima alla curia romana e al Papa.
Alcuni docenti all’interno della Lateranense
avrebbero preferito un’altra scelta,
ovvero un nome proveniente dalla stessa
università. Anche perché Dal Covolo sarebbe
il terzo rettore pescato da fuori l’università:
prima di Fisichella ci fu l’era di
Angelo Scola. Fisichella ha fatto molto bene
in questi anni – la decisione del Papa
di affidargli un “ministero” per l’evangelizzazione
dell’occidente lo dimostra – e
nel corpo docenti cresciuto attorno a lui
non era difficile trovare un nome adatto.
Il teologo morale Livio Melina, ad esempio,
poteva essere una scelta, seppure il
Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II”, di
cui è preside, non fa parte della Lateranense.
Anche il suo nome, insomma, si sarebbe
dovuto considerare esterno. Altra
scelta di prestigio sarebbe stata quella
del vescovo di Oristano Ignazio Sanna.
Questa sì che sarebbe stata una scelta “interna”
perché Sanna, prima di divenire
vescovo in Sardegna, è stato pro rettore
della Lateranense oltre che decano della
facoltà di Teologia.
Alla fine ha prevalso Dal Covolo. La nomina
dovrebbe arrivare a fine maggio. Per
lui in futuro si potrebbero anche aprire le
porte dell’episcopato. Di per sé arrivare
alla Lateranense come rettore non prevede
l’ordinazione episcopale. Ma nei prossimi
mesi a Dal Covolo potrebbe essere affidato,
contestualmente al compito in Lateranense,
un ruolo di “ausiliare”, forse
per la cultura, nella diocesi di Roma che
gli permette di giungere all’ordinazione.
Dal Covolo ha i numeri per dirigere l’università.
Dotato di notevole lucidità mentale,
brillante, parla in modo semplice,
elegante e chiaro. E predicando gli esercizi
al Papa ha potuto dimostrare queste
sue caratteristiche. Profondo conoscitore
della patrologia è esperto anche della latinità
antica.
Il ruolo di consultore in alcune importanti
congregazioni gli permette una buona
conoscenza della curia romana e dove
non arriva lui è sempre il segretario di stato
vaticano che è pronto ad aiutarlo. Certo,
con Dal Covolo l’ala interna alla Lateranense
che voleva proporre una sua candidatura
resta perdente. Ma Dal Covolo, descritto
come persona mite e capace, saprà
farsi benvolere da tutti.
Paolo Rodari
© Copyright Il Foglio 1 maggio 2010